"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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sabato 26 marzo 2011

Meditazione sull’ "Educazione al Perdono” (D.Bonhoeffer)

Ho partecipato a una serata Quaresimale animata da don Chino della comunità "Promozione umana" e ho letto dall'ambone questo brano di D. Bonhoeffer che propongo come meditazione:


Proviamo a chiederci se non ci sia nel nostro entourage, nella nostra famiglia, tra i nostri amici, qualcuno a cui non abbiamo perdonato il torto che ci ha fatto; qualcuno dal quale ci siamo separati in collera, forse non in collera aperta, ma con un sentimento di celata amarezza, e pensando; "No, questo non lo posso più tollerare, con questa persona non posso aver più niente in comune" .
0 siamo incoscienti a tal punto da dire che non ne conosciamo nemmeno uno? Gli altri ci sono talmente indifferenti che non sappiamo veramente neppure se siamo in pace con loro oppure no? Non c'è il rischio che una buona volta si levino uno dopo l'altro per accusarci: "Ti sei separato da me nella discordia"; non mi hai saputo sopportare"; "Hai rotto la comunione con me"; "Ti ero antipatico e mi hai voltato le spalle"; "Un giorno ti ho fatto dei male, e tu mi hai lasciato solo"; "Una volta ti ho offeso, e tu hai rotto con me e non ho più potuto riaverti amico"; "Spesso ti ho cercato e mi hai evitato"; "Tra noi non c'è più stata una parola franca: io non volevo nient' altro da te se non il tuo perdono, e tu non mi hai mai saputo perdonare"?
In quel momento rivivrebbero dinanzi a noi nomi che neppure più ricordiamo, i nomi di quei molti, offesi, ripudiati, a cui non abbiamo saputo perdonare il peccato. E tra questi forse quello di un vero amico, di un fratello, di uno dei nostri genitori.
Si leverebbe allora contro di noi un'unica grande voce, minacciosa, terribile: "Sei stato un uomo duro. Tutta la tua cortesia non ti serve a nulla: sei stato duro, orgoglioso, freddo come la pietra; non ti sei curato di nessuno di noi; ti eravamo tutti indifferenti o odiosi; non hai mai saputo cosa operi il perdono: quan-to bene faccia a colui che lo sperimenta e quanto renda libero colui che lo concede. Sei sempre stato un uomo duro".
Li prendiamo talmente alla leggera, i nostri rapporti con gli altri! Diventiamo insensibili, e pensiamo che quando non nutriamo pensieri cattivi contro qualcuno è come se l'avessimo perdonato. E dimentichiamo dei tutto che non abbiamo nessun pensiero buono a suo riguardo. Quando, invece, perdonare potrebbe davvero significare aver solo pensieri buoni nei suoi confronti; portarlo, per quanto ci è possibile.
Ed è proprio questo che evitiamo; noi non portiamo l'altro, ma gli passiamo accanto e finiamo per assuefarci al suo silenzio.
(D. Bonhoeffer, Memoria e fedeltà)
http://biografieonline.it/biografia.htm?BioID=47&biografia=Dietrich+Bonhoeffer:
Teologo protestante, martire del nazismo


Riconoscere i nostri difetti, cercare di correggerli, migliorarci ogni giorno, sono quei processi di auto-educazíone che ci vengono dalla coscienza e da quelle particolari regole di comportamento condivise nel gruppo familiare e nel più ampio contesto sociale in cui siamo inseriti. Per il cristiano sono anche il momento per riconoscersi creatura piccola e fragile che si mette alla presenza dei suo Creatore e che da Lui attende di essere guidato e salvato.

3 commenti:

  1. Cara signora G, come tutti anch'io ho avuto scontri duri e per un certo periodo non sapevo perdonare, poi leggendo la Sacra Bibbia ho capito che si è liberi anche sapendo perdonare.
    Ma il perdono non nasconde di ricordare, dico sempre che perdonare è un piacere, ma non si può dimenticare. Penso al recente viaggio del Papa alle fosse Ardeatine, (come ad altre realtà) perdonare SI Dimenticare NO.
    Vulcano48

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  2. Il "perdono"... pensando al Padre nostro, capisco che solo Lui sà perdonare per cui ogni volta che faccio la preghiera insegnataci da Gesù, nel punto in cui diciamo: "rimetti a noi i nostri debiti..." ecco io lì, gli dico col cuore: aiutami a perdonare come Tu hai perdonato me.
    Ed ancora rifletto sul Paradiso... e penso che già qui dobbiamo imparare a viverlo e credo che in Paradiso vedremo gli uni i peccati degli altri come se fossimo "nudi" e se non impariamo già da qui a capire che siamo tutti peccatori e tutti perdonati da Dio, come farà la grazia di Dio ad incontrarsi con la nostra libertà? col nostro desiderio di Dio, Padre nostro che perdona e ama?
    Siamo nella palestra del Paradiso ^_^ forse sorellina.
    Aiutaci Padre e perdonaci

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  3. Il perdono cristiano si snoda su tre "come": come il Padre ama il Figlio; come Io ho amato voi, come ami te stesso.
    Cristo sopprime la legge dell'eco «se mi fai, io ti faccio», per una logica superiore «quando dai grazia, è Dio in te che perdona».
    PERDONO TOTALE E PERENNE NELLE PICCOLE OCCASIONI CHE CAPITANO: le persone moleste, il fratello sospettoso, il vicino che sbatte le porte, il denigratore delle mie opinioni, il criminale...
    Perdonare non si tratta d'un colpo di spugna. E' un atto intenso d'amore
    Accettare in pace le punture di spillo senza alcuna rivalsa. Saper dimenticare i grandi e i piccoli torti; riconoscere al prossimo il diritto di sbagliare, d'essere sfottente e impertinente...
    Eppure…passiamo giorni interi senza parlare, con animo ombroso per un puntiglio,
    schiviamo a bell'apposta un incontro, maldisposti per un torto subìto.
    Saper perdonare realmente, entrando in amicizia, non a parole:
    Dio non ci perdona a parole, ma ci dimostra la sua rinnovata amicizia.
    Sappiamo che una cortesia, una dolce parola quando il cuore tumultua, piace a Dio più d'un gesto altisonante
    Un cuore delicato soffre di più per le ferite inferte che per quelle ricevute.

    E se ogni uomo, tutti i giorni, gettasse un fiore sul cammino del prossimo, le strade della terra sarebbero piene di gioia! «L'amore è la delicatezza di non essere pesanti» (Papa Luciani).
    Per ottenere perdono, dobbiamo, perdonare. Se ciò ci sembra troppo difficile, ricorriamo alla preghiera.
    Vorremmo rispondere acerbamente, all'ingíuria? Parleremo a Dio in favore di chi ci ha offeso.
    Ciao Vulcano48 e buona giornata.
    Sì sorellina...siamo proprio nella palestra del paradiso ed abbiamo un Grande ed esigente Maestro come allenatore.

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