Il giorno 8 marzo di ogni anno si festeggia la Festa della Donna. I particolari storico politici di questa ricorrenza sono piuttosto complessi da raccontare. Un tempo le donne non avevano gli stessi diritti degli uomini. Spesso non potevano studiare, andavano a lavorare presto e in condizioni molto difficili, non avevano la possibilità di dire la loro e di chiedere miglioramenti per la loro condizione. Alcune donne col tempo hanno cominciato a ribellarsi e a chiedere di essere considerate meglio, di poter studiare, di poter prendere le decisioni al pari degli uomini, di votare. Dopo tante lotte, le donne sono riuscite a essere considerate per quello che sono, delle persone con tante qualità, in grado di poter svolgere lavori importanti, di studiare, di essere brave mamme e nello stesso tempo brave lavoratrici, di poter governare.donne che si sono battute negli anni e in tutto il mondo per ottenere conquiste politiche e sociali, dalle donne socialiste americane fino ad arrivare alla manifestazione delle donne contro lo zarismo a San Pietroburgo nel 1917.
E' diventata ormai una ricorrenza quasi "insensata" per il significato storico-sociale che ha questo giorno per le donne nel mondo e non solo ... sarebbe forse più sensato in questa giornata celebrare le tante vittime di persone, donne e uomini, sfruttati nel lavoro nero. Paradossalmente ancora oggi accadono nel mondo episodi di questo genere non messi in luce.
Perché si festeggia la festa della donna proprio l'8 marzo e cosa significa questo giorno?
Nel 1908 a New York, alcuni giorni prima dell’8 marzo, le operaie dell’industria tessile Cotton iniziarono a scioperare per protestare contro le condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero proseguì per diversi giorni finché l’8 marzo Mr. Johnson, il proprietario della fabbrica, bloccò tutte le vie di uscita.
Poi allo stabilimento venne appiccato il fuoco (alcune fonti parlano di un incendio accidentale). Le 129 operaie prigioniere all’interno non ebbero scampo.
La commemorazione, tutta americana, delle vittime è stata poi accolta in tutto il mondo come la giornata simbolo del riscatto femminile.
L’iniziativa di celebrare la giornata internazionale della donna fu presa per la prima volta nel 1910 da Clara Zetkin a Copenaghen durante la Conferenza internazionale delle donne socialiste. E allora, in realtà, l’8 marzo nasce come giornata di lotta internazionale a favore delle donne, per ricordare, oltre alle loro conquiste in ambito politico, sociale ed economico, le discriminazioni e le violenze cui tuttora la donna è soggetta in molte parti del mondo.
Quindi anzichè festeggiare, io piangerei e direi come ogni giorno della memoria ”mai più” e “per non dimenticare”.
(appunti presi,in parte, da un articolo a cura del giornalista Gennaro Ruggiero e, in parte dal sito Umbria e arte)L’incendio nella fabbrica l’8 marzo? Un falso storico
Nessuna fabbrica prese fuoco e nessuna donna morì bruciata l’8 marzo 1908. Quando la verità storica emerse, si tentò di retrodatare l’origine della festa al giorno 8 marzo 1857. Anche questo risultò essere falso. Quindi, ad una carica della polizia contro donne in sciopero l’8 marzo 1848, ma fu solo l’ennesimo falso storico. Nella realtà la festa dell’8 marzo è stata imposta dal dittatore comunista sovietico Vlamidir Lenin e dalla femminista Alexandra Kollontai per far credere alle lavoratrici di essere state liberate dalla schiavitù capitalistico-patriarcale. La festa venne poi ufficializzata dal Soviet Supremo “per commemorare i meriti delle donne Sovietiche nella costruzione del Comunismo”.
In Italia, la festa venne introdotta nel 1922 dal Partito Comunista che pubblicò sul periodico “Compagna” un articolo secondo il quale Lenin proclamava l’8 marzo come “Giornata Internazionale della Donna”. La festa cadde in disuso, e venne reintrodotta l’8 marzo 1945 dall’UDI, organizzazione composta da donne appartenenti al PCI e ad altri partiti di sinistra. Fu nel dopoguerra che venne fatta circolare la falsa storia delle donne bruciate. In Italia il simbolo è la mimosa; in paesi con climi più freddi il simbolo è un nastro viola, in quanto è stato fatto credere che le inesistenti lavoratrici bruciate producevano panni viola. Nella realtà storica, esiste una vera violenza contro donne ed un vero incendio accaduto l’8 marzo del 2000, quando un gruppo di femministe coperte da passamontagna diede fuoco alle croci di una Chiesa di Montreal, sporcando le mura e l’altare con graffiti che proclamavano “No Dio, no padroni”. Le femministe sparsero addirittura assorbenti sporchi e preservativi, distrussero inni e testi sacri, spinsero e fecero cadere a terra altre donne anziane colpevoli di essere contrarie all’aborto.
Perchè la mimosa
La scelta di utilizzare la mimosa come simbolo della festa della donna risale al 1946, quando le organizzatrici delle celebrazioni romane cercavano un fiore di stagione a buon prezzo.
Thanks for the comment much appreciated. Wishes for a happy Easter
RispondiEliminaEnrica