"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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mercoledì 29 novembre 2017

Cassoeula

CASSOEULA
El piatt, inscì come el vegn cusinaa incoeu, el nass al principi del XX secul, ma i sò variant pussee antigh hinn de origin incerta.
L'è possibil che el piatt el saria ligaa al cult de Sant'Antoni abaa, che el se festegia el 17 genar, dì de la fin di macellazion di porscei. I tòcch de carna doperaa per la cassoeula eren quei manch car, e i serviva per dà savor ai verz, che eren la fondamenta de la cusina pòra lombarda.
Se se da a trà a la legenda, la cassoeula la nass da un soldaa spagnoeu, che innamoraa de una tosa milanesa, scèffa de ona famèja de nòbil, el gh'avaria insegnaa la ricetta. La tosa la gh'avaria cusinnaa con success el piatt ai sò padron.
cavecanemenonsolo
Il piatto, così come viene preparato, attualmente nasce all'inizio del XX secolo, ma le sue varianti più antiche sono di origine incerta e controversa. Probabilmente, il piatto deriva ed è legato alla ritualità del culto popolare di Sant'Antonio abate, festeggiato il 17 gennaio, data che segnava la fine del periodo delle macellazioni dei maiali. I tagli di carne utilizzati per la cassoeula erano quelli più economici e avevano lo scopo di insaporire la verza, elemento invernale basilare della cucina contadina lombarda nei secoli scorsi. La leggenda vuole invece che la cassoeula nasca da un soldato spagnolo che invaghitosi di una giovane donna milanese, cuoca di una famiglia nobile, le abbia insegnato la ricetta e che in seguito la giovane abbia proposto con successo il piatto ai suoi datori di lavoro.

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martedì 28 novembre 2017

Sperare e ringraziare

A 60 anni si poteva ancora sognare...
A 75 si deve sperare, pregare, ringraziare...e continuare ad amare.

"Non siamo più quelli di ieri, non sappiamo come saremo domani. Ma possiamo dirvi come siamo oggi, con i nostri ieri".
- A. Merini-

Un presepe semplice


Ieri, in Sacra Famiglia, ho acquistato questo caratteristico presepe in sughero costruito dai "ragazzi" fragili. E' un presepe molto semplice che contiene tanto amore e infinita pazienza nel costruirlo.
Con mano e cuori che guidano la gioia traspare in ogni oggetto confezionato.

martedì 21 novembre 2017

Stretti al cuore

C’è un momento particolare nella vita...dove il tempo si ferma e non hai età...
quel momento è stato ed è tra le braccia in cui non invecchia il cuore. 

Silenzio e pace

Dio è il silenzio dell’universo e l’uomo il grido che dà senso a questo silenzio.
(José Saramago)

venerdì 17 novembre 2017

Una lettera speciale colma di amore

Lettera per tutte le mamme con un figlio speciale.
Cara mamma, lo so che non è stato facile… ma ti voglio raccontare una cosa, che forse non sai.
Ogni anima, prima di incarnarsi, sa già quale percorso deve compiere, così anch’io sapevo che sarei nato per vivere un certo tipo di esperienza. Lo sapevi? Ci sono anime più e meno evolute, ma adesso non pensare quello che viene più logico… non è proprio così. La scelta di nascere e vivere un’esistenza, diciamo “difficile”, è una scelta dura e faticosa, ma anche una scelta d’amore che solo anime molto sensibili ed elevate possono possono permettersi di fare. Non riesci a spiegartelo? Non è facile da capire, non tutto è semplice, ma credimi, non è la manifestazione fisica che conta… e tu sai che la mia è un’anima pura e bellissima: questo conta, questo lo hai capito subito dalla prima volta che mi hai preso tra le braccia… Dovevo essere sicuro di essere accettato e amato completamente, dovevo trovare due persone così stupendamente… insomma voi due. Spero ti faccia piacere sapere che stai svolgendo un compito superiore, che non è da tutti, che ti viene affidato dal cielo. Sai, alcune mamme, non tu lo so, vivono questa esperienza male, quasi come una punizione e non sanno che è un premio da un “essere” che ha tutta la capacità e l’amore per vivere un tipo di esperienza così delicata e a volte faticosa, ma che sa dare momenti così unici che non è possibile descrivere… però io e te li conosciamo, vero mamma? Non si possono spiegare con le parole, ma solo con le emozioni… e con le energie sottili che si scambiano. Mamma, come vorrei che tu riuscissi a comunicarlo a tutte quelle persone che ignorano la danza delle nostre varie esistenze… ma per ora non importa, mi basta averlo comunicato a te, che in fondo lo sapevi già… ma volevo darti una conferma della tua intuizione. Noi tutti siamo esseri di luce, che ogni tanto scendono sulla terra ad imparare una “pagina” di lezione. Le nostre due luci sono così simili che si sono riconosciute, tu sei nata per aspettarmi ed io sono arrivato, tutto come era scritto: con una penna dall’inchiostro dorato. Ti abbraccio, mamma, ti ringrazio e di essere come sei e di darmi tutto il tuo amore. Non preoccuparti mai, stai già facendo tutto, abbi solo fiducia quanta io ne ho in te e continuiamo la nostra danza, con la musica che gli Angeli hanno composto solo per noi. Ti amo, mi ami… perché l’amore è la risposta ad ogni cosa.
il tuo bambino/a

(B. Mazzarella)

Una scala per il Paradiso

La mancanza non si misura con i giorni, con i mesi.
La mancanza non si misura col passare del tempo,
ma con i battiti del cuore, 
che lontano da te batte sempre un po’ più lento.

Abbandonare un desiderio


Grande cosa rinunciare al proprio desiderio più caro, ma è cosa più grande serbarlo dopo averlo abbandonato...
- tratto da "Timore e tremore" di Kierkegaard -

sabato 11 novembre 2017

Limpidi di cuore

Limpidi di cuore
Quelli che sorreggono il mondo sono coloro che sanno regalare un pezzetto di vita agli altri. E lo fanno con tutto il cuore. I primi posti appartengono a quelli che, in ognuna delle nostre case, danno ciò che fa vivere, regalano vita con mille gesti non visti da nessuno, gesti di cura, di accudimento, di attenzione, rivolti ai genitori o ai figli al coniuge o a chi busserà domani. Fossero anche spiccioli di bontà, solo briciole, non è mai irrisorio, mai insignificante un gesto di bontà cavato fuori dalla nostra povertà.

padre E.Ronchi

Come te non c'è nessuno


venerdì 10 novembre 2017

Allora vi racconto...mi hanno adottata

Giuliana dice alle baby della Comunità psichiatrica:
"...Allora vi racconto ...Enrica dice a Giulio: Corri corri sta per nascere Giuliana!!! Allora papà prende la macchina...comincia a correre e suonare pipipipipi.... la mamma col fazzoletto fuori dal finestrino come avesse vinto l'Italia....Arrivano e suonano il campanello. Salgono le scale e sentono uee ueee ueee... Eccola è questa la nostra Giuliana!!!!! Ma eri bella!!! Ma bella....portiamola a casa nostra....e mamma e papà mi hanno adottata....per tutta la vita!!!"
Punto di vista di Giuliana... felice!!! 

Non ho potuto proteggere

Ho accompagnato con Giulio, per 30 anni, Giuliana con "amore" ma poi non è stato più possibile proteggerla in famiglia:...umiltà, umiltà, umiltà e...consapevolezza. 
Tobino (per quarant’anni medico e direttore manicomiale alle prese con le varie forme della follia) tenta di paragonarsi al cavaliere che accompagna la follia nelle sue lente danze, nei balli vivaci, in quelli furiosi, ma umilmente ammette non ho potuto proteggere.

La carità trasforma il mondo


mercoledì 8 novembre 2017

Corona di dodici stelle

...E sulla sua testa una corona di dodici stelle...
La corona è simbolo di trionfo, di vittoria. Il numero dodici è tradizionalmente un numero ricco di simboli: essendo il prodotto di tre (numero che simboleggia la divinità) per quattro (numero che simboleggia l'umanità) sta a indicare la perfetta fusione tra l'umano e il divino nel mondo ebraico il dodici rappresentava la pienezza, e dodici era anche il numero delle tribù in cui era suddiviso il Popolo di Israele. Anche Gesù accolse la tradizione del numero dodici, dal momento che scelse appunto dodici apostoli...un numero perfetto, come a indicare che la grande famiglia dei credenti in Lui doveva espandersi fino ai confini della terra.

venerdì 3 novembre 2017

Un pezzo di cielo dentro te

Perdere un marito, un fratello, una sorella, una nipote, un amico significa perdere qualcuno con il quale avresti potuto invecchiare. 
Perdere un padre vuol dire perdere la guida e l'aiuto di cui hai bisogno. 
Perdere la madre è come perdere il sole. 
Perdere un figlio è perdere la vita 
-Y. Martel-

Non farti rubare i ricordi gioiosi


Forte come la morte è l'amore (Cantico dei Cantici 8,6)
"Non lasciare che la morte o i dolori ti rubino i ricordi gioiosi. Tieniti stretta questa tua felicità che hai conosciuto, che hai condiviso. Non andrà mai persa. Il ricordo delle persone che ci sono state care vivrà per sempre nei nostri cuori: più forte di qualsiasi abbraccio, più importante di qualsiasi parola o regalo". - Pam Brown -
- margherita fiorita sul nostro balcone -