La Madonna che viene dal mare, storia dell’icona
sull’altare del Papa
L’Osservatore Romano racconta la vicenda dell’antica
immagine della Vergine esposta nella Basilica vaticana durante le celebrazioni
del 31 dicembre e del primo gennaio
L’Osservatore Romano
Una “Profuga”, come tante altre. Sfuggita dalle violenze
che devastarono Costantinopoli, nel 1453 è imbarcata su una nave di mercanti
diretta a Napoli. Giunta nei pressi della costa salernitana, l’attende però una
forte tempesta che causa il naufragio dell’imbarcazione. Di Lei, come della
maggior parte dell’equipaggio e del carico, non si seppe più niente. Fino a
quando, poco tempo dopo, un muratore in cerca di sabbia sulla riva del mare con
la sua zappa colpì qualcosa di insolito: era l’icona della Madonna di
Costantinopoli, meglio conosciuta a Salerno come la “Madonna che viene dal
Mare”. Quella che è stata collocata il 31 dicembre e il 1° gennaio al lato
dell’altare della Confessione della basilica di San Pietro, in ricordo della
Madre di Dio.
Potrebbe essere l’epilogo di una delle tante storie
quotidiane di cui le nostre cronache sono piene. Di quelle che hanno per teatro
il Mare Nostrum, dove migliaia di profughi in cerca di rifugio e salvezza dalle
guerre e dalla fame, rischiano il viaggio e talvolta trovano la morte, in
quello che Papa Francesco ha definito un «freddo cimitero senza lapidi».
L’“avventura” dell’icona, invece, ha avuto un epilogo felice, perché quel
muratore inconsapevolmente ha trovato un “tesoro”, un “dono” di Maria alla
città di Salerno. La “Profuga” è stata portatrice di benedizione e di grazie.
Il muratore ha “salvato” Maria dai flutti e Lei ha contraccambiato con la sua
protezione su tutti gli abitanti.
La tradizione narra che quell’uomo, dopo aver colpito con
la zappa il sopracciglio dell’immagine della Vergine, rimase con le braccia
paralizzate. Iniziò così a gridare per chiedere aiuto. Giunta della gente in
suo soccorso, si scavò nella sabbia e si rinvenì l’icona, che venne
riconosciuta dai marinai sopravvissuti i quali l’avevano portata via da
Costantinopoli. La scena attirò l’attenzione dei religiosi agostiniani, la cui
comunità si trovava presso la spiaggia vicino alle mura. Mentre la gente
gridava al miracolo, vollero portare l’immagine nella loro chiesa, organizzando
una processione. Perfino le campane, senza che nessuno le toccasse, suonarono a
festa. L’immagine venne collocata così nella cappella dello Spirito Santo della
famiglia Mazza, dove il giorno dopo però sparì. Fu rinvenuta nella stalla in
cui la famiglia teneva i cavalli, che vennero trovati inginocchiati davanti
all’icona. Fu riportata di nuovo nella chiesa, ma ancora una volta riapparve
nella stalla: come se la “Profuga” Maria volesse condividere in tutto la sorte
di tanti disperati che non trovano alloggio in sontuosi edifici, ma in rifugi
di fortuna. Gli agostiniani, allora, trasformarono quel luogo in una cappella,
dove Maria rimase esposta alla venerazione dei fedeli. Con la successiva
costruzione della chiesa di Sant’Agostino, l’icona venne collocata al suo
interno, prima in una cappella laterale, poi sull’altare maggiore.
L'immagine della “Madonna che viene dal Mare”, raffigura
Maria assisa in trono. È vestita con un elegante abito azzurro bordato di
rosso, dalle rifiniture dorate. Con la mano destra indica il Bambino, che
sorregge con l’altro braccio, e lo offre in adorazione ai fedeli. Gesù indossa
una veste rossa e benedice il popolo con la mano destra sollevata. In alto, ai
lati dell’immagine, due angeli venerano e assistono Maria.
La realizzazione dell’icona è stata collocata intorno
alla metà del XIV secolo. L’immagine sacra rappresenta Maria come “Madre di
Dio” e come “Colei che conduce, che indica la via”. Essa “parla” ai fedeli e
mostra che il gesto di intercessione della Vergine provoca la risposta del
Figlio, il quale leva in alto la mano per benedire. Maria mostra al mondo il
Bambino, invitando a seguirlo, mentre Gesù guarda sua Madre, la sua prima
discepola.
Il ritrovamento dell’icona, come riportato dalla
tradizione, viene ogni anno solennemente celebrato e ricordato ogni prima
domenica di agosto, con una processione sul mare. L’immagine di Maria è
trasportata su un peschereccio per rievocare il suo approdo sulle spiagge di
Salerno.
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