"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 26 novembre 2018

Sei bella, donna

Sei bella. / E non per quel filo di trucco. / Sei bella per quanta vita ti è passata addosso, / per i sogni che hai dentro / e che non conosco. / Bella per tutte le volte che toccava a te, / ma avanti il prossimo. / Per le parole spese invano / e per quelle cercate lontano. / Per ogni lacrima scesa / e per quelle nascoste di notte / al chiaro di luna complice. / Per il sorriso che provi, / le attenzioni che non trovi, / per le emozioni che senti / e la speranza che inventi. / Sei bella semplicemente, come un fiore raccolto in fretta, / come un dono inaspettato, come uno sguardo rubato / o un abbraccio sentito. / Sei bella / e non importa che il mondo sappia, / sei bella davvero, ma solo per chi ti sa guardare. 
-A. Merini-
 Tra tanta ingiustizia e volgarità esiste un altro ‘Sguardo’ e altre Parole che ci scaldano il cuore.
Questa iicorrenza è stata istituita dall’assemblea dell’Onu nel 1999. La data è stata scelta per ricordare il sacrificio di Patria, Minerva e Maria Teresa, tre sorelle che, a causa della loro militanza politica contro il regime del dittatore dominicano Rafael Leonida Trujillo, furono brutalmente trucidate nel 1960. Le sorelle Mirabal, fervide attiviste politiche della Repubblica Dominicana e sostenitrici del “Movimento 14 giugno”, mentre stavano andando in auto a far visita ai loro mariti (anch’essi incarcerati per la loro militanza politica), furono fermate dalla polizia, condotte in una piantagione di canna da zucchero e, dopo indicibili torture, gettate in un precipizio per simulare un incidente. L’opinione pubblica comprese subito che si trattò di un efferato assassinio. L’eco di tale tragedia si diffuse, però, solo dopo la morte del dittatore. E il sacrificio delle donne fu noto al mondo intero solo nel 1999, quando questa storia intrisa di violenza e di disuguaglianza di genere giunse sul tavolo dell’assemblea dell’Onu. Anche l’Italia, dal 2005, celebra il ricordo di tutte le donne vittime di violenza. Perché ancora oggi, a distanza di cinquantotto anni dall’assassinio delle sorelle Mirabal, a casa, a scuola, a lavoro, per strada, su internet, una donna su tre (secondo i dati forniti dall’Onu) subisce violenza fisica e psicologica.
stateofmind 

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