"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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martedì 1 febbraio 2022

Arte: lo sguardo oltre il visibile.

 
Caspar D. Friedrich, Viandante sul mare di nebbia, 1818, Hamburger Kunsthalle, Amburgo - Public Domain via Wikipedia Commons

I grandi temi romantici della natura e del sublime trovano fulgida espressione nel Viandante su un mare di nebbia (Der Wanderer über dem Nebelmeer). Il dipinto rappresenta un uomo di spalle, vestito in abiti borghesi che, in piedi sopra uno spuntone roccioso, contempla solitario lo straordinario spettacolo di un paesaggio alpino immerso nella nebbia. Il panorama ha qualcosa di così primordiale che sembra di ammirare la Terra subito dopo la Creazione e, benché aspro e inospitale, è talmente vasto da incutere un senso di vertigine e di sospensione. Esso riproduce un paesaggio montano della Boemia: sullo sfondo, a destra, è riconoscibile lo Zirkelstein, del quale si intravede la caratteristica forma cilindrica, mentre a sinistra si profila il Rosenberg.
Come la maggior parte dei personaggi di Friedrich, il protagonista è girato di spalle, con lo sguardo rivolto all’infinito, verso l’ignoto. In eroica solitudine, si erge la sua figura tragica di fronte all’incommensurabile potenza della natura. Abbandonato nella contemplazione della vastità del paesaggio, egli sembra acquisire la consapevolezza della sua nullità, dell’essere infinitesimamente piccolo al cospetto dell’assoluto.
La scena, di fortissimo impatto emotivo, si compone di un primo piano in controluce (l’uomo e le rocce), che si staglia contro uno sfondo montuoso, esteso quanto l’orizzonte. Il sublime, ossia il senso della natura possente e smisurata, trova in questo dipinto una delle sue massime espressioni. La contrapposizione semplice e netta delle luci, così come il dolce svaporarsi degli azzurri oltre le vette lontane, contribuisce a creare quel sentimento di grandiosità sospesa che meglio esprime la poetica del sublime, quel sentimento misto di sgomento e di piacere che è determinato dall’assolutamente grande e incommensurabile.
Il viaggiatore (tema romantico per eccellenza) osserva il mare di nuvole, da cui affiorano, come scogli, le cime montane. La sensazione che ci colpisce è quella dell’infinita grandezza della natura, al cui cospetto l’uomo altro non è che un temporaneo e precario viandante, che sosta sull’orlo dell’abisso. Un abisso che tuttavia non vediamo, occultato dalle nuvole che creano un mare soffice e misterioso.
Tra le figure dell’immaginario romantico, un ruolo di assoluta preminenza è ricoperto dall’icona del viandante (homo viator, come si può dedurre dalla presenza del bastone), che si fa simbolo dell’uomo e del suo destino. Un uomo di cui non cogliamo il volto, perché rappresentato di spalle.
https://finestresuartecinemaemusica.blogspot.com/2016/10/luomo-e-la-natura-caspar-david.html

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