“La nostra voce, e quella dei nostri figli, devono servire a non dimenticare, a non accettare con indifferenza e rassegnazione, le rinnovate stragi di innocenti. Bisogna sollevare quel manto di indifferenza che copre il dolore dei martiri (…). Per non dimenticare a quali aberrazioni può condurre l’odio razziale e l’intolleranza, non il rito del ricordo, ma la cultura della memoria. Per non dimenticare orrori e crimini, persecuzioni e campi di sterminio, nell’intento di contribuire a tramandare alle future generazioni un messaggio di amore e di pace“.
(Tratto dal libro "Il silenzio dei vivi “di Elisa Springer,
deportata a soli 26 anni nel più grande campo di sterminio nazista, le offese,
le umiliazioni subite, ridotta a una larva umana (arriverà a pesare 28 chili),
e nonostante tutto questo orrore, continuare a trovare dentro di sé la forza
per sopravvivere).
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