"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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mercoledì 27 aprile 2011

Francesca: da "amante" a... "missionaria"

Ho ricevuto da Sergio, via e-mail, questa testimonianza che porto a vostra conoscenza.
Il nome della protagonista è stato cambiato per ovvie ragioni.

Nella complessità della nostra esistenza, non sempre si sceglie di diventare single dando la colpa ad una serie di fallimenti sentimentali.
La storia di Francesca ne è un esempio.
Francesca ha 33 anni ha sempre vissuto in solitudine, ma questo modo di vivere non possedeva l'autonomia e l'autostima per guidare la sua esistenza terrena.
Questa condizione era dovuta anche alla sua tragica storia personale.
Torniano indietro nel passato, un salto di trent’anni; sua madre giovane e bella ragazza di paese, aveva finalmente trovato lavoro in città, presso una facoltosa, rispettabile e borghese famiglia, nella quale svolgeva il ruolo di cameriera.
Il padrone di casa dopo vari tentativi andati a vuoto, la seduce e la mette incinta. Nei primi mesi abilmente nasconde la gravidanza, ma poi è inutile negare l'evidenza dei fatti, la moglie del signore per nascondere i pettegolezzi sul marito, cacciatore imperterrito di sottane, la caccia dalla casa a malo modo.
La donna, umiliata e offesa, sceglie il modo più facile per sopravvivere: si fa mantenere dagli uomini.
Francesca cresce con gli amanti della madre in casa, sentendosi ripetere tutti i giorni:"Gli uomini sono tutti mascalzoni e vanno sfruttati".
A 21 anni cerca il padre, spera che le dia un po' d'amore e di comprensione, lui accetta l'incontro di malavoglia, ma è un incontro di ghiaccio: "Francesca, ti servono soldi? Ti posso dare del denaro per l'università! Ma il mio nome mai!" gli disse il padre.
Lei cercava amore, ma trovò freddezza e cinismo.
Disgustata fuggì da quella casa con disprezzo, a stento ricacciò le lacrime che le zampillavano negli occhi, da quel giorno non una lacrima uscì da loro.
Così il disprezzo per i maschi diventò sovrano nella sua vita. Abbandona gli studi e prosegue sulla strada della madre.
Diventa un'amante crudele che odia tutti, uomini e donne: ha il cuore così gonfio di collera che neanche si accorge di vivere.
Diventa una abile maestra nel manipolare le arti per sedurre le vittime, anzi accresce il suo potere, supera la madre: vuole anche il controllo totale dei suoi amanti e poi raggiunto l'apice della conquista, li abbandonava.
Alcuni dei suoi amanti si perdono drammaticamente in quello che ritenevano una facile avventura.

Passano anni, un giorno in un aeroporto, a causa di una improvvisa emergenza, i voli vengono sospesi, e in questa situazione Francesca ha l'incontro che le cambierà la sua vita.
Passeggiava innervosita ed annoiata per il contrattempo, poi stanca del suo incedere sui tacchi a spillo che gli torturavano i piedi, cercò un posto a sedere in quella affollata sala d'aspetto.
Era tutto occupato, ma in fondo nell'ultima fila; vide un posto, essa s'avvicinò rapida e felina, arrivata in prossimità della poltroncina s'accorse che il suo vicino era un prete…
Si fermò di scatto: in quel momento non era certo il vicino desiderato.
Ma poi l'insistente dolore ai piedi la fece cedere.
"Prego, signorina" disse il prete sollevando la misera valigetta che occupava il sedile. "Grazie" disse Francesca, con tono della voce altezzoso.
Passarono alcuni minuti, il silenzio regnava tra loro, il sacerdote leggeva un libro, poi ad un tratto alzò gli occhi e incrociò gli occhi azzurri di Francesca, essa abbassò lo sguardo, cosa che non gli era solita fare, si sentì turbata: lei che aveva in pugno tutti gli uomini!...ma nessun uomo l'aveva guardata in quel modo!...si sentì toccata nell'anima da quell'umile sguardo.
Affascinata da quel magnetismo,cercò di iniziare un dialogo e mentre cercava le parole, pensò tra se: "Adesso mi metto a parlare con i preti, si vede che sto invecchiando!".
L'uomo colse l' imbarazzo e ruppe il silenzio, raccontandole che stava tornando in Africa nella sua Missione dopo aver raccolto dei fondi per il sostentamento di una piccola scuola che aveva creato da poco tempo.
Francesca di fronte a quella spontaneità e purezza, apri l'animo senza riserve; le parole le uscirono dalla bocca come la lava da un vulcano in eruzione, e tutta di un fiato gli raccontò la sua vita.
Poi ad un tratto, quasi pentita, si fermò di colpo, chissà cosa penserà di me:"Che sono una puttana!" - "Cosa ti succede!" disse Francesca a voce alta.
Il missionario richiuse il libro le prese la mano, Francesca ebbe un brivido, ma non era un fremito di passione, era qualcosa di diverso, di profondo che le toccava il cuore." Cara ragazza mia, non essere triste, pensi che Dio non voglia bene anche a te, Dio è padre di tutti".
Proprio a lei diceva quelle cose, a lei che era sempre stata senza un padre, e poi, quel Dio Padre di tutti!
Quella affermazione di paternità la colpì, le portò a galla tutta la sofferenza soffocata inutilmente da anni.
Inaspettatamente e per la prima volta nella sua vita, Francesca sentì che doveva assumere la responsabilità di se stessa.
L'altoparlante gracchiando annunciò la ripresa dei voli.
Il missionario si alzò e disse: "Piacere d'averti conosciuta, ricordati che l'amore, quello vero fa miracoli"; le strinse la mano e gli diede il suo biglietto da visita.
"Se ti serve qualcosa, telefonami"; la salutò si diresse con passo deciso verso il cancello d'imbarco.

Dopo quello strano incontro, Francesca tornò a casa. In un primo tempo rimandò gli appuntamenti, poi li annullò, poi il suo cellulare suonò invano.
Dopo poco tempo cambia casa, chiude con il misero e infelice passato.
Riprende gli studi, si laurea in lettere.
Ritrova l'agenda dove aveva scritto il telefono del missionario, dopo qualche tentativo prende la linea, telefona al Padre.
"Aspettavo la tua telefonata Francesca, ho pregato tanto per questa telefonata".
"Padre vengo da lei, spero che le serva una mano, posso fare la maestra e so anche cucinare!"
Il missionario sorrise e disse:" Ti aspetto, Francesca".
Francesca partì dopo due giorni per quello sperduto villaggio africano, in qualità di missionaria laica.

Nella missione africana Francesca si dedica agli altri, avendo capito che i problemi personali si superano condividendo i problemi degli altri, nel suo un percorso di donna si costruisce un'identità autonoma.

Da vera single, non è più vittima della propria storia: anche una storia scabrosa può trasformarsi in qualcosa che abbia un valore.
Nella piccola chiesa da poco realizzata nella missione, c'è una piccola statua di una Madonna, una Madonna un po' diversa; una Madonna nera, lei alla sera, stanca della laboriosa giornata e ancora abbagliata dal candido sorriso dei suoi piccoli alunni s'inginocchia e piange: dolci calde lacrime le solcano il bel viso, ma non è dolore è la pioggia dell'anima che le coltiva il cuore, il quale si immerge nella misericordia di Dio.
(Sergio)
                                                                                                                                                                           

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