"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 28 luglio 2014

Il cuore è come un camaleonte

Quel povero cuore solo mirate
come se lo dividon gli affetti:
ora l'amore tutto per sé lo vuole,
ora l'odio per tutto l’invola,
ora il timore lo fa di ghiaccio,
ora la collera l'accende in fuoco;
la compassione lo strugge in lacrime,
l'ostinazione lo condensa di durezze,
vuole e non vuole, compra e rivende,
brama e si pente.
Camaleonte che di tutte le varietà si colora.
Proteo che di tutte le mutabilità si diletta,
bestia che con tutte le contrarietà si corruccia.
Luigi Giuglaris (seconda metà XVII sec.), Avvento e altre prediche insigni

Dipinto Jim Dine – Sovereign Nights, 1985-86

Il cielo bacia la terra...



Lucente Croce mi sovrasta.
Vuoto mi circonda e confonde…
il cielo bacia la terra…

Enrica 
  
(aspettando Giulio per il rientro a casa presso Fondazione Sacra Famiglia - Cesano Boscone - Mi)
27 luglio 2014


La croce deve apparirci in tutta la sua verità. Essa congiunge la terra al cielo, tende le braccia in tutte le direzioni, è il segno misterioso dell'umanità universale, il telaio sul quale viene tessuta la nostra vita. 
(R. Battaglia) 

venerdì 18 luglio 2014

Duet...un gioiello (Glen Clean, disegnatore della Disney)

«Duet», Il Nuovo corto di Glen Keane, 
il disegnatore della Disney 
(La Sirenetta, Tarzan e la Bella e la Bestia),
presentato alla Conferenza annuale di Google, 
fa impazzire la rete ... 
Un gioiellino!

La danza è celebrazione della vita


È scritto nella grande prefazione de “Il libro delle Odi”, un’antologia di poemi cinesi composti fra il decimo e il settimo secolo a.C.:
“Le emozioni si fondono e prendono forma nelle parole.
Se le parole non bastano, parliamo con i sospiri.
Se i sospiri non bastano, noi le cantiamo,
Se i canti non bastano, istintivamente le nostre mani e i nostri piedi le ballano”.
La danza è un’espressione potente, parla alla terra e al cielo.
Parla della nostra gioia, delle nostre paure e dei nostri desideri.
La danza parla dell’inafferrabile, ma rivela anche lo stato mentale di una persona, il temperamento e la personalità della gente.
Come molte culture nel mondo, gli indigeni di Taiwan danzano in cerchio.
I loro antenati credevano che il male sarebbe rimasto fuori dal cerchio.
Con le mani intrecciate, condividono il calore di ciascuno e si muovono con un impulso che diviene comune.
La danza unisce la gente.
E la danza appare nel momento in cui sta per scomparire.
I movimenti si dissolvono mentre vengono fatti.
La danza esiste nel momento effimero.
La danza è preziosa. E’ una metafora della vita.
In questa era digitale, le immagini dei movimenti prendono milioni di forme.
Sono affascinanti.
Ma queste immagini non possono sostituire la danza perché le immagini non respirano.
La danza è celebrazione della vita.
Vieni, spegni la televisione e il tuo computer e vieni a danzare.
Esprimiti con quello strumento divino ed eccellente che è il tuo corpo.
Vieni a danzare e unisciti agli altri nell’onda dell’impulso.
Cattura questo momento prezioso e fugace.

Vieni a celebrare la vita con la danza." 
 Lin Hwai-min

martedì 8 luglio 2014

Che fortuna noi del secolo scorso!


A TUTTI NOI DEL SECOLO SCORSO
Noi che guardavamo Carosello e poi andavamo subito a letto. 
Noi che ci divertivamo anche facendo "Strega comanda colore " .
Noi che facevamo "Palla Avvelenata"
Noi che giocavamo regolare a "Ruba Bandiera". 
Noi che non mancava neanche "dire fare baciare lettera testamento".
Noi che ci sentivamo ricchi se avevamo "Parco Della Vittoria e Viale Dei Giardini".
Noi che i pattini avevano 4 ruote e si allungavano quando il piede cresceva. 
Noi che mettevamo le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta. 
Noi che chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo. 
Noi che "se ti faccio fare un giro con la bici nuova non devi cambiare le marce". 
Noi che passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d'aria mettendole in una bacinella. 
Noi che ci sentivamo ingegneri quando riparavamo quei buchi col tip-top. 
Noi che il Ciao si accendeva pedalando. 
Noi che suonavamo al campanello per chiedere se c'era l'amico in casa. 
Noi che facevamo a gara a chi masticava più big babol contemporaneamente. 
Noi che avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca. 
Noi che quando starnutivi, nessuno chiamava l'ambulanza. 
Noi che i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa. 
Noi che dopo la prima partita c'era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.. 
Noi che se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.
Noi che giocavamo a "Indovina Chi?" anche se conoscevi tutti i personaggi a memoria.
Noi che giocavamo a Forza 4. 
Noi che giocavamo a fiori frutta e città (e la città con la D era sempre Domodossola).
Noi che ci mancavano sempre quattro figurine per finire l'album Panini. 
Noi che avevamo il "nascondiglio segreto" con il "passaggio segreto".
Noi che le cassette se le mangiava il mangianastri e ci toccava riavvolgere il nastro con la BIC.
Noi che in TV guardavamo solo i cartoni animati. 
Noi che avevamo i cartoni animati belli!!!
Noi che litigavamo su chi fosse più forte tra Goldrake e Mazinga(Goldrake, ovvio..) 
Noi che guardavamo "La Casa Nella Prateria" anche se metteva tristezza. 
Noi che abbiamo raccontato 1.500 volte la barzelletta del fantasma formaggino. 
Noi che si andava a messa se no erano legnate.
Noi che ci emozionavamo per un bacio su una guancia. 
Noi che non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo. 
Noi che i messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.
Noi che si andava in cabina a telefonare. 
Noi che c'era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che non era Natale se alla tv non vedevamo la pubblicità della Coca Cola con l'albero.
Noi che al nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di classe.
Noi che facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra. 
Noi che alle feste stavamo sempre col manico di scopa in mano. 
Noi che se guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a Dormire tardissimo.
Noi che guardavamo film dell'orrore anche se avevi paura. 
Noi che giocavamo a calcio con le pigne. 
Noi che le pigne ce le tiravamo pure. 
Noi che suonavamo ai campanelli e poi scappavamo.
Noi che nelle foto delle gite facevamo le corna e eravamo sempre sorridenti.
Noi che il bagno si poteva fare solo dopo le 4. 
Noi che a scuola andavamo con cartelle da 2 quintali. 
Noi che quando a scuola c'era l'ora di ginnastica partivamo da casa in tuta. 
Noi che a scuola ci andavamo da soli, e tornavamo da soli. 
Noi che se a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma te ne dava 2. 
Noi che se a scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore. 
Noi che le ricerche le facevamo in biblioteca, mica su Google. 
Noi che internet non esisteva. 
Noi che "Disastro di Cernobyl" vuol dire che non potevamo bere il latte alla mattina. 
Noi che compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del
pane che si impregnava d'olio. 
Noi che non sapevamo cos'era la morale, solo che era sempre quella..fai merenda con Girella. 
Noi che si poteva star fuori in bici il pomeriggio.
Noi che se andavi in strada non era così pericoloso. 
Noi che però sapevamo che erano le 4 perché stava per iniziare BIM BUM BAM.
Noi che sapevamo che ormai era pronta la cena perché c'era Happy Days.
Noi che il primo novembre era "Tutti i santi", mica Halloween!!!


Che fortuna!

Anche l'intelligenza ha i suoi tormenti.

Anche l’intelligenza però ha i suoi tormenti. 
Non si accetta così, senza i più assillanti interrogativi, senza sottoporre problemi che possono provocare le così dette crisi. 

Sì, è preferibile l’angoscia alla passività. 
All’indifferenza, però non si deve pensare che proprio tutti “i perché” trovino risposta.
Dinanzi a certe porte, dovremo arrestarci in silenzio e umiltà.

venerdì 4 luglio 2014

L'estate è una pausa...



L'estate è UNA PAUSA non una FINE. 
L'amicizia continua.
Il cammino che abbiamo fatto insieme 
non va in vacanza. 
E' per dirvi che vi sono vicina 
che vi mando questo messaggio. 
L'amicizia, il pensiero non hanno confini. 
Riposate, rilassativi, 
soprattutto approfittatene 
per fare un viaggio ... dentro voi stessi: 
è il paesaggio più bello, 
che incanta anche il Creatore. 
(Moretti)

Non credere ai limiti.


(fiume Nilo)

Fluisci quanto più ti è possibile, in modo selvaggio. 
Non credere ai limiti, e non permettere a nessuno di confinarti, per nessun motivo. 
Non permettere mai a nulla di diventare una tua prigionia. 
Continua a fluire, a muoverti, a scorrere; più sei simile a un fiume, più ti avvicinerai all'oceano.
Osho

Dio ti vede...

(pendio Lessini)

E' facile scoraggiarsi e avvilirsi quando Dio ti chiede di fiorire in posti dove pochi possono vederti, dove raramente si apprezza il tuo servizio o il tuo sacrificio.
Ma Dio ti vede.
Tu sei la Sua bellezza in un posto nascosto.

E sebbene siano in pochi a notare la tua fioritura, come quei meravigliosi alberi nascosti in quel pendio dei Lessini, la tua vita non è meno bella e preziosa!
(don Luciano)

La preghiera è un incontro



“La preghiera è un anelito, un sussulto del cuore,
è un soffio che non sai di dove viene e non sai dove va.
La preghiera è un incontro, 
a volte uno scontro, spesso un’attesa.
E’ il pianto di Pietro al canto del gallo,
è lo stabat di Maria ai piedi della croce.
La preghiera è un attimo di eterno,
è una scelta d’amore,
è un bacio che accarezza un viso.
La preghiera è un ricordo e un progetto,
è un grido ed è silenzio.
Sono le lacrime di chi piange per chi non piange,
sono le suppliche della terra, le lodi della Chiesa.
La preghiera è il nostro respiro, 
la nostra vita, il nostro tutto.
Non c’è uomo che non prega,
non c’è solo un uomo che non sa di pregare”.
(web)