Questa preghiera di Perico è stata letta da un sacerdote, in ospedale, il giorno della morte di mia madre . Mi ha donato conforto e un senso di pace immenso.
A TE CHE PIANGI I TUOI MORTI
Se mi ami non piangere!
Se conoscessi il mistero immenso
dei cielo dove ora vivo;
se potessi vedere e sentire quello che io sento e vedo
in questi orizzonti senza fine
e in questa luce che tutto investe e penetra,
non piangeresti se mi ami!
Sono ormai assorbito dall'incanto di Dio,
dalle sue espressioni di sconfinata bellezza. Le cose di un tempo
sono così piccole e meschine al confronto!
Mi è rimasto l'affetto per te,
una tenerezza che non hai mai conosciuto!
Ci siamo amati e conosciuti nel tempo:
ma tutto era allora così fugace e limitato!
Io vivo nella serena e gioiosa attesa
del tuo arrivo fra noi: tu pensami così;
nelle tue battaglie
pensa a questa meravigliosa casa,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte,
e dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più puro e più intenso,
alla fonte inestinguibile della gioia e dell'amore!
(G.Perico S.J)
Bellissima ..... ma impossibile non piangere più. In questi giorni ho in mente una cosa ... devo fare un intervento in anestesia totale. Ma secondo te, Signora G nelle due ore che dormirò profondamente, visto che dicono che l'anestesia è l'anticamera della morte, potrebbe essere che se lui si spingesse un pò più in qua io potrei incontrarlo? Almeno per un minuto ....
RispondiEliminaa Patty
RispondiEliminaScrive Claudio Sorgi: “la notte e il mattino, come il sonno e la veglia fanno parte del quotidiano. Ciò che non è quotidiano è la rottura del ritmo di luce e di tenebra.
Quando il ritmo si rompe, quando la notte ha coperto una veglia di dolore, di ansia, di morte, la luce che sussegue è appannata e il sole fa’ brillare lacrime anziché rugiada”.
L’anestesia non è l’anticamera della morte.
Non vi sono morti! Non vi sono che viventi, sulla nostra terra e nell’aldilà!
Dormi tranquilla Patty, il tuo “amico” lo vedi e lo vedrai continuamente con gli occhi del cuore.
Il mio sostegno, la mia preghiera e il mio affetto ti accompagnino per l’intervento che dovrai affrontare.
Signora “G”