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Auguri Maria Grazia per una convalescenza positiva.
A te, nel mio passato, nel mio presente, nel mio futuro.
Ricordo il risveglio in una fredda mattina. Autunno inoltrato, gli alberi sono ricoperti di foglie dorate e diamanti di rugiada si adagiano sui fili d’erba. Apro gli occhi e per un istante, quello che separa il sonno dalla veglia, mi soffermo a pensare a tutto ciò che ho. Quanto sono fortunata. Cosa ho fatto per meritare tutto questo? Non trovo risposta e, mentre ancora la sto cercando, uno ad uno mille pensieri si insinuano nella mia mente e mi riportano alla realtà.
Troppo spesso ho visto soffrire le persone che amo e troppo spesso mi sono chiesta perché. Non sono mai riuscita a rimanere indifferente, nemmeno per un istante, e per loro ho cercato risposte che non sono mai stata in grado di trovare. E ancora, ogni volta mi trovo incredula a non capire, a non capire il motivo. Forse non c’è o forse non riesco a credere che ci sia.
Ancora una volta, ho visto come tutto può cambiare in un istante. Certezze fuori di me non ne cerco più, so che non ci sono. Quelle che mi sono rimaste le porto tutte dentro. Ciò che sta fuori può cambiare così in fretta da non lasciarci nemmeno il tempo di respirare. Ma ciò che sta dentro, ciò che sta dentro rimane con noi fino a quando lo desideriamo e nessuno potrà mai privarcene. Sono i nostri ricordi, i sentimenti che proviamo verso le altre persone.
Sono stata e sono una persona fortunata, ma una cosa è certa, quello che ho non l’ho meritato, non l’ho potuto scegliere e, a volte, non ho potuto fare niente per cambiarlo. Questa volta, però, un po’ di quello che ho ricevuto voglio trovare un modo per restituirlo.
Certamente tu non hai meritato questi momenti difficili, quelli sono fuori e non dipendono da noi, ma, con altrettanta certezza posso dire che hai meritato l’affetto delle persone care che ti sono state vicino, l’appoggio di tutti quelli che hanno fatto qualcosa per te, il sostegno che ti è stato gratuitamente donato anche semplicemente con un gesto, una parola, un pensiero. Li hai meritati perché quelli vengono da dentro, li hai costruiti tu, giorno dopo giorno, e ora sono la tua certezza.
Le cicatrici non saranno il simbolo della tua sofferenza, ma l’emblema dell’amore di chi ti è stato vicino e ha permesso che le ferite si rimarginassero.
A te, a te che sei le mie radici, la mia roccia nei momenti difficili, il mio sorriso nei momenti di gioia. A te, la mia migliore amica, la mia più intima confidente, la mia più grande complice.
A te, mamma.
Cara Rossana,
RispondiEliminaho toccato con mano, con tutto il mio cuore e in condivisione d'amore, di speranza e di preoccupazione (unita a Giulio) questo momento particolare da te, da voi e da noi vissuto e che stiamo vivendo...
Non si può tenere fuori dalla vita la felicità e il dolore.
La vita può cambiare in un secondo e non sai mai quando arriva quel secondo...
Scrive Frankètienne un poeta haitiano""la notte è spessa, la notte è dura. Ma la speranza resta al sicuro chiusa in fondo ai nostri cuori".
Ed io, cara diciannovenne (unita ai tuoi cari), ho visto l'amore circolare su questa sofferenza improvvisa; ho visto circolare la speranza; ho visto circolare lo smarrimento (non la disperazione); ho visto circolare sorrisi mentre il cuore piangeva; ho visto circolare tante piccoli e grandi gesti di tenerezza da voi donati.
Profonde e vere i sentimenti da te espresse con le parole“…le cicatrici non saranno il simbolo della tua sofferenza, ma l’emblema dell’amore di chi ti è stato vicino…!
Gratitudine per questo scritto: è stimolo per continuare a riversare tanto amore e premura verso mamma: è una iniezione di fiducia,di salute fisica e morale.
Da parte mia e di Giulio l’ammirazione per questo circolo d’amore che rare volte ci è dato l’onore di ammirare.
Permettimi di aggiungere un grazie verso la Mamma del cielo che abbiamo invocato incessantemente come "sostegno" e “sapienza” per mamma e per tutti voi.
Enrica con Giulio