"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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martedì 28 settembre 2021

Correggere senza umiliare

UN ANZIANO INCONTRA UN GIOVANE CHE GLI CHIEDE:
- Si ricorda di me? E il vecchio gli dice di no.
Allora il giovane gli dice che è stato il suo studente. E il professore gli chiede: - Ah sì? E che lavoro fai adesso?
Il giovane risponde: - Beh, faccio l’insegnante.
- Oh, che bello come me? gli dice il vecchio.
- Beh, sì. In realtà, sono diventato un insegnante perché mi ha ispirato ad essere come lei.
L'anziano, curioso, chiede al giovane di raccontargli come mai. E il giovane gli racconta questa storia: - Un giorno, un mio amico, anch'egli studente, è arrivato a scuola con un bellissimo orologio, nuovo e io l’ho rubato. Poco dopo, il mio amico ha notato il furto e subito si è lamentato con il nostro insegnante, che era lei. Allora, lei ha detto alla classe:
- L'orologio del vostro compagno è stato rubato durante la lezione di oggi. Chi l'ha rubato, per favore, lo restituisca.
Ma io non l'ho restituito perché non volevo farlo.
Poi lei hai chiuso la porta ed ha detto a tutti di alzarci in piedi perché avrebbe controllato le nostre tasche una per una. Ma, prima, ci ha detto di chiudere gli occhi. Così abbiamo fatto e lei ha cercato tasca per tasca e, quando è arrivato da me, ha trovato l'orologio e l'ha preso.
Ha continuato a cercare nelle tasche di tutti e, quando ha finito, ha detto: - Aprite gli occhi. Ho trovato l'orologio.
Non mi ha mai detto niente e non ha mai menzionato l'episodio. Non ha mai fatto il nome di chi era stato quello che aveva rubato. Quel giorno, lei ha salvato la mia dignità per sempre. È stato il giorno più vergognoso della mia vita. Non mi ha mai detto nulla e, anche se non mi ha mai sgridato né mi ha mai chiamato per darmi una lezione morale, ho ricevuto il messaggio chiaramente. E, grazie a lei ho capito che questo è quello che deve fare un vero educatore. Si ricorda di questo episodio, professore?
E il professore rispose: - Io ricordo la situazione, l'orologio rubato, di aver cercato nelle tasche di tutti ma non ti ricordavo, perché anche io ho chiuso gli occhi mentre cercavo.
Questo è l'essenza della decenza.
"Se per correggere hai bisogno di umiliare, allora non sai insegnare."
Autore sconosciuto

venerdì 24 settembre 2021

La Michetta: El sanguis - poesia










El sanguis
Al dì d'incoeu ghe n'emm de tutti i razz
Mc donald's, kebab, ristorant cines
Milan l'è tutt pien de cadenazz
se fa fadiga a mangià milanes
ona vòlta i stranier eren i toscan
dess te riconossi pù car Milan.
 
Te se ricordet quand serom fiolett?
La città d'ona vòlta, i temp indree
quand per pan gh'avevom domà michett
e i a comperaom domà dal prestinee
perchè gh'eren minga i supermercaa
menter incoeu ne semm tucc infesciaa.
 
Quand gh'aveom famm toeom 'na michetta
l'era quest el pan de quand serom fioeu
con denter salsiccion ò la filzetta
ròba che se ne troeuva pù incoeu
dess chì a Milan se semm imbarstardii
tròpp stranier, tròpp cines hann dervii.
 
Mì voeuri ritrovà la mia michetta
chì bei michett lievitaa, secch, ben còtt
on quaivun le ciama anca rosetta
dess el pan l'è surgelaa, semi còtt
la fraganza d'ona vòlta a gh'emm pù
anca Milan l'ha perduu i sò virtù.
 
I virtù ch'hinn ligaa a la tradizion
hann cambiaa tutt, hann cambiaa anca i nòmm
la città l'ha perduu l'ambizion
tra on poo perdaremm anca el Dòmm
“panino?” per numm l'esisteva nò
“sanguis” mì voeuri ciamall ancamò.
Cerchemm de ritroà l'identità
per Milan meravigliosa città.
Renato Colombo

La michetta: pane milanese























https://www.clubmilano.net/2019/01/michetta-storia-del-piu-famoso-pane-milanese/ 

Ciao sorella: sette anni...

 

Sette anni cara sorella... Non lascio che la morte mi rubi i ricordi gioiosi. Tengo stretta questa mia gioia che ho conosciuto. Non andrà mai persa. Continuiamo a salutarci dal balcone come abbiamo fatto per 50anni ed a chiacchierare serene, sedute, sulla "nostra" panchina a Bordighera.
La morte non significa che qualcuno se ne va, ma che noi nel frattempo restiamo.

giovedì 23 settembre 2021

Una Benedizione particolare a Lourdes













22 settembre - Benedizione da Lourdes ore 18
Arcivescovo S.E. Monsignor Mario Enrico Delpini 🙏


"Benedico voi pellegrini da Milano e da ogni terra: siate lieti. Benedico voi Malati e tribolati nel corpo e nello spirito, siate perseveranti nella speranza. Benedico voi Medici, infermieri, volontari, voi che vi dedicate al servizio, siate pazienti; voi che ascoltate da lontano, siate il sale della terra e la luce del mondo. Benedico voi Consacrati, consacrate, preti e diaconi, collaboratori dei Vescovi, mantenete vivo l'ardore della vostra vocazione; Benedico voi potenti della terra siate inaccessibili alla corruzione, ma sempre disponibili a servire il bene comune. Io vi benedico tutti e voi siate benedizione per chi vi incontra".

Rosario alla Grotta




 


martedì 14 settembre 2021

Cara maestra, te lo riporto

 

Cara maestra, te lo riporto.
È più alto, meno biondo e più incazzoso.
È cresciuto, abbastanza da vestirsi da solo, scegliersi la colazione e rispondere a tono un po’ a tutti.
Cara maestra,
non sa ancora distinguere il bene dal male, tu insegnagli che per ogni nemico ci saranno almeno due amici.
Cara maestra,
raccontagli favole a lieto fine, che tanto avrà tempo per le delusioni.
Insegnagli l’arte della pazienza, fagli ascoltare buona musica, lascia che sia il silenzio a fargli scegliere le parole da pronunciare.
Cara maestra,
non me ne frega niente delle restrizioni, tu abbraccialo, ogni volta che ne avrà bisogno, fallo sentire al sicuro nel calore della tua comprensione, fa in modo che si fidi degli altri, che ne veda il buono prima del marcio.
Cara maestra,
non avere fretta, di farlo colorare bene, magari non farà il pittore, di insegnargli i numeri, magari non sarà un matematico.
Aspetta i suoi tempi, non correre, fagli prendere fiato, concedigli il tempo di riposare e insegnagli che il posto per gli errori non è un luogo da evitare, ma un pozzo da cui attingere.
Cara maestra,
insegnagli a cadere e a rialzarsi, a piangere senza vergogna, ad avere fiducia in se stesso, a non abbassare mai la testa, a credere negli amici e nei miracoli.
Cara maestra,
insegnagli il rispetto, la gentilezza, l’arte del perdono e della condivisione. Insegnagli a fare da solo ma a non vergognarsi mai di chiedere aiuto. Non raccontargli quella storia che l’unica mano che troverà sarà alla fine del suo braccio. No, non dirglielo mai, digli piuttosto che il mondo è pieno di mani tese ad aiutare.
Cara maestra,
sii per lui i miei occhi e le mie mani.
Guardalo come fosse tuo, toccalo come toccheresti un cristallo fragile, proteggilo come il più prezioso dei tesori e non lasciarlo solo mai.
Cara maestra,
te lo riporto, ti porto la parte migliore di noi, abbine cura, mi raccomando.
Alessia Morani

martedì 7 settembre 2021

La marionetta Amal

 

Venerdì 10 settembre, alle ore 10.30, una marionetta alta 3,5 metri arriverà in piazza San Pietro, vicino al monumento Angels Unawares, la scultura dei migranti, inaugurata due anni fa. La marionetta, Amal, rappresenta una bambina rifugiata che, partita il 27 luglio da Gaziantep, al confine turco-siriano, gira l'Europa in cerca della sua mamma fino ad arrivare a Manchester, nel Regno Unito. Dal 7 settembre farà tappa in alcune città italiane prima di approdare nel Regno Unito. A Roma, sosterà anche in Vaticano, accolta dal vescovo ausiliare Ambarus e dal cardinale Czerny
Antonella Palermo - Città del Vaticano

https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2021-09/migranti-e.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT&fbclid=IwAR1OKrII4VIYJdWl4ERlvoY3RLspcyj9-pCkbsjAIaRIsL4eTAdZzbSYieA

lunedì 6 settembre 2021

Un ospite sul balcone

 

Un ospite sul balcone: portatore di buoni messaggi?
In tempi molto lontani dai nostri, si metteva a profitto la loro rapidità nel volo, per inviare messaggi, lettere, notizie da un paese all'altro. Ebbene: uno di questi messaggeri fa in un solo giorno più cammino di quello che possa farne un uomo in sei giorni.
(Ida Baccini)

giovedì 2 settembre 2021

Non ho più niente da dirTi.

 

Ci sono momenti in cui ho più niente da dire a Dio. Se dovessi continuare a pregare con le parole, dovrei ripetere quanto ho già detto. In questi momenti è bello dire a Dio: “Posso stare insieme a te, Signore? Non ho più niente da dirti, ma amo sentire la tua presenza.
(O. Hallesby)

mercoledì 1 settembre 2021

Non si porta a casa un'alba o un tramonto.

 


















“Questo è un altro aspetto rasserenante della natura: la sua immensa bellezza è lì per tutti. Nessuno può pensare di portarsi a casa un'alba o un tramonto.”
Tiziano Terzani

ore 7 dalla finestra della camera: alba
ore 19 dal balcone; tramonto