"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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martedì 8 febbraio 2022

Mimosa bellezza delicata, effimera.

 

Sapevate che 9 mimose su 10 in Italia sono prodotte in Liguria? Ecco dove il paesaggio a fine inverno si tinge di giallo

Giallo che più giallo non si può. Avete mai visto un albero di mimosa in fiore? È come se mille canarini ci si posassero improvvisamente sopra. E una valle con le mimose in fiore?  Una marea, una valanga di giallo, una flotta di canarini.

È proprio quello che accade in Liguria, in provincia di Imperia, tra Vallebona e Perinaldo, nel periodo compreso tra febbraio e marzo.

Arriva da lontano, ma la mimosa ha trovato in Liguria il suo habitat, tanto da diventarne uno dei protagonisti dell’inverno. È una festa colorata, un folletto che salta da un pendio all’altro, uno strillo giallo tra le fasce dove la natura ancora dorme. Una voglia di primavera che apre il cuore di speranza nel pieno dell’inverno.

Originaria della Tasmania, la Mimosa (o Acacia dealbata) è arrivata in Liguria nel XIX secolo ed è oggi uno dei fattori più importanti del mercato floricolo: a lei sono dedicati più di 200 ettari tra coltivazioni e raccolta e la produzione ligure supera il 90 % di quella del resto dell'Italia.

Dal 1946, la mimosa è il fiore simbolo dell’8 marzo, la Festa della donna. La scelta fu fatta nel 1946, da un'idea di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei che proposero di usare la mimosa, poco costosa e accessibile a tutti, al posto delle violette, ancora oggi regalate in molti altri paesi in occasione della ricorrenza, ma troppo costose per una festa considerata tradizionalmente proletaria.

In Liguria agli inizi di febbraio, già a fine gennaio nei casi più particolari, non è difficile trovare un albero di mimosa che accenda la vostra giornata. Pieve Ligure, in provincia di Genova, la festeggia con una sagra popolare; a Ponente, in provincia di Imperia, invece, la mimosa è diventata parte del tessuto economico e culturale della zona.

Graziani Guglielmi abita a Vallebona, un piccolo comune nell’immediato entroterra di Bordighera. Coltiva la mimosa da trent’anni. Ogni anno aspetta la fine di gennaio per tuffarsi nel giallo. Il suo Ape si avventura sulle alture del borgo, tra serre, uliveti e chiesette rupestri, il motore sbuffa mentre supera pendenze proibitive che in un attimo portano in cielo. Del resto siamo vicino a Perinaldo, patria dell’astronomo Cassini, e con il cielo da queste parti hanno un rapporto particolare.

“Quella della mimosa è una bellezza delicata, effimera -  dice Graziano - la pianta vive si e no trent’anni, poi si spegne e bisogna sostituirla. Piante di trentadue, trentacinque anni possono considerarsi anziane e a breve moriranno. Negli ultimi anni, forse per il cambiamento del clima o per la coltura intensiva, le mie hanno cominciato ad avere problemi. Qui furono piantate sessanta piante, ora ce ne sono più soltanto trenta...”.

Dura poco la pianta della mimosa, come il suo fiore. Tanto flou, tanto è effimero e delicato il fiore, tanto fragile è la pianta. Del resto è una qualità della bellezza, quella di non durare al lungo. Però nel ponente ligure la mimosa si è adattata molto bene, ha trovato quello che cercava: inverni miti ed estati secche, proprio quello che ci vuole per favorirne la fioritura.

“È una pianta delicata, ma di poche pretese, coltivarla non è poi difficile. Desidera terreni freschi, ben drenati, acidofili. Concime organico quanto basta. Attenzione ai venti: ha un apparato radicale piuttosto povero. Le ultime tempeste nella nostra zona hanno rovesciato parecchi alberi; nelle notti ventose io e mia madre non stiamo mai tranquilli, abbiamo sempre paura che le raffiche si portino via qualche pianta… e vorrei andare su, per aiutarle... ma poi al mattino le trovo lì, hanno resistito.

Per fiorire, però, la mimosa deve patire la sete: è anche per questo che cresce bene nel ponente ligure, perché qui d’estate piove molto poco. Non effettuo potatura: la potatura è la raccolta stessa.”

Come accade per le olive, la raccolta della mimosa ha qualcosa di ascetico. Graziano resta per ore da solo tra le sue piante. Sotto di lui, laggiù, la vita scorre tranquilla nei carruggi di Vallebona. Va a lavorare in una bella mattina di gennaio, anche se fa freddo, ma di quelle con il cielo completamente dipinto di blu.

“Coltivare la mimosa per me è stato naturale. I miei non facevano questo lavoro, ma avevano alcuni appezzamenti e piano piano mi ci sono dedicato”. Graziano Guglielmi

Quante varietà di mimosa esistono? Come si coltiva?

“Questa è la Galuà, (in dialetto, in realtà si dice “Gaulois”), la più conosciuta, poi c’è la “Chiaro di luna”, la “Luna d’argento”, la “Denis bodei” e la Turnè (Tournaire), molto simile alla Gaulois, ma che matura un mese prima e poi un’altra, molto richiesta che si raccoglie acerba, a settembre. Per chi non è un produttore non è facile distinguerle, ci sono piccole variazioni nella foglia o il fiore. Replicare una mimosa da seme non è facile, si preferisce innestare la varietà che si vuole su un selvatico più resistente. Ci sono persone in paese che sanno farlo bene, noi ci rivolgiamo a loro".

Graziano mi confessa anche qualcosa che aggiunge bellezza alla mimosa:

“Per fortuna la mimosa non ha parassiti. Io in questi anni non ho mai fatto trattamenti con anticrittogamici o antiparassitari né con concimi chimici”. Così si può star tranquilli che il nostro regalo per la Giornata della donna non conterrà alcun tipo di veleno.

Per farla durare più a lungo basta qualche semplice accorgimento: rimuoverla dall’involucro di plastica in cui viene regalata, metterla a bagno in acqua pulita, meglio se inacidita con l’aggiunta di un paio di gocce di limone. Posizionarla in piena luce e in ambiente umido e vaporizzare acqua fresca sui fiori: la mimosa rilascia molta acqua durante la traspirazione quindi la grande perdita di liquidi potrebbe farla seccare prima”.

Vallebona

“In paese c'è ancora chi sa innestare la mimosa. Sono piccoli coltivatori. Noi cerchiamo loro quando abbiamo bisogno di piante nuove”

Arriviamo sulla dorsale. A Ponente si vede Perinaldo, con le alpi innevate alle spalle. Più in là altri monti, ma è già Francia.

Tornando giù, Graziano allunga un po’ la strada. Mi vuole mostrare un luogo che, dice, con la mimosa fiorita è bellissimo. Sono stradine che s’avventurano tra pinete, orti, villette e macchia mediterranea, zone con nomi che sanno d’antico, “Suseneo”, “Mergai”,  “Massabò”; ogni tanto, da una curva, spunta il mare di Bordighera.

“Ecco, questo luogo si chiama “paixe d’öji”, la pace degli occhi” - mi dice.

E, infatti, l’orizzonte si abbassa, spunta il mare, qualche sparuto cipresso indica come un dito il cielo. È un buon posto dove venire a riposarsi dopo una giornata di lavoro.

https://www.lamialiguria.it/it/component/content/article/452-lamialigurianews/12219-mimosa-inverno-liguria.html?Itemid=437&fbclid=IwAR1WP2wbtJlVBoyVAm5bIJZeAn8gLEyhVEI7kTmgL9LUk1m6nRrM-Uuq5Fw

mercoledì 24 novembre 2021

Ora canterà e suonerà in cielo...

 

Dopo avere letto il diario che ho scritto per Giuliana nel 1994, Luciano (mio nipote) l’ha tradotto, in parte, in una canzone scritta e musicata da lui. Offro a voi il testo di questa canzone come ringraziamento a Luciano. Ora la canterà e suonerà in cielo
🎸💖
PER GIULIANA
Cara, piccola bambina, voglio dedicare a te,
questi versi, queste frasi, questa storia di anni fa.
Cara, piccola bambina te lo devo dire, ormai
non sei sangue del mio sangue,
ti adottammo un giorno noi.
Non guardarmi con quegli occhi,
tutto questo è vero sai,
certo rimarrai sorpresa,
so però che capirai ;
tra i colloqui e le domande,
le giornate in tribunale
molto tempo abbiamo atteso
per poterti almen vedere.
Molte volte abbiam pensato che era inutile lottare
molte notti abbiam passato il tuo babbo ed io a pregare.
Io non so che cosa provi una madre dopo il parto
nell’istante che riceve tra le braccia il proprio figlio.
So però quel che ho provato nel vederti quel mattino
ed a stringer tra le braccia quel tuo inerme corpicino,
mi sembravi un pupazzetto, magra e smunta lì nel letto:
non un debole sorriso o una luce sul tuo viso.
Sai la mamma ti ha levato dalla culla proprio come
una bimba in mezzo al prato coglie e guarda il primo fiore
e quel giorno noi piangemmo grosse lacrime di gioia
noi quel giorno rinascemmo a una vita vera e nuova.
Eri molto chiusa in te, eri fredda, senza affetto
segno del tempo trascorso sola per tre anni nel tuo letto.
Ti donammo il nostro amore, rinascesti piano, piano
cominciasti a balbettare e ad alzare la tua mano.
Poi quel giorno,
lo ricordo proprio
come fosse ora
all’età di sette anni,
ci donasti il primo fiore.
Io e tuo padre
ci guardammo,
ti stringemmo
in mezzo a noi
quella tua
manina tesa,
non la
scorderemo mai.
Ecco questa è la tua storia,
“Ma che fai, ora tu piangi?
Cara piccola bambina sono oramai vecchi ricordi.

domenica 7 marzo 2021

Coronavirus: festa della donna per te Giuliana e per le tue baby


 8 marzo festa della donna -


Auguri allegri, solari come il colore della mimosa cara Giuliana.
Ringrazio e porgo auguri a tutto il personale femminile della Comunità psichiatrica ricordando la loro preziosità ogni giorno soprattutto in questo interminabile anno di covid dove il divieto di abbracciare Giuliana diventa, per me e Giulio. insostenibile.

mercoledì 11 marzo 2020

Coronavirus: offro un rametto di mimosa con il cuore


8 marzo 2020 -  Offro un rametto di mimosa ricordando la vostra preziosità ogni giorno.
Ringrazio e porgiamo auguri a tutto il personale della Comunità psichiatrica che oggi, per la seconda domenica, dovranno accudire Giuliana senza noi (divieto accesso, causa virus killer)

lunedì 25 novembre 2019

Insegna a tua figlia a non essere calpestata.

25 novembre - Giornata contro la violenza sulle donne.
“Per tutte le violenze consumate su di Lei, per tutte le umiliazioni che ha subìto, per il suo corpo che avete sfruttato, per la sua intelligenza che avete calpestato, per l’ignoranza in cui l’avete lasciata, per la libertà che le avete negato, per la bocca che le avete tappato, per le ali che le avete tagliato, per tutto questo: in piedi Signori, davanti a una Donna!“.
William Shakespeare

"Insegna a tua figlia, tu che ancora puoi..."
Insegna a tua figlia che è meglio tornare a casa dopo un matrimonio fallito che tornare a casa in una bara.
Falle capire che tu sei un posto sicuro, in cui sempre potrà rifugiarsi.
Lascia le tue braccia aperte, anche se lei ha preso una "brutta" decisione.
Falle sentire il tuo amore, anche se ha fatto degli errori.
Ricordi la storia di Hansel e Gretel?
Lasciano sempre briciole di pane sulle strada (d'amore) per tornare a casa. Amale, ascoltale, capiscile, da quando sono bambine. Non falle vergognare, non le calpestare. Non insegnare loro che deve essere sopportato tutto quando si ama. Quello che sopporta come donna, è quello che le hai insegnato tu. Quello che fai a tua moglie, figlia, sorella, è quello che una bambina imparerà. Loro ti vedono e sempre ti vedranno come uno specchio, loro guardano, e sempre guarderanno, le tue azioni, non le tue parole.
Non dire a tua figlia: "tu hai deciso, tu hai sbagliato". Dille: "io sarò sempre qui per te.
Sono e sarò il tuo rifugio. Il tuo posto sicuro."
L.F.
foto e testo di RandoGurrieri - Reti di Giustizia

sabato 14 settembre 2019

Per te, figlia mia.


Figlia mia, sii pietra dura.
per chi vuole scalfire il tuo mondo
e modellarti come meglio crede.
Figlia mia, sii pietra dura
per chi vuole scalfire il tuo mondo
e modellarti come meglio crede.

Sii roccia impervia
per gli amori malati,
che vogliono domarti
e pretendono di tenerti a bada
e vorrebbero isolarti dal mondo intero,
per averti tutta per loro.

Non mendicare amore,
per paura della solitudine.
Fai della mancanza un’occasione per diventare tormenta.
Scagliati come un’onda d’urto
che si oppone agli abbandoni,
alla sofferenza, al dolore.
Sii più forte di loro.
Falli tremare.

Impara a costruire muri,
vette invalicabili,
per chi ti manca di rispetto
per chi osa con la violenza , quella dei gesti
o delle parole.

Fatti caverna inaccessibile
in cui nascondere il tuo cuore di perla
dalle false persone.
Da chi ti mette da parte,
quando pensa che ci sia di meglio.
Da chi fa finta di non vederti,
perchè non servi più.
Da chi non trova il tempo,
quando tutto ciò di cui hai bisogno è presenza.

Sii superficie marmorea, lucente,
per farti scivolare addosso gli insulti, le umiliazioni.
Di chi vuole impedirti di crescere, di essere migliore.

Non accettare mai compromessi.
Pretendi attenzione,
con gli amici, con un compagno,
fatti scaltra come le facce delle montagne rivolte al sole.

Non lasciare che ti sgretolino le critiche.
Fatti tu sabbia,
scivola tra le loro mani,
perché sappiano che un animo pulito
non si può chiudere in un pugno di parole.

Ma quando incontrerai chi di te ha rispetto,
fatti incavo in cui accogliere le carezze,
rigagnolo in cui far scorrere l’incanto.

Fa che le tue crepe
siano impenetrabili all’odio e al rimpianto,
che li attraversi solo l’acqua che lava, che porta via.

Figlia mia, fatti cristallo,
quando incontri l’amicizia e l’amore, quelli veri,
e come un caleidoscopio
che riflette infinite combinazioni di colore,
moltiplica in mille facce la gioia e la passione.

E quando avrai bisogno di coltivare sogni,
perché il presente non ti basta e vuoi volare,
fatti polvere di stelle.

Per me, continuerai ad essere così,
gemma preziosa,
ed io, ad ogni risveglio,
i tuoi sogni li vorrò abbracciare.

Felicia Lione

lunedì 26 novembre 2018

Sei bella, donna

Sei bella. / E non per quel filo di trucco. / Sei bella per quanta vita ti è passata addosso, / per i sogni che hai dentro / e che non conosco. / Bella per tutte le volte che toccava a te, / ma avanti il prossimo. / Per le parole spese invano / e per quelle cercate lontano. / Per ogni lacrima scesa / e per quelle nascoste di notte / al chiaro di luna complice. / Per il sorriso che provi, / le attenzioni che non trovi, / per le emozioni che senti / e la speranza che inventi. / Sei bella semplicemente, come un fiore raccolto in fretta, / come un dono inaspettato, come uno sguardo rubato / o un abbraccio sentito. / Sei bella / e non importa che il mondo sappia, / sei bella davvero, ma solo per chi ti sa guardare. 
-A. Merini-
 Tra tanta ingiustizia e volgarità esiste un altro ‘Sguardo’ e altre Parole che ci scaldano il cuore.
Questa iicorrenza è stata istituita dall’assemblea dell’Onu nel 1999. La data è stata scelta per ricordare il sacrificio di Patria, Minerva e Maria Teresa, tre sorelle che, a causa della loro militanza politica contro il regime del dittatore dominicano Rafael Leonida Trujillo, furono brutalmente trucidate nel 1960. Le sorelle Mirabal, fervide attiviste politiche della Repubblica Dominicana e sostenitrici del “Movimento 14 giugno”, mentre stavano andando in auto a far visita ai loro mariti (anch’essi incarcerati per la loro militanza politica), furono fermate dalla polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero e, dopo indicibili torture, gettate in un precipizio per simulare un incidente. L’opinione pubblica comprese subito che si trattò di un efferato assassinio. L’eco di tale tragedia si diffuse, però, solo dopo la morte del dittatore. E il sacrificio delle donne fu noto al mondo intero solo nel 1999, quando questa storia intrisa di violenza e di disuguaglianza di genere giunse sul tavolo dell’assemblea dell’Onu. Anche l’Italia, dal 2005, celebra il ricordo di tutte le donne vittime di violenza. Perché ancora oggi, a distanza di cinquantotto anni dall’assassinio delle sorelle Mirabal, a casa, a scuola, a lavoro, per strada, su internet, una donna su tre (secondo i dati forniti dall’Onu) subisce violenza fisica e psicologica.
stateofmind 

martedì 2 maggio 2017

Un figlio è un dono

Un figlio è un dono, è sempre qualcosa di più grande di noi perché è uno degli emblemi del mistero della vita, sia esso naturale o adottato: non lo si può avere per forza.
Nell'amore vero con un dipinto di mio fratello (ora in cielo) che mi dedicò quando adottai Giuliana.

lunedì 25 aprile 2016

Elogio ad una donna speciale

Un elogio ad una donna speciale

C' è una donna che ha qualcosa di Dio per l'immensità del suo amore, e molto di angelo per la tua instancabile richiesta delle sue cure; una donna che, pur essendo giovane ha la riflessione di una vecchietta, e nella vecchiaia, lavora con il vigore della gioventù; la donna che se è ignorante, scopre i segreti della vita con più saggezza che un saggio, e se è istruita si accomoda alla semplicità dei bambini; una donna che essendo ricca, darebbe volentieri il suo tesoro per non soffrire nel suo cuore la ferita della ingratitudine; una donna che essendo debole si assume a volte con la bravura del leone; una donna che mentre vive non la sappiamo valutare perché al suo fianco tutti i dolori si dimenticano, ma che dopo morta, daremmo tutto quello che siamo e tutto quello che abbiamo per guardarla di nuovo un istante, per ricevere da lei un solo abbraccio, per sentire un solo accento dei suoi battiti. Di quella donna non mi chiedere il nome: è una madre...
-mons. Ramon Angel Jara- 
-Dipinto di di mio fratello Angelo che ora è in cielo (dono di quando ho adottato Giuliana) -

martedì 29 settembre 2015

Le donne agli occhi degli uomini.

A tutte le donne che sono perennemente a dieta, in lotta con il guardaroba e con la bilancia:
"Le donne agli occhi degli uomini"
Le donne negli occhi di un uomo? Non importa quanto pesano è affascinante toccare, abbracciare ed accarezzare il corpo di una donna. Sapere quanto pesa non ci provoca nessuna emozione. Non abbiamo alcuna idea di quella che sia la tua taglia e se sei in forma. Il nostro interesse viene rivolto ad un altro tipo di forme. Ad esempio se la forma è a mandolino... va bene.
Non ci importa quanto misuri in centimetri, è una questione di proporzioni, non di misure. Una donna ben fatta deve essere rotonda ed "in carne". Quel tipo di corpo che, senza alcun dubbio, si nota in una frazione di secondo. Le magrissime che sfilano in passerella, seguono la tendenza desiderata dagli stilisti che, detto fuori dai denti, sembra che odino le donne e con loro competano. I loro modelli sono esasperatamente filiformi, segaligni.
Il trucco è stato inventato perché le donne lo utilizzino, usatelo! Di facce semplicemente lavate con acqua e sapone, bastano le nostre. Le gonne sono state inventate per mettere in risalto le vostre fantastiche gambe. Se la natura vi ha dotato di queste forme c'è una ragione e lo ripeto, ci piacete così. Nascondere queste forme è come tenere il miglior divano in cantina.
E' una legge naturale che tutti quelli che si sposano con una modella magra, anoressica, bulimica e nervosa, poi vanno a cercarsi un'amante in carne, simpatica e che scoppia di salute.
Le giovani sono carine, ma quelle dopo i quaranta sono il vero piatto forte. Per tante di loro saremmo capaci di attraversare l'Atlantico a nuoto.
Il corpo cambia, cresce. Non diventare matta perché non riesci ad entrare nel vestito di quando avevi diciotto anni.
Una donna di quarantacinque anni a cui calza il vestito di quando ne aveva diciotto o ha problemi di sviluppo o si sta autodistruggendo.
Ci piacciono le donne che sanno vivere una vita equilibrata e sanno controllare i loro sensi di colpa.
O anche quelle che quando devono mangiare mangiano con gusto (la dieta si fa da settembre, non prima), quando devono fare dieta lo fanno con allegria (senza farsi violenza e sofferenza); quando sono nell'intimità con i rispettivi compagni, ne godono pienamente, quando desiderano comprare qualcosa lo comperano e quando devono risparmiare risparmiano.
Alcune rughe sul viso, alcune cicatrici sul ventre, alcune smagliature, non le porta la bellezza. Sono la testimonianza che avete fatto qualcosa nella vostra vita, non siete rimaste nella naftalina o avete passato la vostra vita nei centri estetici. Avete vissuto!
Il corpo della donna è il sacro recinto della gestazione di tutta l'umanità che lì è stata alimentata, è cresciuta e, senza volere, segnata da smagliature, tagli ed altre cose che hanno fatto parte del processo che ha contribuito a mantenerci vivi.
Pertanto abbiate cura di noi, abbiate cura di voi ed amatevi. La bellezza è tutto questo."

Paulo Coelho

venerdì 23 gennaio 2015

Una lettera per tutte le mamme con un figlio speciale.


Una riflessione che mi ha molto commosso... 
Cara mamma

lo so che non è stato facile… ma ti voglio raccontare una cosa, che forse non sai.
Ogni anima, prima di incarnarsi, sa già quale percorso deve compiere, così anch’io sapevo che sarei nato per vivere un certo tipo di esperienza. Lo sapevi?
Ci sono anime più e meno evolute, ma adesso non pensare quello che viene più logico… non è proprio così. La scelta di nascere e vivere un’esistenza, diciamo “difficile”, è una scelta dura e faticosa, ma anche una scelta d’amore che solo anime molto sensibili ed elevate possono possono permettersi di fare.
Non riesci a spiegartelo? Non è facile da capire, non tutto è semplice, ma credimi, non è la manifestazione fisica che conta… e tu sai che la mia è un’anima pura e bellissima: questo conta, questo lo hai capito subito dalla prima volta che mi hai preso tra le braccia… Del resto ognuno di noi si sceglie i genitori, ed io vi ho cercati e vi ho trovati, che bello!
Dovevo essere sicuro di essere accettato e amato completamente, dovevo trovare due persone così stupendamente… insomma voi due.
Spero ti faccia piacere sapere che stai svolgendo un compito superiore, che non è da tutti, che ti viene affidato dal cielo. Sai, alcune mamme, non tu lo so, vivono questa esperienza male, quasi come una punizione e non sanno che è un premio da un “essere” che ha tutta la capacità e l’amore per vivere un tipo di esperienza così delicata e a volte faticosa, ma che sa dare momenti così unici che non è possibile descrivere… però io e te li conosciamo, vero mamma? Non si possono spiegare con le parole, ma solo con le emozioni… e con le energie sottili che si scambiano.
Mamma, come vorrei che tu riuscissi a comunicarlo a tutte quelle persone che ignorano la danza delle nostre varie esistenze… ma per ora non importa, mi basta averlo comunicato a te, che in fondo lo sapevi già… ma volevo darti una conferma della tua intuizione. Noi tutti siamo esseri di luce, che ogni tanto scendono sulla terra ad imparare una “pagina” di lezione. Le nostre due luci sono così simili che si sono riconosciute, tu sei nata per aspettarmi ed io sono arrivato, tutto come era scritto: con una penna dall’inchiostro dorato.
Ti abbraccio, mamma, ti ringrazio e di essere come sei e di darmi tutto il tuo amore. Non preoccuparti mai, stai già facendo tutto, abbi solo fiducia quanta io ne ho in te e continuiamo la nostra danza, con la musica che gli Angeli hanno composto solo per noi.
Ti amo, mi ami… perché l’amore è la risposta ad ogni cosa.
il tuo bambino/a
(B. Mazzarella)

mercoledì 7 maggio 2014

Ma sei tu l'universo per me (Semino Rossi)

Ci sono milioni di stelle 
In città centomila lanterne
C'è tutta la luce che c'è
Ma sei tu l'universo per me

Ci sono migliaie di baci
Di amanti e di sguardi veloci
C'è tutto l'amore che c'è
Ma sei tu l'universo per me

Ma se un pensiero una mattina mi sveglierà
Et tu non fossi qua se tu non fossi qua
Metti la mano sopra il mio cuore e si calmerà
Digli che amore avrà e che non finirà

Ci sono giardini di fiori
E la gente che aspetta la fuori
C'è tutto il profumo che c'è
Ma sei tu l'universo per me

Ma se un pensiero una mattina mi sveglierà
Et tu non fossi qua se tu non fossi qua
Metti la mano sopra il mio cuore e si calmerà
Digli che amore avrà e che non finirà

Ci sono milioni di stelle
In città centomila lanterne
C'è tutta la luce che c'è
Ma sei tu l'universo per me

Ma se un pensiero una mattina mi sveglierà
Et tu non fossi qua se tu non fossi qua
Metti la mano sopra il mio cuore e si calmerà
Digli che amore avrà e che non finirà

Ma sei tu l'universo per me.

sabato 8 marzo 2014

Buon 8 Marzo a tutte le donne...



DONNA.. per metà sei DONNA e per metà sei sogno.
A quelle che non hanno il dono di un sorriso
A quelle che non hanno una carezza sulla pelle
A quelle che non conoscono la dolcezza
A quelle che in silenzio subiscono la violenza
A quelle che non possono sciogliersi i capelli al vento
A quelle che abbracciano con amore
A quelle che illuminano l'anima
A quelle che parlano dentro oltre lo sguardo
A quelle che sorridono con i colori dell'arcobaleno
A tutte quelle che danno energia 
alla libertà della vita
DONNA, non sei soltanto l'opera di Dio,
Ma anche degli uomini, 
che sempre ti fanno bella con i loro cuori.
I poeti ti tessono 
una rete con fili di dorate fantasie,
I pittori danno alla tua forma sempre nuova immortalità.
Il mare dona le sue perle, le miniere il loro oro,
I giardini d'estate i loro fiori 
per adornarti, per coprirti,
Per renderti sempre più preziosa.
Il desiderio del cuore degli uomini ha steso
la sua gloria sulla tua giovinezza

lunedì 25 novembre 2013

Contro la violenza sulle donne.

Il fatto che l'uomo sappia distinguere tra il bene e il male dimostra la sua superiorità intellettuale rispetto alle altre creature; ma il fatto che possa compiere azioni malvagie dimostra la sua inferiorità morale rispetto a tutte le altre creature che non sono in grado di compierle. (Mark Twain)



giovedì 7 marzo 2013

Auguri donna-amica



Mille auguri
per la festa della donna,
allegri, colorati
come i gialli fiori profumati
di questo bellissimo
ramo di mimosa.


(La foto è del mio amico Flavio Gorni di Seborga)

giovedì 8 marzo 2012

L'uomo e la donna (Victor Hugo)


L’uomo è la più elevata delle creature.
La donna è il più sublime degli ideali.
Dio fece per l’uomo un trono, per la donna un altare.
 Il trono esalta, l’altare santifica.
L’uomo è il cervello. La donna il cuore.
Il cervello fabbrica luce, il cuore produce amore.
La luce feconda, l’amore resuscita.
L’uomo è forte per la ragione.
La donna è invincibile per le lacrime.
La ragione convince, le lacrime commuovono.
L’uomo è capace di tutti gli eroismi.
La donna di tutti i martìri.
L’eroismo nobilita, il martirio sublima.
L’uomo ha la supremazia.
La donna la preferenza.
La supremazia significa forza;
la preferenza rappresenta il diritto.
L’uomo è un genio. La donna un angelo.
Il genio è incommensurabile;
l’angelo indefinibile.
L’aspirazione dell’uomo è la gloria suprema.
L’aspirazione della donna è la virtù estrema.
La gloria rende tutto grande; la virtù rende tutto divino.
L’uomo è un codice. La donna un vangelo.
Il codice corregge, il vangelo perfeziona.
L’uomo pensa. La donna sogna.
Pensare è avere il cranio di una larva;
sognare è avere sulla fronte un’aureola.
L’uomo è un oceano. La donna un lago.
L’oceano ha la perla che adorna;
il lago la poesia che abbaglia.
L’uomo è l’aquila che vola.
La donna è l’usignolo che canta.
Volare è dominare lo spazio;
cantare è conquistare l’Anima.
L’uomo è un tempio. La donna il sacrario.
Dinanzi al tempio ci scopriamo;
davanti al sacrario ci inginocchiamo. Infine:
l’uomo si trova dove termina la terra,
la donna dove comincia il cielo.

mercoledì 7 marzo 2012

La perfetta padrona di casa (Proverbi 31,10-31)


Una donna forte chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.
In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.
Gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.
Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.
È simile alle navi di un mercante,
fa venire da lontano le provviste.
Si alza quando è ancora notte,
distribuisce il cibo alla sua famiglia
e dà ordini alle sue domestiche.
Pensa a un campo e lo acquista
e con il frutto delle sue mani pianta una vigna.
Si cinge forte i fianchi
e rafforza le sue braccia.
È soddisfatta, perché i suoi affari vanno bene;
neppure di notte si spegne la sua lampada.
Stende la sua mano alla conocchia
e le sue dita tengono il fuso.
Apre le sue palme al misero,
stende la mano al povero.
Non teme la neve per la sua famiglia,
perché tutti i suoi familiari hanno doppio vestito.
Si è procurata delle coperte,
di lino e di porpora sono le sue vesti.
Suo marito è stimato alle porte della città,
quando siede in giudizio con gli anziani del luogo.
Confeziona tuniche e le vende
e fornisce cinture al mercante.
Forza e decoro sono il suo vestito
e fiduciosa va incontro all’avvenire.
Apre la bocca con saggezza
e la sua lingua ha solo insegnamenti di bontà.
Sorveglia l’andamento della sua casa
e non mangia il pane della pigrizia.
Sorgono i suoi figli e ne esaltano le doti,
suo marito ne tesse l’elogio:
«Molte figlie hanno compiuto cose eccellenti,
ma tu le hai superate tutte!».
Illusorio è il fascino e fugace la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.
Siatele riconoscenti per il frutto delle sue mani
e le sue opere la lodino alle porte della città
(Proverbi 31, 10-31)