"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


mailto:g.enrica.g@gmail.com
http://www.youtube.com/enricasignorag
http://www.facebook.com/enrica.giulio.sciandra



lunedì 15 marzo 2010

Un augurio al papà è anche mettere in pratica...

AUGURI A TUTTI I PAPÀ COMPRESO QUELLI CHE CI HANNO LASCIATO
Il 19 marzo è la festa del papà. Ho tralasciato volutamente l'onore verso la madre. L’augurio più bello che possiamo porgere a nostro padre è donare, in pratica, almeno uno degli onori qui sotto citati.


Il Signore vuole che il padre sia onorato dai figli…
Chi onora il padre avrà gioia dai propri figli
e sarà esaudito nel giorno della sua preghiera.
Chi riverisce il padre vivrà a lungo…
Chi teme il Signore rispetta il padre...
Onora tuo padre a fatti e a parole,
perché scenda su di te la sua benedizione.
La benedizione del padre
consolida le case dei figli…
Non vantarti del disonore di tuo padre,
perché il disonore del padre
non è gloria per te;
la gloria di un uomo
dipende dall’onore del padre…
Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia,
non contristarlo durante la sua vita.
Anche se perdesse il senno,
compatiscilo e non disprezzarlo,
mentre sei nel pieno vigore.
Poiché la pietà verso il padre
non sarà dimenticata,
ti sarà computata a sconto dei peccati.
Chi abbandona il padre
è come un bestemmiatore.
Nel giorno della tua tribolazione
Dio si ricorderà di te;
come fa il calore sulla brina,
si scioglieranno i tuoi peccati.
 (Siracide 3,1-15 (ONORA IL PADRE E LA MADRE)
Bibbia di Gerusalemme “Verbum” Unitelm s.p.a Padova 1997

4 commenti:

  1. Qualche anno fa, quando nostro padre era molto malato, scrivemmo una canzone, molto semplice, una strofa la ricordo ancora, diceva:
    "ma è lui e non più a te che ora serve una mano è lui che ora stanco ti vuole al suo fianco...coraggio papà vedrai che andrà bene vedrai torneremo a sorridere insieme"

    ciao

    RispondiElimina
  2. Carissima Grazia,
    emozione per le parole che hai scritto per tuo padre. Lui ha continuato a sorridere... ma dal cielo! E la tua mano era diventata la mano della mamma che sostiene il figlio!
    Ora sorridi tu: hai avuto l'onore di stringere quella ancora giovane mano della quale ne avevi tu tanto bisogno.
    Con affetto
    enrica

    RispondiElimina
  3. Il pensiero sui padri mi rimanda al libro di P.Roth, uscito qualche anno fa,"Patrimoni"che racconta le emozioni ed i sentimenti dello scrittore durante la malattia del padre e, dopo, alla sua morte. Un libro tristissimo e bellissimo perchè Roth mette a nudo la sua anima di fronte al dolore che prova e chi ha vissuto la stessa esperienza in quella sofferenza ed anche in quei sentimenti si ritrova.

    RispondiElimina
  4. per anonimo
    hai posto un commento interessante e centrato sul tema. Mi permetto di scrivere due appunti per altre persone che non lo conoscono.
    "Patrimonio", romanzo del grande scrittore americano risale al 1991: una storia vera,una elegia della paura e della compassione l’estremo atto di un amore filiale. Lo sguardo di Philip Roth cinquantaseienne si posa sul padre ottantaseienne che, famoso per il suo vigore, il fascino, lotta contro un tumore al cervello destinato a ucciderlo. Il figlio, colmo d'amore, ansia e paura, accompagna il padre attraverso ogni fase del suo spaventoso viaggio finale...

    Poi succede un fatto nuovo:P.Roth improvvisamente, a soli 56 anni viene colpito da un infarto mentre sta nuotando, così viene ricoverato e operato d’urgenza per l’innesto di cinque bypass. Allora la morte si sdoppia: quella del padre potrebbe essere anche quella dei figlio.
    Questa è la genesi del futuro romanzo "Everym" , scritto quindici anni dopo “Patrimonio” (2006) e che io ho letto per primo.
    grazie e un caro saluto
    enrica

    RispondiElimina