"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


mailto:g.enrica.g@gmail.com
http://www.youtube.com/enricasignorag
http://www.facebook.com/enrica.giulio.sciandra



sabato 20 febbraio 2010

A te che piangi i tuoi morti

Questa preghiera di Perico è stata letta da un sacerdote, in ospedale, il giorno della morte di mia madre . Mi ha donato conforto e un senso di pace immenso.

A TE CHE PIANGI I TUOI MORTI
Se mi ami non piangere!
Se conoscessi il mistero immenso
dei cielo dove ora vivo;
se potessi vedere e sentire
quello che io sento e vedo
in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbito dall'incanto di Dio,
dalle sue espressioni di sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo
sono così piccole e meschine al confronto!
Mi è rimasto l'affetto per te,
una tenerezza che non hai mai conosciuto!
Ci siamo amati e conosciuti nel tempo:
ma tutto era allora così fugace e limitato!
Io vivo nella serena e gioiosa attesa
del tuo arrivo fra noi: tu pensami così;
nelle tue battaglie 
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte,
e dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più puro e più intenso,
alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore!
Non piangere più se veramente mi ami!
(G.Perico S.J)

2 commenti:

  1. Bellissima ..... ma impossibile non piangere più. In questi giorni ho in mente una cosa ... devo fare un intervento in anestesia totale. Ma secondo te, Signora G nelle due ore che dormirò profondamente, visto che dicono che l'anestesia è l'anticamera della morte, potrebbe essere che se lui si spingesse un pò più in qua io potrei incontrarlo? Almeno per un minuto ....

    RispondiElimina
  2. a Patty
    Scrive Claudio Sorgi: “la notte e il mattino, come il sonno e la veglia fanno parte del quotidiano. Ciò che non è quotidiano è la rottura del ritmo di luce e di tenebra.
    Quando il ritmo si rompe, quando la notte ha coperto una veglia di dolore, di ansia, di morte, la luce che sussegue è appannata e il sole fa’ brillare lacrime anziché rugiada”.
    L’anestesia non è l’anticamera della morte.
    Non vi sono morti! Non vi sono che viventi, sulla nostra terra e nell’aldilà!
    Dormi tranquilla Patty, il tuo “amico” lo vedi e lo vedrai continuamente con gli occhi del cuore.
    Il mio sostegno, la mia preghiera e il mio affetto ti accompagnino per l’intervento che dovrai affrontare.
    Signora “G”

    RispondiElimina