Ancora poco frequentata la Parola di Dio
Il 23 gennaio si celebra la Domenica della Parola, che cade proprio nell’ambito della Settimana di Preghiera per l’unità dei Cristiani. Ci si chiede quanto sia di fatto "masticata" questa Parola. "Limitandomi all’esperienza in Italia, posso dire che la Parola di Dio è ancora molto poco conosciuta, poco letta e poco studiata dai cristiani nella Chiesa cattolica", asserisce Don Mazzinghi che aggiunge: "C’è ancora molto cammino da fare". Il sacerdote evidenzia alcune luci: gruppi biblici, diocesi che pongono al centro del cammino pastorale la Parola di Dio, singoli cristiani che si accostano alla Bibbia ogni giorno, e ricorda che senz’altro la situazione è cambiata dai tempi precedenti al Concilio. "E tuttavia, se ci si guarda intorno, a cominciare dagli stessi preti, non c’è una vera centralità della Parola di Dio nella vita del popolo cristiano, complessivamente". Sulle ragioni di una tale scarsa affezione, don Luca osserva che c'è ancora un po’ di sospetto verso la Bibbia, l’idea che sia un libro antiquato, superato, per soli addetti ai lavori". Cita anche un centro devozionalismo, molto diffuso, che fa sì che la Bibbia venga messa da parte perché considerata, in fondo, "quasi superflua".
Le Sacre Scritture non sono un rifugio che ci allontana dalle 'opere'
"Per le Chiese cristiane il punto di partenza di qualunque nostro modo di essere e di pregare è la Bibbia", ribadisce Mazzinghi che cita la Dei Verbum. "L’importante è capire che qualunque nostro ‘fare’ o ‘essere’, la nostra stessa vita cristiana ha come fondamento la Parola di Dio. Altrimenti, che fare è? Papa Francesco più volte ha spiegato che la Chiesa non è una Ong che assiste il prossimo. La Chiesa è una comunità di fedeli che credono in Gesù Cristo e si basano sulla sua Parola. Se non c’è questo, costruiamo sulla sabbia. Non c’è nessuna opposizione tra la Parola e il ‘fare’. Sarebbe come dire che i monasteri di clausura andrebbero chiusi perché lì si prega e basta. Sarebbe un’assurdità che distrugge l’essenza stessa del nostro essere Chiesa".
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