Rifletto su uno scritto inviatoci da un'infermiera che condivido con voi.
IL PROFUMO DI NARDO AL NOSTRO TEMPO.
Cari Enrica e Giulio, la mia riflessione personale si è soffermata sull'immagine dei vaso infranto e del profumo che ne emanava: che spreco nel destinarlo ad un uso che non avrebbe “reso nulla”! Questa scena mi ha richiamato alla memoria voi e la vostra storia con Giuliana. Ho raccontato la vostra esperienza di amore “sprecato”. Vista con gli occhi dell'uomo, secondo la logica dì ciò che conviene, la vostra scelta è un esempio di follia. Giudicando dal di fuori, ispirati dal banale buon senso, credo sia facile sentenziare e suggerire ipotesi di soluzioni del “problema Giuliana” che vi preservino dallo *spezzarvi la vita* che tanto non impedisce a Giuliana di peggiorare il suo stato patologico. Questa è la logica economica del mondo: un sacrificio è opportuno solo se vi è un tornaconto. Ma purtroppo la VITA segue un'altra logica meno lineare, meno deterministica, il mistero che essa racchiude sfugge ad ogni tentativo di lettura e di interpretazione banale semplicistica. Credo che la vostra scelta di "obbedienza” sia un esempio di come il valore della vita non sia nella sofferenza, nel dolore, nella contraddizione di un quotidiano che ti lacera e di un calice che si fa sempre più amaro, no, non è il dolore che il Signore ci riserva, esso è parte della vita stessa, della nostra umanità... La vostra testimonianza evangelica emana dalle vostre vite spezzate, da cui esce insieme alla fragilità di Giulio ed Enrica, una freschezza, una lucidità, una profondità, ed una dignità così intensamente vissute da rendere tangibile il mistero della FEDE. Vi sono molte immagini nel Vangelo che ci invitano a riflettere sul valore che attribuiamo alle cose ed alla vita e noi possiamo la maggior parte dei nostro tempo ad inseguire la felicità ed a cercare il tesoro a cui attaccare il nostro cuore.
Grazie perché la vostra testimonianza mi insegna ad essere docile, a lasciarmi trovare da Gesù, a pregare perché sia capace di *perdermi» in Lui per vivere in pienezza. Grazie per tutto l'amore che instancabilmente donate. Con amicizia Monica
-foto: fiore di nardo - mosaico: unzione Betania L’unzione a Betania dal Vangelo di Marco 14,3-9
3Gesù si
trovava a Betània nella casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a
mensa, giunse una donna con un vasetto di alabastro,
pieno di olio profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il
vasetto di alabastro e versò l’unguento sul suo capo.
4Ci furono alcuni che si
sdegnarono fra di loro: «Perché tutto questo spreco di olio profumato? 5Si poteva benissimo vendere quest’olio a più di
trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano infuriati contro di lei. 6Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; perché le date
fastidio? Ella ha compiuto verso di me un’opera buona; 7i poveri infatti li avete sempre con voi e potete
beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre. 8Essa ha fatto ciò ch’era in suo potere, ungendo in
anticipo il mio corpo per la sepoltura. 9In verità vi dico che dovunque, in tutto il mondo,
sarà annunziato il vangelo, si racconterà pure in suo ricordo ciò che ella ha
fatto».
solo grazie Monica per questa riflessione che ci ha molto commosso.
RispondiEliminaEnrica Giulio