"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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mercoledì 2 marzo 2011

La Medaglia – Croce di San Benedetto (significato)

Benedetto nacque a Norcia (PG) intorno al 470. Compì i suoi studi letterari a Roma, dove rischiò di farsi coinvolgere dalla corrotta gioventù romana e per questo motivo si trasferì con la sua nutrice a Enfide (l'odierna Affile). Qui compì il suo primo miracolo aggiustando un vaglio in legno. Intorno al 500 si ritirò in una grotta nei pressi di Subiaco, dove inizio la vita eremitica. Un monaco di nome Romano gli portava il necessario per vivere. Fu presto seguito da numerosi discepoli per i quali fondò nella Valle dell'Aniene numerosi monasteri. Un prete di nome Fiorenzo, invidioso di Benedetto, ne attentò la vita. Scampatone, Benedetto si trasferì a Montecassino dove fondò la celebre abbazia. Poco più di un mese prima della morte Benedetto incontrò la sorella Scolastica con la quale ebbe un famoso colloquio. Si spense il 21 marzo 547. Il corpo è custodito insieme a quello della sorella a Montecassino. Il 24 Ottobre 1964 papa Papa Paolo VI lo proclamò "Patrono d'Europa". La sua Regola riassume la tradizione monastica orientale adattandola con saggezza e discrezione al mondo latino, aprendo così una via nuova alla civiltà europea dopo il declino di quella romana. In questa scuola di servizio del Signore hanno un ruolo determinante la lettura meditata della Parola di Dio e la lode liturgica, alternata con i ritmi del lavoro in un clima di carità fraterna e di servizio reciproco. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole, centri di preghiera, di cultura, di promozione umana e di ospitalità per i poveri e i pellegrini. La sua memoria, a causa della Quaresima, è stata trasferita dalla data tradizionale del 21 marzo, ritenuto il giorno della sua morte, all'11 luglio, giorno in cui fin dall'alto Medioevo in alcuni luoghi si faceva un particolare ricordo del santo.

La Medaglia – Croce di San Benedetto

Una delle devozioni più diffuse al santo di Norcia, e non solo per la notevole influenza dei monasteri benedettini, è la Croce di San Benedetto, specialmente nella forma più frequente di medaglia. Le sue origini sono antichissime, ma nono possono essere attribuite con certezza al Santo stesso. La devozione della Medaglia divenne popolare intorno al 1050, dopo la guarigione miracolosa del giovane Brunone, figlio del conte Ugo di Eginsheim in Alsazia. Brunone, secondo alcuni, fu guarito da una grave infermità, dopo che gli fu offerta la medaglia di San Benedetto. Dopo la guarigione, divenne monaco benedettino e poi papa: é san Leone IX, morto nel 1054. Tra i propagatori bisogna annoverare anche san Vincenzo de' Paoli. Sul dritto essa riporta generalmente un'immagine del Santo che regge nella mano destra una croce elevata verso il cielo e nella sinistra il libro aperto della santa Regola. Sull'altare é posto un calice dal quale esce una serpe per ricordare un episodio accaduto a San Benedetto: il Santo, con un segno di croce, avrebbe frantumato la coppa contenente il vino avvelenato datogli da monaci attentatori.



Attorno alla medaglia, sono coniate queste parole:
"EIUS IN OBITU NOSTRO PRESENTIA MUNIAMUR"
(Possiamo essere protetti dalla sua presenza nell'ora della nostra morte).

Sul rovescio della medaglia figura, invece, la Croce di San Benedetto.
Attorno ad essa compaiono le iniziali di alcuni testi molto antichi, presenti in un manoscritto del XIV sec. a testimonianza della fede nella potenza di Dio e di San Benedetto.
Gli acronimi, la loro interpretazione ed significato in italiano sono:

C. S. P. B.
Crux Sancti Patris Benedicti
Croce del Santo Padre Benedetto

C. S. S. M. L.
Crux Sacra Sit Mihi Lux
La Santa Croce sia la mia luce

N. D. S. M. D.
Non Draco Sit Mihi Dux
Non sia il demonio mio condottiero

V. R. S.
Vade Retro Satana
Fatti indietro, Satana

N. S. M. V.
Numquam Suade Mibi Vana
Non mi attirare alle vanità

S. M. Q. L.
Sunt Mala Quae Libas
Sono mali le tue bevande

I. V. B.
Ipse Venena Bibas
Bevi tu stesso il tuo veleno

La tradizione attribuisce a questo simbolo un elevato potere di esorcismo e di guarigione (epidemie, veleni, malattie speciali, malefici), protezione nell’ora della morte.


Occorre portare la medaglia (benedetta da un sacerdote o da un diacono) con devozione e recitare la preghiera sopra scritta.

(diverse fonti)

Per una più dettagliata spiegazione cliccare il link sotto
http://www.templarisanbernardo.org/Medaglia%20di%20san%20Benedetto%20-%20La%20forza%20della%20fede.htm

3 commenti:

  1. Grazie dolcissima sorellina

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  2. Ecco la spiegazione chiestami "sorellina".
    Conosco bene questa Croce ed è sempre con me, mi è stata donata da Padre Tito un esorcista della diocesi di Milano ora morto.
    E' il Sacerdote che ha chiamato Giuliana "angelo misterioso"
    La tiene in mano sempre padre Amorth.
    Con fede è un aiuto immenso.

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  3. Amo questa croce anch'io. Grazie sorellina per i tuoi doni preziosi.

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