Dalla semina alle maree, dalla crescita dei capelli alla fecondità: ecco come la regina della notte "agisce" sul nostro pianeta.
La luna, «regina della notte», oltre a interessare gli astrologi è stata l'«orologio» di centinaia di generazioni contadine che osservavano le sue fasi per misurare il tempo.
Se il calendario lunare è ormai caduto in disuso, sono ancora in tanti a riconoscere alla luna la capacità di influenzare i fenomeni naturali e gli stessi ritmi della natura umana.
Vediamo allora come si esercita questo influsso.
Semina: la luna crescente è ideale per seminare le verdure che devono crescere verso l'alto; ma se la pianta deve rimanere bassa come l'insalata, o se si mangia la parte che sta sotto terra, come per le cipolle e le carote, la semina deve avvenire in luna calante.
Potatura: la «luna buona» è quella calante, che con la sua luce ricca di raggi rossi ha un effetto cicatrizzante su rami e tronchi.
Vino: va imbottigliato una settimana prima della luna nuova per evitare che continui a fermentare in bottiglia.
Conserve: i pomodori da mettere sotto vetro si raccolgono nei giorni in cui la luna è piena; quando invece è calante si preparano le conserve, che altrimenti tendono a diventare acide.
Maree: la forza di attrazione gravitazionale della luna solleva la superficie dei mari e degli oceani.
Comportamento umano: le statistiche rilevano un aumento dei casi di aggressione, omicidio e suicidio nelle notti di plenilunio.
Capelli: secondo la tradizione vanno tagliati quando la luna è in fase calante, così si irrobustiscono e non ricrescono in fretta.
Ciclo mestruale: ha la stessa durata media del mese lunare, e spesso il suo inizio coincide con la luna nuova o piena.
Fecondità: oltre all'ovulazione, è stato ipotizzato un periodo fertile in corrispondenza del «compleanno lunare», cioè quando la luna attraversa la stessa fase in cui è nata la donna.
Nascite: secondo le statistiche raggiungono la massima frequenza nell'ultima settimana di luna calante.
Ma come fa a riconoscere le fasi lunari chi non ha mai aperto un libro di astronomia?
La tradizione popolare ci viene in aiuto con un vecchio detto: «Gobba a ponente luna crescente, gobba a levante luna calante».
All'inizio del mese lunare (novilunio) la luna è invisibile e si dice che è «nuova».
Il primo spicchio a essere illuminato è la”gobba a ponente”, cioè il lato rivolto verso ovest, dove tramonta il sole: è la fase crescente.
Poi lo spicchio continua a crescere, diventa una mezzaluna dopo una settimana (primo quarto) e dopo due settimane la luna è piena (plenilunio).
E’ allora che inizia la fase calante: l'ombra comincia a «mangiare» il disco lunare, sulla parte rivolta a ovest, lasciando intatta la «gobba a levante», cioè il lato che guarda a est, dove sorge il sole.
Al termine della terza settimana rimane solo una mezzaluna (ultimo quarto) e, dopo 7 giorni, scompare anche l'ultimo spicchio: è ancora novilunio.
Ma se questo sembra complicato, c'è un trucco più semplice.
Basta ricordare che la luna è «bugiarda»: se la forma ricorda la C, iniziale di «crescere», in realtà decresce, cioè è in fase calante; se è una D, cresce.
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