"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


mailto:g.enrica.g@gmail.com
http://www.youtube.com/enricasignorag
http://www.facebook.com/enrica.giulio.sciandra



Visualizzazione post con etichetta Avvento ambrosiano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Avvento ambrosiano. Mostra tutti i post

lunedì 25 marzo 2024

Avvicinarci alla Pasqua



 


















Domenica delle Palme

Signore, concedici di avvicinarci alla Pasqua con la fede dei semplici e la tenerezza della donna del vangelo.
Nella domenica delle Palme, la processione coi rami d’ulivo ha un significato ben preciso: nella fede accogliamo Gesù che in questa settimana attraverso i Riti Liturgici rende attuale entro la nostra comunità quei suoi gesti salvifici e ce ne comunica tutto il frutto di salvezza.
presso Parrocchia S. Stefano - Sesto S. Giovanni

lunedì 13 novembre 2023

Seminare la speranza

 È TEMPO DI SPERARE

In questi giorni di Avvento,
di fronte alle paure e alle inquietudini,
ci viene annunciato
che la speranza,
debole seme di luce,
è stata seminata una volta per tutte
nelle nostre tenebrose terre maltrattate.
Dio stesso è il seminatore.
Egli è anche, proprio lui, la semente deposta.
Viene di persona
a inserirsi nell’umanità
così incerta e inadempiente.
In carne e in spirito
egli si installa definitivamente in essa
che diventa il luogo della sua umana condizione.
In corpo e in sangue
egli si lega con passione ai figli della terra.
Così, anche se incurvano,
anche se cadono,
ì figli della terra volgeranno i loro occhi
verso di lui e sapranno
che egli rimane al loro fianco,
fedele e solidale,
per camminare con loro
fino al compimento che è il loro unico desiderio.
Parrocchia Pontificia San Tommaso da Villanova

venerdì 16 dicembre 2022

Riscoprire il valore delle parole.


 













“San Giuseppe, uomo del silenzio, tu che nel Vangelo non hai pronunciato nessuna parola, insegnaci a digiunare dalle parole vane, a riscoprire il valore delle parole che edificano, incoraggiano, consolano, sostengono. Fatti vicino a coloro che soffrono a causa delle parole che feriscono, come le calunnie e le maldicenze, e aiutaci a unire sempre alle parole i fatti. Amen.” (Papa Francesco)

domenica 13 novembre 2022

Avvento: Può darsi, una sera

 

PUÒ DARSI, UNA SERA

Verrà, una sera

in cui nessuno più l’attende,

può darsi.

Chiamato per nome, qualcuno trasalirà.

Al cuore senza memoria

sia accordato un tempo

perché si ricordi.

 

Verrà una sera

simile a questa,

può darsi.

A oriente, davanti a lui,

il cielo s’accenderà.

Al povero andate a dire

che tutto si compirà

secondo la promessa.

 

Verrà, una sera

in cui tira aria di sventura,

può darsi.

Quella sera, sulle nostre paure,

l’amore prevarrà.

Gridate a tutti gli uomini

che nulla è compromesso

della loro speranza.

 

Verrà, una sera

sarà l’ultima sera

del mondo.

Dapprima un silenzio,

poi esploderà l’inno.

Un canto di lode

sarà la prima parola

in un’alba nuova.

(Sr. Marie Pierre di Chambarand)

Avvento: canto del viaggio con una meta

 

Buon inizio del Santo cammino di Avvento.
Una delle opere letterarie emblematiche del nostro tempo è Aspettando Godot di S. Beckett. L'ultima battuta del testo è un «Andiamo!», ma la notazione scenica aggiunge: «Non si muovono».

L'Avvento è, contro la pigrizia, la noia e la nostalgia inerte, è il canto del viaggio con una meta, è il canto dell'azione, della vita con uno scopo da raggiungere, cioè il Cristo e la «città permanente e futura» (Ebr 13, 14).

La Corona d’Avvento è composta da sei candele legate ai rami a formare un cerchio che non ha inizio né fine ed è simbolo dell’eternità di Dio e del regno eterno di Cristo. Ogni domenica se ne accende una.

venerdì 17 dicembre 2021

La magia di una stella cometa nei giorni che precedono il Natale.

 

La magia di una stella cometa nei giorni che precedono il Natale. Gli astrofili dell’Osservatorio astronomico di Sormano sono riusciti a fotografare la cometa Leonard ritratta poco prima dell’alba mentre attraversa la porzione di cielo tra il Grignone e la Grignetta. Si tratta della cometa più luminosa apparsa in tutto il 2021
La cometa Leonard fotografata alle 5 del mattino dell'11 dicembre da Enrico Colzani (Osservatorio astronomico Sormano)

mercoledì 15 dicembre 2021

San Giuseppe, uomo del silenzio.


















Giuseppe lavoratore Van Honthost
La preghiera: insegnaci a riscoprire le parole che edificano

Il Pontefice regala, come nelle precedenti catechesi sul patrono della Chiesa universale, una preghiera. 

“San Giuseppe, uomo del silenzio, tu che nel Vangelo non hai pronunciato nessuna parola, insegnaci a digiunare dalle parole vane, a riscoprire il valore delle parole che edificano, incoraggiano, consolano, sostengono. Fatti vicino a coloro che soffrono a causa delle parole che feriscono, come le calunnie e le maldicenze, e aiutaci a unire sempre alle parole i fatti. Amen.”


https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2021-12/papa-francesco-udienza-generale-catechesi-san-giuseppe-silenzio.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

venerdì 10 dicembre 2021

La Fera òh bèi, òh bèi

 
i òh bèi, òh bèi

La Fiera più famosa di Milano: sì, è cambiata, non è più quella di una volta, ma per noi è sempre un punto fermo della nostra città. Un po’ perchè quando arriva, vuol dire che è arrivato il momento di fare l’albero e se i fa l’albero vuol dire che Natale è alle porte.

Poi certamente potrà venire un poco di malinconia pensando a quando era diversa, a quando si vedeva la basilica del nostro Patrono apparire tra una bancarella e l’altra. Oggi si svolge al Castello, ma chissà mai che un giorno possa tornare in Sant’Ambrogio.

Ad ogni modo, la parola, squisitamente in meneghino, la lasciamo al nostro Carlett Oblò che a suon di rime, ci racconta che…

La me tegneva arent a la soa sòcca
man in la man, la me mollava nò,
faseva on frègg…vegniva giò la fiòcca
e quanta gent che andava in sù e in giò

tra i banchètt de lègn improvvisaa
pien de lustritt bombon e caramèi
e vendidor che criava a crèppafiaa:
“Vegnì oh gent, hinn chì i òh bèi! Oh bèi!

Se sentiva profumm de ròba bòna
e in l’aria la zanfòrnia che sonava,
el fironatt che al còll ‘me fuss coròna
la fila di castègn el te mostrava.

El Gigi de la gnaccia el gh’era an’lù
con sù ‘l sò sguandarin tutt padelent
e ‘l padelòtt denanz l’era on bisgiô…
domà a guardall te andavet in ferment!

Poeu gh’era anca quèll de la tiracca
ch’el pastrugnava el zuccher de tirà,
taccaa a on rampin, coi man ‘me fuss ‘na biacca,
el laorava el blòcch ben impastaa.

E mì coi calzon curt… faseva on frègg…
geloni sui genoeugg, man in sacccòccia,
berètt tutt tiraa-giò a quattà i orègg
visiera ben tirada in su la bòccia.

Per vègh on poo de tregua e de tepor
se fermavom visin al maronee
des ghèi al bussolòtt, mmmm… che saor,
e poeu stravaccaa dent in d’on palpee.

El dì de Sant‘Ambroeus, i òh bèi, òh bèi:
ricòrd d’on temp svanii… ma eren mèj!

Carlett Oblò.

mercoledì 8 dicembre 2021

domenica 14 marzo 2021

Il Papa oggi indossava una casula rosa

Mi hanno chiesto perché il Papa oggi indossava una casula rosa.
Una breve spiegazione semplice: Si usa solo in due momenti dell'anno liturgico...la terza domenica detta "Gaudete" prima del Natale e la quarta domenica di Quaresima detta "Laetare" quando il colore può essere rosa, per sottolineare che anche in un periodo di meditazione non deve mancare la speranza cristiana nella Provvidenza divina e nella Resurezione tutto, appunto, a significare la gioia che contraddistingue un cristiano. su un vecchio messalino romano ho travato questa spiegazione: il rosa simboleggia i fiori che tornano ad adornare l'altare e la lingua che torna a cantare inni di gioia nell'attesa della fine del periodo di penitenza ormai vicino. Si potrebbe dire che il rosa possa considerarsi come un "viola chiaro" e quindi foriero della già detta fine del periodo.

Parliamo dagli abiti per la celebrazione della messa. Quando un sacerdote celebra la messa indossa un camicie bianco (ricordo della veste battesimale) e sopra di esso una stola (piccola fascia che gira intorno al collo) e una casula o pianeta di diverso colore. La casula (che assomiglia ad un mantello o ad un poncho) rappresenta il giogo di Cristo, la pianeta non è altro che una casula senza maniche (più piccola per motivi di comodità, ma con lo stesso significato). Perché stola e casula sono di diverso colore? Per trasmettere diversi significati.

I colori principali sono:
BIANCO che si usa nei momenti di festa come Natale, Pasqua, Santi, Matrimonio, Battesimo etc. Quindi nel tempo di Pasqua si usa il bianco e non il viola.
ROSSO che è il colore del Sangue e si usa per ricordare i santi martiri e la passione di Gesù (Venerdì Santo e domenica delle Palme)
VIOLA che è il colore del lutto e della penitenza e si usa nei funerali, nella celebrazione della confessione e nei tempi di Avvento e Quaresima (che prepara alla Pasqua ma non è la Pasqua).
VERDE che è il colore della speranza e si usa nelle domeniche e nel tempo ordinario e negli altri giorni che non hanno un significato particolare.
A questo si aggiungono
ROSA che è usato come un viola più pallido nella domenica Gaudete (Gioite) e nella domenica in Laetare (Rallegratevi) che spezzano il tempo di Avvento e Quaresima.
NERO oggi usato molto poco è concesso per le celebrazioni per i defunti: 2 novembre, funerali o eventuali altre celebrazioni.

martedì 8 dicembre 2020

Coronavirus: Immacolata Concezione dona prudenza.

 

8 Dicembre - Immacolata Concezione della B. V. Maria -
Buona festa dell’Immacolata
"A Te si volge il nostro sguardo con trepidazione, in questi tempi segnati da non poche incertezze e timori per le sorti presenti e future del nostro Pianeta. Dona pace alle nostre famiglie ed al mondo, dona conforto e consolazione a chi soffre, a chi piange, a chi è solo. Mamma del cielo aiutaci ad essere prudenti quando perdiamo le certezze, quando l'oscurità riempie i nostri giorni, dona luce di protezione a Giuliana ed a chi l'assiste." Amen. 🙏
🙏

venerdì 27 novembre 2020

Coronavirus; poesia de Natal 2020

 

-anonimo-

Troeùven de podè stà e podè viv in armonia e còl coeùr in màn.

Testo completo della nuova versione del Padre Nostro

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/non-solo-padre-nostro-ecco-tutto-cio-che-cambia-con-il-nuovo-messale?fbclid=IwAR2omul7LiceIBl7cvpKRdeENJbcxjSE-XcWv5LOPufumSiNDJqJIGzq3dg 

Ecco il testo completo della nuova versione del Padre Nostro
"Padre nostro che sei nei cieli
sia santificato il Tuo nome
venga il Tuo Regno
sia fatta la Tua volontà
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano
rimetti a noi i nostri debiti
come ANCHE noi li rimettiamo ai nostri debitori e
NON ABBANDONARCI ALLA tentazione
ma liberaci dal male".


giovedì 26 novembre 2020

Coronavirus: Non ci sarà il Natale?

 

Cercavo una natività da unire alla riflessione di Padre Loez e Giulio ha fotografato questo dipinto semplice, presso la scuola S. Caterina da Siena- Sesto S. Giovanni, che io trovo splendido

Coronavirus: Non ci sarà il Natale?
Certo che ce ne sarà uno!
Più silenzioso e più profondo,
più simile al primo Natale,
quando è nato Gesù,
senza tante luci sulla terra
ma con la stella di Betlemme,
con le strade intermittenti
della vita nella sua immensità.
Niente impressionanti
parate regali,
ma l’umiltà dei pastori
alla ricerca della Verità.
Senza grandi banchetti,
ma con la presenza
di un Dio onnipotente.
Non ci sarà il Natale?
Certo che ce ne sarà uno!
Senza le strade piene di gente,
ma con il cuore ardente
per Colui che viene.
Niente chiasso né fanfara,
proteste e resse…
Ma vivendo il Mistero
senza paura del Covid-Erode,
che pretende di toglierci
il sogno dell’attesa.
Natale ci sarà
perché Dio-è-con-noi.
E noi condivideremo,
come fece Cristo nella mangiatoia,
la nostra povertà, la nostra prova,
le nostre lacrime, la nostra angoscia
e la nostra condizione di orfani.
Ci sarà Natale
perché abbiamo bisogno
di questa luce divina
in mezzo a tante tenebre.
Il Covid-19 non può raggiungere
il cuore e l’anima
di quelli che pongono la loro speranza
e il loro ideale in cielo.
Certo che ci sarà Natale!
Canteremo i canti di Natale.
Dio nascerà e ci renderà liberi.
(Padre Javier Loez, sacerdote di Pamplona in Spagna con il quale Papa Francesco si è complimentato a telefono per il testo)

Coronavirus: Roráte caéli désuper...

Rorate caeli desuper
Come rugiada scenda dal cielo,
dall’alto venga chi renda giustizia.
L’inno “Rorate caeli” è per eccellenza il canto gregoriano del tempo d’Avvento più struggente, più grandioso, immenso, bellissimo ...
Il ritornello è tratto dal libro del profeta Isaia (45,8): «Stillate, cieli, dall’alto e le nubi facciano piovere la giustizia.» Si tratta di una preghiera rivolta a Dio perché, per il popolo in esilio, vengano i tempi messianici della liberazione. Si prega che Dio mandi il Re Messia dall’alto dei cieli come manda le nubi che lasciano cadere la rugiada del mattino. Divenga realtà presente quell’era di pace e di giustizia, opera di Dio, come è opera sua tutto il creato. Questo testo è, dunque una supplica a Dio che può fare tutto questo. La traduzione della Bibbia compiuta da San Girolamo ha reso il termine astratto di “giustizia” con il nome proprio di persona “giusto”. Questo ha fatto sì che questo passo fosse interpretato come direttamente riferito alla persona del Messia. Nessun altro canto esprime come questo, secondo me, il significato dell’attesa del Natale e prepara perciò a comprendere la sua forza di novità e di cambiamento per la vita personale e del mondo.

RORATE CAELI DESUPER
Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.
Ne irascáris Dómine, ne ultra memineris iniquitatis:
ecce civitas Sáncti fácta est desérta:
Síon desérta fácta est:
Jerúsalem desólata est:
dómus sanctificatiónis túae et glóriae túae,
ubi laudavérunt te pátres nóstri.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.
Peccávimus, et fácti súmus tamquam immúndus nos,
et ceccidimus quasi fólium univérsi:
et iniquitátes nóstrae quasi véntus abstulérunt nos:
abscondisti fáciem túam a nobis
et alliasísti nos in mánu iniquitátis nóstrae.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.
Vie Dómine afflictiónem pópuli túi,
et mitte quem missúrus es:
emitte Agnum dominatórem térrae,
de Pétra desérti ad móntem filiae Síon:
ut áuferat ipse júgum captivitátis nóstrae.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum.
Consolámini, consolámini, pópule méus:
cito véniet sálus túa:
quaremoeróre consúmeris,
quia innovávit te dólor?
Salvábo te, nóli timére,
égo enim sum Dóminus Déus túus,
Sánctus Israel, Redémptor túus.

Roráte caéli désuper, et núbes plúant jústum
________________________________________
Traduzione:
Come rugiada scenda dal cielo, / dall’alto venga chi renda giustizia. / Non adirarti Signore, non soffermarti sulla nostra inettitudine. / Ecco io sono come una città desolata, / vuota è questa mia vita; / come abbandonato io mi sento, / questa creatura fatta per un destino di gioia perfetta e di amore, / sì che ogni genio ne ha tratto motivo di gioia perfetta e di amore, / sì che ogni genio ne ha tratto motivo di lode a te. / Come rugiada... / Abbiamo ceduto al male, ci siamo complicati, / siamo crollati come foglie d’autunno. / Le nostre visioni ci hanno trascinato via come un vento vorticoso, / ci hai tolto la tua attrattiva, / ci hai inaridi abbandonandoci alle nostre miserie. / Come rugiada... / Guarda, o Signore, l’angoscia del tuo popolo, / manda colui che ci fai così aspettare. / Mandaci quell’essere dolce e forte come dominatore, / dalla bruma dell’orizzonte fallo comparire agli occhi ansiosi di questo nostro essere, / perchè ci liberi lui dalla prigionia. / Come rugiada... / (Tu, o Signore, mi dici:) confortati, confortati, o mio popolo, / per il dolore che ti penetra? / Ti porterò io a salvezza, non temere; / sono infatti il tuo Signore, / il tuo Creatore, / l’Ideale tuo, / il tuo Redentore. / Come rugiada...

Stillate, cieli, dall'alto
e le nubi facciano piovere la giustizia;
si apra la terra e produca la salvezza
e germogli insieme la giustizia.
Io, il Signore, ho creato tutto questo».
Isaia 45,8

Scorra come pioggia la mia dottrina, 
stilli come rugiada il mio dire;
come pioggia leggera sul verde, 
come scroscio sull'erba.
Deuteronomio32,2


domenica 15 novembre 2020

Coronavirus in Avvento: attesa

 

Ho scritto per chi mi legge con Amore ed umiltà 
"E Dio era nel vento"(1Re, 19,12)... Vento impetuoso che plasmi le alte cime, vento gentile che spiri pacati sentimenti, vento irruente che leghi in un vortice d'amore, ridona vita all'arido deserto, sussurra nuove parole al cuore deluso, genera, nella prova del virus, l'uomo nuovo.
Nell'attesa, in ogni attimo, del Tuo incontro con gioia aspetto in cammino quotidiano verso Te che vieni con Amore.

Coronavirus stringe in un crudele abbraccio

 

Coronavirus: La preoccupazione per Giuliana stringe in un crudele abbraccio ma continuerò a cercare...il sommo bene

"Ti affanni, mia buona figliuola, a cercare il sommo bene, ma in verità è dentro di te e ti tiene distesa sulla nuda croce, alitando forza per sostenere il martirio insostenibile e amore per amare amaramente l’Amore..." S. Padre Pio
Iniziamo l'Avvento con la speranza nel cuore 💜

lunedì 16 dicembre 2019

Accogliere ed amare

E' un sentimento grande quando il cuore dell'altro accoglie e ama, e sa rendere il proprio simile nell'accoglienza e nell'amore.
-Accettazione della divina maternità della Madonna da parte di San Giuseppe.- L’affresco (part,) del 1565 originalissimo presente a Spello nella chiesa di Sant’Andrea attribuito a Dono Doni, Si tratta del tema, rarissimo nell’arte.