"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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giovedì 2 gennaio 2025

Speranza primo gennaio2025

La Giornata Mondiale della Pace ricorre ogni 1° gennaio.

Il Santo Padre quest’anno ha scelto come tema la speranza, che caratterizza anche l’Anno Giubilare, per invitarci a cogliere le sfide che mettono a dura prova la sopravvivenza dell’umanità e del Creato.
Per fare ciò, è necessario affidarsi alla misericordia di Dio. Confessandoci a Lui come debitori, ci riscopriremo tutti figli del Padre, e quindi tutti fratelli, uniti sul sentiero della pace.

https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/peace/documents/20241208-messaggio-58giornatamondiale-pace2025.html?fbclid=IwY2xjawHjLQBleHRuA2FlbQIxMAABHV5g44GguxXtMoM2lq48tPngLX5GiqPAwXqHjJx-QKzGBbQg3LEj90YZPA_aem_At4Nu4SZe2W9s9CQO49crw

lunedì 25 novembre 2024

Cosa chiedere a Natale



















"Sir, ha pensato a cosa chiedere a Natale?"

"Non ho voglia di ricevere niente, Lloyd"
"Nemmeno ciò che le è mancato durante l'anno, sir?"
"Lloyd, a me sono mancate le persone a cui voglio bene!"
"Allora un regalo l'ha già ricevuto, sir"
"E quale sarebbe, Lloyd?"
"Scoprire che le persone sono preziose per come sono e non per ciò che danno, sir"
"È questo lo spirito del Natale, Lloyd?"
"O forse è lo spirito dell'umanità".

Simone Tempia 

sabato 23 dicembre 2023

È rimasta solo la capanna











Il nuovo presepe più inclusivo e laico.

Non contiene animali per evitare accuse di maltrattamenti.

Non contiene Maria, perché propone l’immagine di una donna prona al patriarcato.

Quella del falegname Giuseppe non c’è perché il sindacato non ne autorizza l'uso.

Gesù Bambino è stato rimosso perché non ha ancora scelto il suo sesso, se sarà maschio, femmina o qualcos'altro.

Non contiene più i Magi, perché potrebbero essere migranti e uno di loro è nero (discriminazione razziale, xenofoba).

Non contiene una stella cometa per ridurre l'impatta ambientale e l'inquinamento luminoso.

Inoltre, non contiene più un angelo per non offendere gli atei, i musulmani e le altre credenze religiose.

Infine, abbiamo eliminato la paglia, a causa del rischio di incendio, perché non conforme alla norma europea 69/2023/CZ.

È rimasta solo la capanna, realizzata in legno riciclato proveniente da foreste conformi agli standard ambientali ISO, alta esattamente 2.70 m, il minimo per ottenere l'abitabilità.

martedì 12 dicembre 2023

Dalle stelle alla stalla

 

“Nessuno può contare le stelle, e le parole e le poesie che le cantano, e i sogni e i sussurri degli amanti al loro chiarore. Eppure, a pensarci bene, per noi che le fissiamo da lontano sono solo punti di luce nel buio. Non tutti i cieli sono solcati da comete, e non tutte le notti recano con sé la magia e il fulgore luminoso del Natale. Si cammina alla cieca, il più delle volte, con poca luce e al freddo, su viottoli che si smarriscono tra la nebbia e mulattiere sconnesse di sassi e di pietre.

Potrà sembrare sbagliato, a noi poveri viandanti, ma forse inciamperemmo di meno se imparassimo a guardare le stelle. Abbiamo bisogno di consolazione e speranze, di un po' di fede e di calore, di poche serene certezze, di briciole di parole di vita che sfamino il cuore e lo facciano fremere. Punti di luce nel buio, come le stelle. Ognuno ha diritto a una stella; a te, Bambino Gesù, chiediamo una scheggia di cometa, un punto luminoso e tremante da fissare, una scia di chiarore che ci faccia trovare la strada, un minimo di luce nella notte che fa paura.

Ma  le nostre canzoni lo cantano - «Tu scendi dalle stelle», e vieni in una grotta, in una stalla, tra il fiato delle bestie e il sudore degli uomini, in mezzo allo sporco e agli odori, nella povertà e nella confusione. Ci sarebbe piaciuto regalarti una dimora diversa, una reggia o un palazzo di perle e diamanti.

Ma il nostro cuore è fatto di poche assi e di un tetto di paglia, e la tua mangiatoia non è un baldacchino dorato, e non somiglia al trono di un principe.

Sappiamo che hai scelto una stalla per dirci che non hai paura di quella parte di noi che facciamo fatica ad accettare, della confusione dei nostri istinti e delle nostre passioni ingovernabili, di ciò che ci imbarazza e ci fa soffrire. Non ti troveremo, stanotte, nel salotto di casa, ma nella nostra stalla, dove mai avremmo voluto riceverti, dove tu hai deciso di entrare.

Dalle stelle alla stalla per te il passo è breve, perché ogni luogo è la tua casa, e grandezza e povertà bruciano insieme nel fuoco della tua compassione.

Noi, gente di questa terra che tu ami e consoli, ti prendiamo tra le braccia, ti stringiamo e proviamo a cullarti, stella che non perde splendore, povero bimbo adagiato in una stalla, tra le pieghe del nostro cuore inquieto”.

(da “Il tuo posto nel presepe” di D.Caldirola e A.Torresin )

giovedì 7 dicembre 2023

Il Natale sei tu

 

Il Natale – si legge in un messaggio di auguri attribuito a Papa Francesco per le Sante Feste 2014 – di solito è una festa rumorosa: ci farebbe bene un po’ di silenzio per ascoltare la voce dell’Amore.

Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima.

L’albero di natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita.

Gli addobbi di natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita.

La campana di natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.

Sei anche luce di natale quando illumini con la tua vita il cammino degli altri con la bontà, la pazienza, l’allegria e la generosità.

Gli angeli di natale sei tu quando canti al mondo un messaggio di pace di giustizia e di amore.

La stella di natale sei tu quando conduci qualcuno all’incontro con il Signore.

Sei anche i re magi quando dai il meglio che hai senza tenere conto a chi lo dai.

La musica di natale sei tu quando conquisti l’armonia dentro di te. Il regalo di natale sei tu quando sei un vero amico e fratello di tutti gli esseri umani.

Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci la pace anche quando soffri.

Il cenone di Natale sei tu quando sazi di pane e di speranza il povero che ti sta di fianco.

Tu sei la notte di Natale quando umile e cosciente ricevi nel silenzio della notte il Salvatore del mondo senza rumori ne grandi celebrazioni;

tu sei sorriso di confidenza e tenerezza nella pace interiore di un natale perenne che stabilisce il regno dentro di te.

Un buon natale a tutti coloro che assomigliano al natale.”

domenica 1 gennaio 2023

Nessuno può salvarsi da solo

 










56ª Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2023)

“Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace"
25 Dicembre 2022
... Il Covid-19 ci ha fatto piombare nel cuore della notte, destabilizzando la nostra vita ordinaria, mettendo a soqquadro i nostri piani e le nostre abitudini, ribaltando l’apparente tranquillità anche delle società più privilegiate, generando disorientamento e sofferenza, causando la morte di tanti nostri fratelli e sorelle. ...
... Nel condividere queste riflessioni, auspico che nel nuovo anno possiamo camminare insieme facendo tesoro di quanto la storia ci può insegnare. Formulo i migliori voti ai Capi di Stato e di Governo, ai Responsabili delle Organizzazioni internazionali, ai Leaders delle diverse religioni. A tutti gli uomini e le donne di buona volontà auguro di costruire giorno per giorno, come artigiani di pace, un buon anno! Maria Immacolata, Madre di Gesù e Regina della Pace, interceda per noi e per il mondo intero.
papa Francesco, 8 dicembre 2022)

venerdì 23 dicembre 2022

Cosa chiedere a Natale?

 

"Sir, ha pensato a cosa chiedere a Natale?"
"Non ho voglia di ricevere niente, Lloyd"
"Nemmeno ciò che le è mancato durante l'anno, sir?"
"Lloyd, a me sono mancate le persone a cui voglio bene!"
"Allora un regalo l'ha già ricevuto, sir"
"E quale sarebbe, Lloyd?"
"Scoprire che le persone sono preziose per come sono e non per ciò che danno, sir"
"È questo lo spirito del Natale, Lloyd?"
"O forse è lo spirito dell'umanità".
Simone Tempia

giovedì 22 dicembre 2022

La gente fa er presepe e nun me sente

 

Er presepe
Ve ringrazio de core, brava gente,
pé 'sti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi v'odiate,
si de st'amore non capite gnente...
st'amore sò nato e ce sò morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare 'na voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cià er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l'amore
è cianfrusaja che nun cià valore.
Trilussa

lunedì 19 dicembre 2022

Un grazie augurale con l'agrifoglio.

 










S Natale 2022

Guardando l’agrifoglio abbiamo pensato a voi tutti del nucleo 1 Psichiatria S. Riccardo, in particolare in queste festività.
Agrifoglio è impassibile ad ogni stagione, dimostra come sia possibile concentrarsi sul proprio rigoglio e divenire così un punto di riferimento per deboli e potenti e, della certezza del potere della vita anche nei momenti più rigidi e difficili. E’ una esortazione a trovare in noi stessi, la bellezza della nostra vita ed il piacere di goderne in assoluta indipendenza, ma con umiltà e armonia, trovando sempre la forza dentro di noi in condivisione di Amore
Un semplice pensiero augurale nella gratitudine.
Enrica, Giulio

domenica 4 dicembre 2022

E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?

 

E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?   1

Luigi Serenthà

E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?
Il legno del presepe è duro, come legno di croce.
Il freddo ti punge, quasi corona di spine.
L'odio dei potenti ti spia e ti teme.
...quanti segni di morte, Signore in questa tua nascita,
comincia così il tuo cammino tra noi, la tua ostinata decisione
di essere Dio, non di sembrarlo.
Grazie, Signore, per questa ostinazione,
per questo sparire, per questo ritirarti
che schiude un libero spazio
per la mia libera decisione di amarti.
Dio che ti nascondi, Dio che non sembri Dio,
Dio degli stracci e delle piaghe,
Dio dei pesi e delle infamie,
io ti amo.
Non so come dirtelo, ho paura di dirtelo
perché talvolta mi spavento e ritiro la parola;
eppure sento che devo dirtelo:
io ti amo!
In questa possibilità di amarti che la tua povertà mi schiude
divento veramente uomo,
scopro di essere uomo, non di sembrarlo.
Il tuo Natale è il mio Natale.
Nella gioia di questo nascere,
nello stupore di poterti amare,
io accetto, io voglio, io chiedo che anche per me,
Signore,
sia subito Pasqua.

giovedì 6 gennaio 2022

Il gatto della befana.

 

LA STORIA DEL GATTO DELLA BEFANA
Un tempo i gatti erano tutti tigrati, solo uno era di colore nero: era quello della Befana e la accompagnava nei suoi lunghi viaggi.
A cavallo della scopa vedeva luoghi meravigliosi, ma sempre dall’alto. Il micio ogni tanto si chiedeva come era la vita degli umani. Quando il periodo dell’Epifania si concludeva, lui infatti viveva una specie di letargo e dormiva con la strega tutto l’anno in attesa del 6 gennaio. Una notte il gatto, nel suo viaggio attorno al mondo assieme alla vecchina, si sporse per tentare di vedere più da vicino il mondo, il sacco era aperto e un regalo volò via. Dopo un po' la strega se ne accorse: “mai era successo un errore così in millenni di viaggi!”
Il gatto taceva, ma la vecchia era magica e disse: “vecchio micione sei stato tu, non mi arrabbio, la vita è stata noiosa e solitaria con me, ma a questo bambino bisogna pur dare qualcosa: andrai tu!” Così il gatto fu catapultato in un camino e quando arrivò nel grande salone cominciò a tossire per la gran cenere e la famiglia lo guardò stupita, ma il bambino urlava di gioia: “Che bello un amico tutto per me!” I genitori non ebbero il coraggio di separarli e da quel giorno i gatti non furono più solo tigrati, perché, a ricordo di quel dono, ci furono gatti neri. E per questo i gatti neri portano fortuna, perché sono un regalo della magica notte in cui i sogni si avverano.

mercoledì 5 gennaio 2022

L'euro 20 anni dopo:

 

foto -La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte illuminata per i 20 anni dell'Euro

L'euro 20 anni dopo: una scommessa da portare a compimento

Il 1º gennaio 2002, 12 Paesi dell'Ue mettevano in atto il più importante cambio di valuta di tutti i tempi. Oggi sono 19 i membri Ue che hanno adottato l’euro ma sono circa 60 i Paesi nel mondo che all’euro legano la propria valuta. Senza la moneta unica saremmo tutti più poveri e più litigiosi

lunedì 3 gennaio 2022

La Madonna che viene dal mare

 

La Madonna che viene dal mare, storia dell’icona sull’altare del Papa

L’Osservatore Romano racconta la vicenda dell’antica immagine della Vergine esposta nella Basilica vaticana durante le celebrazioni del 31 dicembre e del primo gennaio

L’Osservatore Romano

Una “Profuga”, come tante altre. Sfuggita dalle violenze che devastarono Costantinopoli, nel 1453 è imbarcata su una nave di mercanti diretta a Napoli. Giunta nei pressi della costa salernitana, l’attende però una forte tempesta che causa il naufragio dell’imbarcazione. Di Lei, come della maggior parte dell’equipaggio e del carico, non si seppe più niente. Fino a quando, poco tempo dopo, un muratore in cerca di sabbia sulla riva del mare con la sua zappa colpì qualcosa di insolito: era l’icona della Madonna di Costantinopoli, meglio conosciuta a Salerno come la “Madonna che viene dal Mare”. Quella che è stata collocata il 31 dicembre e il 1° gennaio al lato dell’altare della Confessione della basilica di San Pietro, in ricordo della Madre di Dio.

Potrebbe essere l’epilogo di una delle tante storie quotidiane di cui le nostre cronache sono piene. Di quelle che hanno per teatro il Mare Nostrum, dove migliaia di profughi in cerca di rifugio e salvezza dalle guerre e dalla fame, rischiano il viaggio e talvolta trovano la morte, in quello che Papa Francesco ha definito un «freddo cimitero senza lapidi». L’“avventura” dell’icona, invece, ha avuto un epilogo felice, perché quel muratore inconsapevolmente ha trovato un “tesoro”, un “dono” di Maria alla città di Salerno. La “Profuga” è stata portatrice di benedizione e di grazie. Il muratore ha “salvato” Maria dai flutti e Lei ha contraccambiato con la sua protezione su tutti gli abitanti.

La tradizione narra che quell’uomo, dopo aver colpito con la zappa il sopracciglio dell’immagine della Vergine, rimase con le braccia paralizzate. Iniziò così a gridare per chiedere aiuto. Giunta della gente in suo soccorso, si scavò nella sabbia e si rinvenì l’icona, che venne riconosciuta dai marinai sopravvissuti i quali l’avevano portata via da Costantinopoli. La scena attirò l’attenzione dei religiosi agostiniani, la cui comunità si trovava presso la spiaggia vicino alle mura. Mentre la gente gridava al miracolo, vollero portare l’immagine nella loro chiesa, organizzando una processione. Perfino le campane, senza che nessuno le toccasse, suonarono a festa. L’immagine venne collocata così nella cappella dello Spirito Santo della famiglia Mazza, dove il giorno dopo però sparì. Fu rinvenuta nella stalla in cui la famiglia teneva i cavalli, che vennero trovati inginocchiati davanti all’icona. Fu riportata di nuovo nella chiesa, ma ancora una volta riapparve nella stalla: come se la “Profuga” Maria volesse condividere in tutto la sorte di tanti disperati che non trovano alloggio in sontuosi edifici, ma in rifugi di fortuna. Gli agostiniani, allora, trasformarono quel luogo in una cappella, dove Maria rimase esposta alla venerazione dei fedeli. Con la successiva costruzione della chiesa di Sant’Agostino, l’icona venne collocata al suo interno, prima in una cappella laterale, poi sull’altare maggiore.

L'immagine della “Madonna che viene dal Mare”, raffigura Maria assisa in trono. È vestita con un elegante abito azzurro bordato di rosso, dalle rifiniture dorate. Con la mano destra indica il Bambino, che sorregge con l’altro braccio, e lo offre in adorazione ai fedeli. Gesù indossa una veste rossa e benedice il popolo con la mano destra sollevata. In alto, ai lati dell’immagine, due angeli venerano e assistono Maria.

La realizzazione dell’icona è stata collocata intorno alla metà del XIV secolo. L’immagine sacra rappresenta Maria come “Madre di Dio” e come “Colei che conduce, che indica la via”. Essa “parla” ai fedeli e mostra che il gesto di intercessione della Vergine provoca la risposta del Figlio, il quale leva in alto la mano per benedire. Maria mostra al mondo il Bambino, invitando a seguirlo, mentre Gesù guarda sua Madre, la sua prima discepola.

Il ritrovamento dell’icona, come riportato dalla tradizione, viene ogni anno solennemente celebrato e ricordato ogni prima domenica di agosto, con una processione sul mare. L’immagine di Maria è trasportata su un peschereccio per rievocare il suo approdo sulle spiagge di Salerno.

 Grande devozione si è sviluppata, nel corso dei secoli, verso la “Madonna che viene dal mare”.  Il Capitolo vaticano, il 15 dicembre 1901, decretò la sua incoronazione, che avvenne il 6 agosto 1922. Nel 1972 la chiesa parrocchiale di Sant’Agostino è stata elevata con decreto arcivescovile alla dignità di Santuario mariano, il primo della città di Salerno.

Vatican  News

venerdì 31 dicembre 2021

Buon Anno 2022: spes contra spem

 

Speranza contro ogni speranza 💚
Buon Anno a Tutti Voi e ai Vostri affetti più cari.

Primo gennaio - 55.ma Giornata Mondiale della Pace

 

«Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace» (Is 52,7).

1 gennaio 2022 - 55.ma Giornata Mondiale della Pace sul tema: “Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura”. La Giornata si celebra il 1° gennaio di ogni anno per volere di Papa Paolo VI, a partire dal 1968.

Quel tocco di blu a Natale

 

Questo blu che unisce la terra al cielo ha qualcosa di magico.

Sesto S. Giovanni- piazza Petazzi- Basilca S. Stefano

Quel qualcosa di rosso.

 

Qualcosa di rosso...senza esagerare
Lo sapete che l'usanza delle mutande rosse nasce nell'antica Roma? All'epoca il rosso era indossato da chi deteneva il potere: Imperatori, Senatori, Generali e Consoli. Il primo gennaio era il giorno il cui il console entrava in carica e come buon auspicio, ma senza esse visti, i cittadini indossavano sotto al vestito qualcosa di rosso, nella speranza un giorno di poter diventare uomini di successo. E questo è l'auspicio che ci siamo portati fino ai giorni nostri, per questo stasera, probabilmente indosserete delle mutande rosse.
In tutto il mondo o quasi l'anno nuovo si festeggia il 1° gennaio, pure questo è stato stabilito a Roma, da Papa Gregorio XIII che, nel 1582 istitui' appunto, il calendario gregoriano.
Che ve lo dico a fa, pure l'usanza delle lenticchie che portano soldi, deriva dall'antica Roma. Deriva tutto dall'antica Roma, fateci caso.
È proprio ai romani che si deve l'usanza di mangiarle il primo giorno dell'anno. "Ar tempo, 'nfatti, era usanza regala' 'na borsa de cuoio, detta scarsella, che all'interno era piena de lenticchie, co' la speranza de tramutalle in monete nell'anno nòvo. Quindi se magnavano pe' lascia spazio ai sordi".
Giuseppe Lina Vigilante

mercoledì 29 dicembre 2021

Covid: Grazie al Personale del nucleo 1- Psichiatria S. Riccardo-Sacra Famiglia-Cesano Boscone.









Al termine dell’anno il nostro grazie a tutto il "Personale" del nucleo 1- Psichiatria S. Riccardo-Sacra Famiglia-Cesano Boscone.
Non cerchiamo parole importanti per porgere il grazie in questo fine anno. Senza gioia sono da tempo i nostri giorni: solo stordimento e scoraggiamento per la situazione che si è creata e che non prevede vie di uscita. Il nostro augurio si tramuta in sentimento grande verso Voi perché il cuore del fragile è accolto e amato con la pienezza di amore che Voi portate nel cuore e che guida ogni vostra azione nei loro confronti. Ci rendiamo consapevoli che tutto, anche se apparentemente in modo incomprensibile, ha un motivo e una spiegazione. Auguriamo un Buon Anno di “riconoscimento” continuando il percorso con il suo carico di esperienze, disastri, successi, conquiste, ferite, speranze...Non dobbiamo sciogliere l’enigma irrisolto del passato e cadere in un tormentoso rimuginare, ma lasciar stare ciò che non è comprensibile e riconsegnarlo pacificamente nella speranza del meglio che tarda a venire. Auguriamo a voi tanta salute indispensabile per l’ operare in prima linea in questo lungo tempo di incertezza e di dolore. Siamo accanto a tutti voi con gratitudine immensa che avete e correte rischi cercando di accudire con amore, grande professionalità, discrezione ed aiutando i nostri “figli” sostenendoli nel quotidiano cammino da troppo tempo fragile e misterioso. Ci sentiamo un po’disorientati ma tranquilli che Giuliana è in “famiglia” e che “famiglia!”. Siamo impotenti di fronte a questa imprevista situazione che si è creata da fine febbraio 2019 e sembri non termini mai. Non sappiamo esprimere a parole la nostra riconoscenza. Il nostro cuore ringrazia. Un inno alla vita per tutti voi. Con stima e gratitudine.
Enrica, Giulio.