"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


mailto:g.enrica.g@gmail.com
http://www.youtube.com/enricasignorag
http://www.facebook.com/enrica.giulio.sciandra



lunedì 11 aprile 2011

Riflessione Domenica “delle Palme” ambrosiano A ”l’unzione di Betania” Gv 12,1-11


FEDE CHE E’ AMORE…FINO ALLO SPRECO
Una donna ci introduce alla passione, e Gesù interpreta il suo gesto come un’anticipazione della propria imbalsamazione. Da questo momento in avanti, facciamo attenzione alla presenza delle donne: mentre quasi tutti gli uomini fanno una pessima figura durante la passione, quasi tutte le donne, al contrario, danno un sublime esempio di fedeltà, di coraggio e di dedizione a Gesù.
Il racconto ruota su due gruppi di persone. Da una parte, i sommi sacerdoti, gli scribi, Giuda e tutti gli altri. Dall’altra, Gesù solo con la donna. e la donna in silenzio e sola con Lui.
I due gruppi di persone e di parole esprimono due economie opposte.
Da una parte c’è quella dell’egoismo che si impadronisce, compra, vende, calcola e uccide, adirandosi e dando fastidio. È l’economia dell’uomo.
E con queste parole si può scrivere tutta la storia umana
Dall’altra c’è quella dell’amore che dona in gratuità e spreca follemente. È l’economia di Dio.
Gesù sta terminando il suo cammino. Dopo aver dato tutto ciò che ha, dà tutto ciò che è.
Maria e Giuda. Due volti, due sguardi, due cuori, due sensibilità.
Due modi di essere di fronte a Gesù che spesso si confondono anche in noi.
A volte siamo presi da un entusiasmo sincero verso la figura di Gesù che ci porta a voler dare il nostro tempo, il nostro cuore, la nostra intelligenza, il nostro portafoglio, a voler dare anche la nostra vita per lui.
Altre volte ci riscopriamo incapaci a rinunciare ai nostri piccoli egoismi, fosse anche per Gesù in persona, vivo e visibile qui davanti a noi.
Maria amava Gesù, aveva fede in Lui. Per Lui spreca qualcosa di veramente prezioso senza pensare a ciò che stava sprecando, ma soltanto amando colui per il quale lo stava sprecando: dimostra la sua fede e il suo amore con un gesto, agli occhi di chi non ha fede, folle scriteriato..
Forse nessuno aveva ancora compreso chiaramente la fine ignobile che aspettava Gesù. Nessuno. Ma Maria comprese perché amava molto Gesù, e chi ama molto capisce molto
In contrasto con il gesto della donna, il tradimento di Giuda.
Che una donna si avvicinasse a un rabbi, a un maestro, e osasse accarezzargli i piedi versandovi del profumo era qualcosa di scandaloso che doveva urtare la sensibilità comune.
Giuda preoccupato solo per se stesso. Per lui non ha senso lo spreco perché non ama, perché non ha fede in Gesù, perché non riponeva il Lui la sua fiducia, ma soltanto in se stesso, incapace di dare uno spicciolo di tempo, cuore intelligenza portafoglio e vita.
Ma il denaro non è il vero motivo del suo comportamento.
Giuda è geloso. La gelosia svia l'amore.
L'atto stesso del suo tradimento consisterà in un gesto che normalmente esprime l'amore: un bacio.
"A che pro questo spreco?” Queste parole nei confronti della donna esprimono lo stesso sentimento di sgomento davanti alla Passione del Signore: perché questo spreco d'amore?.
In tutto il Vangelo, il gesto compiuto dalla donna è l’unico che Gesù gradisce e approva senza riserve. Solo Lui capisce lei e solo lei capisce Lui.
I francesi parlerebbero di esprit de finesse che non ha l'equivalente nella nostra lingua: noi potremmo parlare di garbo, di amabilità, di delicatezza, di senso delle sfumature...
Quanto fa questa donna è figura di quanto farà Gesù sulla croce: il vaso del suo corpo sarà rotto e ne uscirà per tutta la terra il profumo di Dio.
Come l’amore, il profumo di sua natura non può non donarsi.
Gesù gioisce anche oggi, quando ci accorgiamo della sua presenza per lui siamo disposti a sprecare qualcosa d’importante
Che cosa ci chiede di sprecare Gesù? Non importa cosa, non importa se e quanto dobbiamo dare a Gesù: tempo? denaro? ferie? affetti? stima di noi? Importa prima di tutto dare il nostro cuore. Importa affidare a lui tutta la nostra vita, perché in Lui abbiamo scoperto la perla preziosa. Ancora oggi Gesù sta per essere condannato a morte, da tante persone che non lo hanno riconosciuto per quello che veramente è, e cioè il loro Salvatore. Gesù ha bisogno del nostro cuore, ha bisogno del nostro profumo, delle nostre boccette preziose che tanto gelosamente teniamo nell’armadietto del nostro egoismo.
DI FRONTE A GESU’ NON SI PUO’ RESTARE INDIFFERENTI, GESU’ CI SPINGE NECESSARIAMENTE A PRENDERE POSIZIONE.
(Padre Anzilieri-Pedron-Pozzoli-Fausti)

VANGELO SEC. GIOVANNI 11,55-57;12,1-11

In quel tempo. Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra di loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?».
Intanto i capi dei sacerdoti e i farisei avevano dato ordine che chiunque sapesse dove si trovava lo denunciasse, perché essi potessero arrestarlo.
Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betània, dove si trovava Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti.
E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.
Maria allora prese trecento grammi di profumo di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo.
Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?».
Disse questo non perché gli importasse dei poveri, ma perché era un ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro.
Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché ella lo conservi per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».
Intanto una grande folla di Giudei venne a sapere che egli si trovava là e accorse, non solo per Gesù, ma anche per vedere Lazzaro che egli aveva risuscitato dai morti.
I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù.
Bibbia CEI 2008 

Nessun commento:

Posta un commento