Qualche anno fa ho ricevuto in regalo il libro “I protagonisti invisibili”- Uno studioso cattolico esplora il mondo del paranormale - di Leo Talamoni. – Rizzoli 1990 - Una lettura per me un po’ misteriosa e inquietante. A pagina 77 scrive Talamoni:
“Non resta che meditare sulla poesia piccina, ma pregnante, che propongo qui sotto. Fu dettata a un grande, famoso frequentatore e animatore di sedute medianiche: Victor Hugo. Lo strano è che a dettargliela fu un'entità che si faceva chiamare Baal: nome sinistro, ben noto a chi abbia qualche dimestichezza con il Vecchio Testamento. (A volte anche gli ingannatori si trovano costretti a dire il vero). Il brano che propongo racchiude parecchie verità. Prima e più importante è la conferma della vanità di ogni sforzo che partendo dal basso, e cioè dal piano umano, pretenda di far luce sull'oltrevita. Ma è importante anche l'invito «a non disturbare»; merita riflessione”.
«Tu che vieni furtivo
col solo aiuto di un lume terreno,
smetti di recare turbamento
e spegni le tue piccole luci;
rientra nell'oscurità che ti è familiare.
Nessun occhio vivente
contemplerà le cose eterne
spiando furtivamente
dietro le spalle
di coloro che furono».
Ho chiuso il libro per rispetto a “coloro che furono”
«Tu che vieni furtivo
per carpire il segreto delle tenebre;
che procedi a tentoni
fra le funebri ombre
smetti di recare turbamento
e spegni le tue piccole luci;
rientra nell'oscurità che ti è familiare.
Nessun occhio vivente
contemplerà le cose eterne
spiando furtivamente
dietro le spalle
di coloro che furono».
Ho chiuso il libro per rispetto a “coloro che furono”
per signora "G",
RispondiEliminaquesto stralcio...inquietante, tratto dal libro da te citato, mi porta ad andare in libreria ad acquistarlo
Grazie
cris