Lucio Massari, La sacra famiglia che stende il bucato, 1620, Uffizi, Firenzee
Molto insolita la scena raffigurata: la Sacra Famiglia intenta a fare il bucato! Maria inginocchiata presso una limpida pozza d’acqua, è intenta a fare il bucato; il bambino Gesù raccoglie i panni lavati in un mastello e li porge a Giuseppe che li stende ad asciugare sul ramo dell’albero più vicino. Tre persone, ognuno con un suo ruolo. L’unico che guarda fuori della scena è Giuseppe: fissa lo spettatore invitandolo a prendere parte alla vicenda.
Interessante anche notare i colori: il rosso splendente della veste di Maria e il blu del suo manto; l’azzurro della tunica di Gesù; il viola dell’abito del padre alludono agli atteggiamenti dell’uomo redento: l’amore (rosso) e la fede (blu), l’azzurro del cielo e il viola della penitenza…tutte condizioni perché il bianco della salvezza divina risplenda nella vita dell’uomo. E intorno l’armonia di un mondo in pace.
La scena è tenera e commovente: un Dio che si fa bambino per farsi aiutare dagli uomini a portare a termine la sua opera salvifica e che invita anche noi a fare la nostra parte per fare avanzare la salvezza divina nel mondo.
Lucio Massari
Lucio Massari (1569 - 1633) fu un pittore italiano della scuola di Bologna, che coniugò il manierismo al primo periodo barocco. Era nato a Bologna, dove fu apprendista presso la bottega di un ignoto pittore, un certo Spinelli. In seguito fu allievo del pittore manierista Bartolomeo Passarotti e inoltre collaborò con Bartolomeo Cesi. Nel 1592 entrò a far parte dello studio Carracci e dell'Accademia degli Incamminati. Il suo rapporto di lavoro con Ludovico Carracci fu di lunga durata. Nel 1604 ha lavorato con Ludovico ad affrescare le Storie di San Mauro, San Benedetto e di altri santi nel chiostro di San Michele in Bosco. Nel 1607 collabora con Lionello Spada e Francesco Brizio a dipingere gli affreschi di Palazzo Bonfioli, a Bologna. Nel 1610 si reca a Roma, dove rimane sotto il patrocinio del Cardinale Facchinetti e diventa amico di Domenichino. Nel 1612 completa gli affreschi lasciati incompiuti da Bernardino Poccetti in una cappella della Certosa di Galluzzo, nei pressi di Firenze. In questo periodo dipinse la pala d'altare principale per la chiesa di Santa Maria in Guadi in San Giovanni in Persiceto. Torna a Bologna nel 1614 ma non si ferma e si trasferisce con Francesco Albani a lavorare a Mantova. Si tramanda tuttavia che in questa città più che a dipingere pensasse ai divertimenti, a cacciare, a pescare e a godersi le delizie della campagna. Tra i suoi allievi troviamo Sebastiano Brunetti, Antonio Randa e Fra Bonaventura Bisi.
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