La Giornata Mondiale della Pace ricorre ogni 1° gennaio.
giovedì 2 gennaio 2025
Speranza primo gennaio2025
lunedì 25 novembre 2024
Cosa chiedere a Natale
"Non ho voglia di ricevere niente, Lloyd"
"Nemmeno ciò che le è mancato durante l'anno, sir?"
"Lloyd, a me sono mancate le persone a cui voglio bene!"
"Allora un regalo l'ha già ricevuto, sir"
"E quale sarebbe, Lloyd?"
"Scoprire che le persone sono preziose per come sono e non per ciò che danno, sir"
"È questo lo spirito del Natale, Lloyd?"
"O forse è lo spirito dell'umanità".
Simone Tempia
lunedì 8 gennaio 2024
sabato 23 dicembre 2023
È rimasta solo la capanna
Il nuovo presepe più inclusivo e laico.
Non contiene animali per evitare accuse di maltrattamenti.
Non contiene Maria, perché propone l’immagine di una donna prona al patriarcato.
Quella del falegname Giuseppe non c’è perché il sindacato non ne autorizza l'uso.
Gesù Bambino è stato rimosso perché non ha ancora scelto il suo sesso, se sarà maschio, femmina o qualcos'altro.
Non contiene più i Magi, perché potrebbero essere migranti e uno di loro è nero (discriminazione razziale, xenofoba).
Non contiene una stella cometa per ridurre l'impatta ambientale e l'inquinamento luminoso.
Inoltre, non contiene più un angelo per non offendere gli atei, i musulmani e le altre credenze religiose.
Infine, abbiamo eliminato la paglia, a causa del rischio di incendio, perché non conforme alla norma europea 69/2023/CZ.
È rimasta solo la capanna, realizzata in legno riciclato proveniente da foreste conformi agli standard ambientali ISO, alta esattamente 2.70 m, il minimo per ottenere l'abitabilità.
martedì 12 dicembre 2023
Dalle stelle alla stalla
Potrà sembrare sbagliato, a noi poveri viandanti,
ma forse inciamperemmo di meno se imparassimo a guardare le stelle. Abbiamo
bisogno di consolazione e speranze, di un po' di fede e di calore, di poche
serene certezze, di briciole di parole di vita che sfamino il cuore e lo
facciano fremere. Punti di luce nel buio, come le stelle. Ognuno ha diritto a
una stella; a te, Bambino Gesù, chiediamo una scheggia di cometa, un punto
luminoso e tremante da fissare, una scia di chiarore che ci faccia trovare la strada,
un minimo di luce nella notte che fa paura.
Ma le nostre canzoni lo cantano - «Tu scendi
dalle stelle», e vieni in una grotta, in una stalla, tra il fiato delle bestie
e il sudore degli uomini, in mezzo allo sporco e agli odori, nella povertà e nella
confusione. Ci sarebbe piaciuto regalarti una dimora diversa, una reggia o un
palazzo di perle e diamanti.
Ma il nostro cuore è fatto di poche assi e di un
tetto di paglia, e la tua mangiatoia non è un baldacchino dorato, e non
somiglia al trono di un principe.
Sappiamo che hai scelto una stalla per dirci che
non hai paura di quella parte di noi che facciamo fatica ad accettare, della
confusione dei nostri istinti e delle nostre passioni ingovernabili, di ciò che
ci imbarazza e ci fa soffrire. Non ti troveremo, stanotte, nel salotto di casa,
ma nella nostra stalla, dove mai avremmo voluto riceverti, dove tu hai deciso
di entrare.
Dalle stelle alla stalla per te il passo è breve,
perché ogni luogo è la tua casa, e grandezza e povertà bruciano insieme nel
fuoco della tua compassione.
Noi, gente di questa terra che tu ami e consoli, ti
prendiamo tra le braccia, ti stringiamo e proviamo a cullarti, stella che non
perde splendore, povero bimbo adagiato in una stalla, tra le pieghe del nostro
cuore inquieto”.
(da “Il tuo posto nel presepe” di D.Caldirola e
A.Torresin )
giovedì 7 dicembre 2023
Il Natale sei tu
Il Natale – si legge in un messaggio di auguri attribuito a Papa Francesco per le Sante Feste 2014 – di solito è una festa rumorosa: ci farebbe bene un po’ di silenzio per ascoltare la voce dell’Amore.
Natale sei tu, quando decidi di nascere di nuovo ogni giorno e lasciare entrare Dio nella tua anima.
L’albero di natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti e alle difficoltà della vita.
Gli addobbi di natale sei tu quando le tue virtù sono i colori che adornano la tua vita.
La campana di natale sei tu quando chiami, congreghi e cerchi di unire.
domenica 1 gennaio 2023
Nessuno può salvarsi da solo
56ª Giornata Mondiale della Pace (1° gennaio 2023)
venerdì 23 dicembre 2022
Cosa chiedere a Natale?
giovedì 22 dicembre 2022
La gente fa er presepe e nun me sente
lunedì 19 dicembre 2022
Un grazie augurale con l'agrifoglio.
S Natale 2022
domenica 4 dicembre 2022
E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?
E' Natale, Signore, o già subito Pasqua? 1
E' Natale, Signore, o già subito Pasqua?
Il legno del presepe è duro, come legno di croce.
Il freddo ti punge, quasi corona di spine.
L'odio dei potenti ti spia e ti teme.
...quanti segni di morte, Signore in questa tua nascita,
comincia così il tuo cammino tra noi, la tua ostinata decisione
di essere Dio, non di sembrarlo.
Grazie, Signore, per questa ostinazione,
per questo sparire, per questo ritirarti
che schiude un libero spazio
per la mia libera decisione di amarti.
Dio che ti nascondi, Dio che non sembri Dio,
Dio degli stracci e delle piaghe,
Dio dei pesi e delle infamie,
io ti amo.
Non so come dirtelo, ho paura di dirtelo
perché talvolta mi spavento e ritiro la parola;
eppure sento che devo dirtelo:
io ti amo!
In questa possibilità di amarti che la tua povertà mi schiude
divento veramente uomo,
scopro di essere uomo, non di sembrarlo.
Il tuo Natale è il mio Natale.
Nella gioia di questo nascere,
nello stupore di poterti amare,
io accetto, io voglio, io chiedo che anche per me,
Signore,
sia subito Pasqua.
giovedì 6 gennaio 2022
Il gatto della befana.
mercoledì 5 gennaio 2022
L'euro 20 anni dopo:
foto -La sede della Banca Centrale Europea a Francoforte illuminata per i 20 anni dell'Euro
L'euro 20 anni dopo: una scommessa da portare a compimento
lunedì 3 gennaio 2022
La Madonna che viene dal mare
La Madonna che viene dal mare, storia dell’icona
sull’altare del Papa
L’Osservatore Romano racconta la vicenda dell’antica
immagine della Vergine esposta nella Basilica vaticana durante le celebrazioni
del 31 dicembre e del primo gennaio
L’Osservatore Romano
Una “Profuga”, come tante altre. Sfuggita dalle violenze
che devastarono Costantinopoli, nel 1453 è imbarcata su una nave di mercanti
diretta a Napoli. Giunta nei pressi della costa salernitana, l’attende però una
forte tempesta che causa il naufragio dell’imbarcazione. Di Lei, come della
maggior parte dell’equipaggio e del carico, non si seppe più niente. Fino a
quando, poco tempo dopo, un muratore in cerca di sabbia sulla riva del mare con
la sua zappa colpì qualcosa di insolito: era l’icona della Madonna di
Costantinopoli, meglio conosciuta a Salerno come la “Madonna che viene dal
Mare”. Quella che è stata collocata il 31 dicembre e il 1° gennaio al lato
dell’altare della Confessione della basilica di San Pietro, in ricordo della
Madre di Dio.
Potrebbe essere l’epilogo di una delle tante storie
quotidiane di cui le nostre cronache sono piene. Di quelle che hanno per teatro
il Mare Nostrum, dove migliaia di profughi in cerca di rifugio e salvezza dalle
guerre e dalla fame, rischiano il viaggio e talvolta trovano la morte, in
quello che Papa Francesco ha definito un «freddo cimitero senza lapidi».
L’“avventura” dell’icona, invece, ha avuto un epilogo felice, perché quel
muratore inconsapevolmente ha trovato un “tesoro”, un “dono” di Maria alla
città di Salerno. La “Profuga” è stata portatrice di benedizione e di grazie.
Il muratore ha “salvato” Maria dai flutti e Lei ha contraccambiato con la sua
protezione su tutti gli abitanti.
La tradizione narra che quell’uomo, dopo aver colpito con
la zappa il sopracciglio dell’immagine della Vergine, rimase con le braccia
paralizzate. Iniziò così a gridare per chiedere aiuto. Giunta della gente in
suo soccorso, si scavò nella sabbia e si rinvenì l’icona, che venne
riconosciuta dai marinai sopravvissuti i quali l’avevano portata via da
Costantinopoli. La scena attirò l’attenzione dei religiosi agostiniani, la cui
comunità si trovava presso la spiaggia vicino alle mura. Mentre la gente
gridava al miracolo, vollero portare l’immagine nella loro chiesa, organizzando
una processione. Perfino le campane, senza che nessuno le toccasse, suonarono a
festa. L’immagine venne collocata così nella cappella dello Spirito Santo della
famiglia Mazza, dove il giorno dopo però sparì. Fu rinvenuta nella stalla in
cui la famiglia teneva i cavalli, che vennero trovati inginocchiati davanti
all’icona. Fu riportata di nuovo nella chiesa, ma ancora una volta riapparve
nella stalla: come se la “Profuga” Maria volesse condividere in tutto la sorte
di tanti disperati che non trovano alloggio in sontuosi edifici, ma in rifugi
di fortuna. Gli agostiniani, allora, trasformarono quel luogo in una cappella,
dove Maria rimase esposta alla venerazione dei fedeli. Con la successiva
costruzione della chiesa di Sant’Agostino, l’icona venne collocata al suo
interno, prima in una cappella laterale, poi sull’altare maggiore.
L'immagine della “Madonna che viene dal Mare”, raffigura
Maria assisa in trono. È vestita con un elegante abito azzurro bordato di
rosso, dalle rifiniture dorate. Con la mano destra indica il Bambino, che
sorregge con l’altro braccio, e lo offre in adorazione ai fedeli. Gesù indossa
una veste rossa e benedice il popolo con la mano destra sollevata. In alto, ai
lati dell’immagine, due angeli venerano e assistono Maria.
La realizzazione dell’icona è stata collocata intorno
alla metà del XIV secolo. L’immagine sacra rappresenta Maria come “Madre di
Dio” e come “Colei che conduce, che indica la via”. Essa “parla” ai fedeli e
mostra che il gesto di intercessione della Vergine provoca la risposta del
Figlio, il quale leva in alto la mano per benedire. Maria mostra al mondo il
Bambino, invitando a seguirlo, mentre Gesù guarda sua Madre, la sua prima
discepola.
Il ritrovamento dell’icona, come riportato dalla
tradizione, viene ogni anno solennemente celebrato e ricordato ogni prima
domenica di agosto, con una processione sul mare. L’immagine di Maria è
trasportata su un peschereccio per rievocare il suo approdo sulle spiagge di
Salerno.
venerdì 31 dicembre 2021
Primo gennaio - 55.ma Giornata Mondiale della Pace
Quel tocco di blu a Natale
Sesto S. Giovanni- piazza Petazzi- Basilca S. Stefano