"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 11 marzo 2011

Quaresima - quaranta giorni



La prima domenica ha un carattere introduttorio alla Quaresima come «tempo favorevole» e «tempo della riconciliazione con Dio», le altre domeniche hanno il carattere dì catechesi battesimali.
Inizia per la Chiesa il secondo dei cosiddetti "tempi forti" dell'anno.
"Forte" perché grande è il mistero che vi viene ricordato, la morte risurrezione di Cristo;
"Forte" anche l'impegno maggiore che è richiesto a ogni credente nella sua lotta contro il male e nella sua solidarietà con i bisognosi.
L'antica pedagogia della Chiesa cammina su tre linee: più Parola di Dio, più Preghiera, e Digiuno che è carità.
Lasciamoci riconciliare da Dio, obbedendo alla sua Chiesa!
Iniziare il cammino quaresimale con «volonterosa letizia» «con animo pronto e docile», porta alla liberazione, alla novità dell'esistenza, e avvia a «celebrare con gioia la Pasqua del nostro Salvatore».
Vissuto in questo modo il cammino Quaresimale può condurci a vivere. con lo sguardo illuminato commosso per quella trama sottile con la quale Dio avvolge la storia e l'accompagna. Preghiamo affinché nei nostri occhi questo possa brillare, e che altri possano da questo sentirsi incoraggiati, sostenuti, rinfrancati. Allora la gioia di Pasqua scalderà il nostro cuore, e divamperà nel mondo.

Quaranta nella Bìbbia non è solo un numero, ma mistero e segno di grazia

Il diluvio dura 40 giorni (Gn. 7,17): significa castigo dell'umanità peccatrice e grazia al «resto» di Noè. Il giudizio finale ha già un anticipo; ma anche la chiesa, nell'arca.

Mosè sul Sinai fa due quarantene, mentre il popolo pecca con il vitello d'oro (Es. 24,15. 33-34):

40 è segno biblico di solitudine, penitenza, preghiera, parola di Dio e perdono al popolo.

Elia cammina 40 giorni e notti fino al monte Horeb (1Re19). Sfiduciato depresso per l'avanzare dell'idolatria in Isra chiede la morte. Lassù riceve la visita di Dio che rinnova l'uomo ed il profeta e torna tra il popolo per compiere missione profetica prodigiosa.

40 è purificazione e novità nell'incontro con Dio.

Giona proclama 40 giorni di penitenza a Ninive (Gio. 3,4): tutti si convertono e Dio perdona.

40 é ancora pianto dì peccato, digiuno e misericordia data anche ai pagani (Ninive).

Il popolo ebraico sta 40 anni nel deserto: è tempo di prova e di castigo perché non credette a Yahve liberatore. E' tempo anche delle meraviglie continue di Dio: manna, quaglie, colonna, acque e la guida di un Dio Pastore e protettore. E’, l'epoca più memoriale della storia di salvezza, sempre ricordata nei salmi, dai profeti e nell’Hallel.

Cristo digiuna 40 giorni: modello di ogni quaresima che empie di immensa grazia con il silenzio, la parola e il digiuno

La Chiesa è in Quaresima: prolunga e realizza la carica di grazia delle quarantene dell'A.T. e del N. T. con i drammi di colpa e salvezza, di castigo e misericordia.
40 è il segno della vita presente, mentre il 50 lo è della vita eterna, della gioia, del versante glorioso che scende dalla vetta di Pasqua.

Tempo di lotta. La lotta di Cristo e satana ha i precedenti in Adamo e nel popolo ebraico. Il primo cedette alla tentazione d'orgoglio superumano e perse noi tutti: “Mangia il frutto, ti si apriranno gli occhi sarai come Dio” (Gn 3,5).
Cristo accetta il disegno divino del servo umiliato e sofferente, salvando tutti.
La vera prova non fu di porre azioni spettacolarí, quanto di mutare il piano di salvezza nella croce.
In quell'ora Cristo rivisse ogni tentazione della storia dell'uomo che si ribella al piano di Dio: «Fu tentato per aiutare coloro che sono tentati » (Eb. 2,18).
(M. Oggioni)

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