Una gmail che non passa indifferente soprattutto perché anch'io per due volte ho vissuto questo dolore: il suicidio di due carissimi amici
Scrive Mario
Ieri si è ucciso un mio amico, egli ha commesso un reato davanti a Dio ed ai suoi figli. Ma io mi domando se anche noi amici non abbiamo colpa , noi che vedevamo il suo sorriso ogni giorno , perchè lui sorrideva sempre e sempre gentile. Noi abbiamo fatto mai un passo per chiedergli in privato "dimmi, dimmi caro amico"? . Allora lui ha commesso un crimine verso sè stesso ,ma noi verso di lui che non siamo stati capaci di essergli accanto. Lui era giovane , bello , intelligente ...ora arriva una massa di clandestini qua che han la volontà e la capacità e la fame per metter in piedi una forza anche di voto. Fra 3 anni , loro son di più perchè voglion far famiglie , figli ...noi facciam fatica a metter insieme una relazione stabile ...... Se manchiamo oggi verso i nostri amici , manchiamo ancor più nella mancanza di FIDUCIA VERSO IL FUTURO . Questo crea uno Stato , una forza . Da qua dobbiam ricominciare .. Mi son espresso male? Commenti?
Enrica per Mario
Si può restare indifferenti a un link così doloroso?
Tu chiedi un commento: in poche parole tu hai già fatto un analisi profonda ed io medito…
“Egli ha commesso un reato davanti a Dio ed ai suoi figli”. Ecco qui mi sono fermata a pensare: è una espressione forte e rischiamo involontariamente di esprimere un sentimento di giudizio…
I più forti sono molte volte i più fragili e ciò che fa’ scattare nel nostro intimo una fine così cruenta solo Dio conosce.
E’ commovente: “giovane, bello e intelligente” queste cose umane non hanno nessun valore, sono effimere…noi abbiamo constatato ciò che i nostri occhi vedono mentre siamo in piedi ma se imparassimo a metterci in ginocchio e fissare il nostro sguardo all’altezza del cuore avremmo una visione completamente diversa della persona che ci sta di fronte.
Ci resta solo ripetere una invocazione “Lascia che il Tuo servo vada in pace”.
Pensalo tra le braccia misericordiose del Padre e il Signore consoli il pianto di quanti sono provati dal dolore. A noi il sostegno della preghiera e della nostra solidarietà.
Un pensiero di Macchiavelli mi torna alla mente: “Nulla affligge di più che non trovare una nuova ragione di sperare”…
Enrica
A TE CHE PIANGI I TUOI MORTI
RispondiEliminaSe mi ami non piangere!
Se conoscessi il mistero immenso
dei cielo dove ora vivo;
se potessi vedere e sentire
...quello che io sento e vedo
in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbito dall'incanto di Dio,
dalle sue espressioni di sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo
sono così piccole e meschine al confronto!
Mi è rimasto l'affetto per te,
una tenerezza che non hai mai conosciuto!
Ci siamo amati e conosciuti nel tempo:
ma tutto era allora così fugace e limitato!
Io vivo nella serena e gioiosa attesa
del tuo arrivo fra noi:
tu pensami così;
nelle tue battaglie
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte,
e dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto
più puro
e più intenso,
alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore!
Non piangere più se veramente mi ami!
(G.Perico S.J.)
A volte parliamo e non sappiamo ascoltare, non sappiamo vedere che dietro un sorriso c'è un pianto ed allora mi dico sempre "teresa, dona un sorriso" dona una carezza è niente si ma non appesantisce un cuore e tutti i cuori soffrono e sorridono, perchè siamo fragili...
RispondiEliminaCome una preghiera il mio cuore canta a questo mondo: impariamo ad amarci tutto il resto lo offriamo al Signore.