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giovedì 8 dicembre 2011

Gesù è nato il 25 dicembre ( data convenzionale e data storica)


I primi cristiani celebrarono sicuramente il giorno natalizio di Gesù, ma non si hanno notizie sul modo e sulla data. 
E' documentato però che almeno dalla prima metà del IV secolo a Roma essi lo celebravano il 25 dicembre.
Ci si può chiedere: questa data è puramente convenzionale o ha un fondamento storico? 
Esistono a riguardo due interpretazioni.

1 - Il 25 dicembre: data convenzionale
L'interpretazione ancora molto diffusa è quella che ritiene la data del 25 dicembre convenzionale, mutuata dalla festa del dio Sole che a Roma si celebrava il 25 dicembre.
Tale opinione si richiama al presupposto esegetico, secondo cui dal racconto dei vangeli è difficile trarre dati precisi, perché gli autori sacri erano preoccupati a coglierne l'intimo significato teologico e spirituale e a trarne insegnamenti concreti per la fede e per la vita delle comunità cristiane.
Per questo gli evangelisti non indicano il giorno natalizio del Signore, dato secondario rispetto alle loro vere intenzioni.
Secondo questo orientamento critico, sin dall'inizio il Natale fu correlato con il simbolismo della luce, in analogia con la festa della Pasqua.
Cristo, nel Natale, appare come “la luce vera che illumina ogni uomo", come si legge nel Prologo del Vangelo di Giovanni (Gv 1,9).
Un’immagine della luce riferita alla nascita di Cristo si affermò in un contesto storico in cui vivo era il culto al dio Sole, che nel III secolo ebbe una grande diffusione per impulso degli imperatori Eliogabalo e Aureliano. Aureliano nel 274 d. C., dopo aver distrutto il tempio del Sole a Palmira (Egitto), trasferì a Roma il culto del rispettivo dio che pose al vertice delle divinità dell’Olimpo.
Giuliano l'Apostata, nel 362, compose un'orazione "Al Sole re" per celebrare il momento in cui "il dio Sole, abbandonati i limiti estremi del meridione, torna a noi e, doppiando il Capricorno quasi come una meta, avanza da sud a nord per dispensarci i suoi benefici annuali".
Il culto pagano del dio Sole penetrò nella cultura e nella sensibilità dei popolo romano e contagiò anche i cristiani. Il papa Leone Magno, a riguardo, ancora nella seconda metà del secolo V rimproverava quei cristiani che dai gradini della basilica di S. Pietro erano soliti fare un inchino al sole che sorgeva.
La Chiesa, pertanto, si sentì stimolata a sostituire la festa pagana della nascita del dio Sole, con la nascita di Cristo, vero Sole di salvezza.

I pagani il 25 dicembre celebravano la principale festa del dio Sole e cioè il "dies natalis Solis invicti" (il giorno natale del Sole invitto), sempre risorgente e vincitore delle tenebre.
In un breve scritto del secolo IV circa si percepisce la volontà della Chiesa di sostituire quella festa pagana del 25 dicembre con la solennità del Natale.
Ivi, infatti, si legge: "Questo giorno essi lo chiamano Natale del Sole invitto. Chi è così assolutamente invincibile se non il Nostro Signore che domò e sconfisse la morte?
Anche se dicono che questo è il giorno natale del Sole, tuttavia è proprio Lui il Sole di giustizia, di cui il profeta Malachia disse: “Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il Sole di giustizia con raggi benefici".
Gli faceva eco S. Girolamo nello stesso secolo che, nel difendere la data del 25 dicembre per la celebrazione del Natale rispetto a quella del 6 gennaio accolta dalla chiesa di Gerusalemme, scriveva: "fino a questo giorno [25 dicembre] aumenta la lunghezza del buio; a partire da questo giorno le tenebre diminuiscono; aumenta la luce, si accorciano le notti. Il giorno cresce, cala l'errore affinché sorga la verità. Infatti, oggi ci è nato il Sole di giustizia".
E così, secondo questa versione dei fatti, il 25 dicembre, da giorno di festa del "natale" del Sole invitto, divenne per i cristiani il giorno di festa del Natale di Gesù, il Sole di giustizia.
A Roma questa celebrazione natalizia dei cristiani è segnalata fin dal 336 e di lì si diffuse poi in tutta la Chiesa di Occidente, mentre in Oriente faticò a imporsi.
2 -Il 25 dicembre: data storica
Nel "Cronografo romano" del 354 (una specie di annuario che elenca feste, calendari e celebrazioni varie) è segnalata la celebrazione del Natale al 25 dicembre: "Ottavo giorno prima delle calende di gennaio [25 dicembre], festa del Sole invitto; l'ottavo giorno prima delle calende di gennaio nacque Cristo a Betlemme, in terra di Giuda".
Questo testo richiama la coincidenza della festa del Natale dei cristiani con la festa del Sole invitto dei pagani, ma indica anche un dato storico preciso: la nascita di Gesù a Betlemme il 25 dicembre.
La data del 25 dicembre oggi da alcuni studiosi è ritenuta storicamente attendibile.
La prova viene dai risultati di una lettura critica e filologica di alcuni codici di Qumran, fatta dal professore Shemaryahu Talmon dell'Università Ebraica di Gerusalemme.

Lo studioso ebreo, in base a quei preziosi testi e ad altri elementi acquisiti da altri esperti, ha,potuto ricostruire la lista dei 24 turni di servizio nel tempio, espletato dalle famiglie sacerdotali ancora al tempo del Nuovo Testamento.
Ora, noi sappiamo che, secondo l'evangelista Luca, Zaccaria, il genitore di Giovanni Battista, esercitava il turno sacerdotale della classe di Abìa (Lc 1,5). Ebbene, secondo i documenti di Qumran, tale turno ricorreva in due tempi: dall'8 al 14 del "terzo mese" e dal 24 al 30 dell' "ottavo mese".
Quest'ultimo corrispondeva al mese di settembre, che interessa al nostro discorso.
Risulta, infatti, che le antiche Chiese d'Oriente celebrano solennemente l'annuncio a Zaccaria della nascita del figlio Giovanni tra il 23 e il 25 settembre.
Alcuni studiosi hanno appurato che tale tradizione risale alla Chiesa primitiva giudeocristiana di Gerusalemme.
Una memoria dunque antichissima.
Pertanto, i giorni 23-25 settembre, in base ai testi di Qumran, possono considerarsi come data storica.
Nove mesi dopo nacque Giovanni Battista, il 24 giugno, che ancora può ritenersi data storica.
Sappiamo poi che nel "sesto mese", cioè sei mesi dopo l'annuncio a Zaccaria, l'arcangelo Gabriele portò l'annuncio a Maria, che concepì il Figlio di Dio nella Casa di Nazaret (Lc 1,26-28).
Quindi, il 25 marzo, festa dell'Annunciazione, può ritenersi data storica.
Nove mesi dopo Maria diede alla luce Gesù a Betlemme, cioè il 25 dicembre: una data, dunque, che ha un suo fondamento storico.
Accertato il primo anello della catena (il giorno dell'annuncio dell'angelo a Zaccaria), tutti gli altri risultano puntualmente conseguenti.
Uno studio specifico sull'argomento si deve ad Antonio Ammassari (Alle origini del calendario natalizio, in Euntes docete, Università Urbaniana, 45 [1992] pp. 11-16). Ad esso si rimanda per eventuali approfondimenti.
Questi dati, basati su testi seri, sono accolti da chi, con fondamento, ritiene che "i fatti dell'infanzia del Signore riproposti da Matteo e da Luca non sono un midrash fantasioso, benché simbolicamente contenente nuclei 'storici', ma sono storia. Se storia, sono narrabili e di fatto narrati".
Il testo del "Cronografo romano" del 354 potrebbe essere una chiave di lettura illuminante e conciliante: Gesù nacque veramente il 25 dicembre, giorno che coincideva con la festa del "Sole invitto"; i cristiani sostituirono quella festa pagana, fuorviante e pericolosa per molti di loro, con la festa del Natale di Gesù, il vero "Sole di giustizia" e di salvezza.

(Non ricordo da quale fonte l’ho tratto)

2 commenti:

  1. Il 23 settembre non è nel turno di Abia. Non settembre, ma tra 23 e 30 dell'ottavo mese ed il Sabato ebraico era sul 30.
    I turni erano due nell'anno (tranne il sabbatico) ed è l'altro, quello che inizia dopo la Pasqua.
    Poi la traduzione: "Elisabetta si tenne la gravidanza nascosta cinque mesi" non ha senso.
    Con la traduzione dal greco corretta che ha senso: "Elisabetta si è tenuta la gravidanza nascosta cinque mesi", dal giorno dopo si contano 10 mesi.
    Tenendo conto che la lunghezza dei mesi ebraici è di 29,5 giorni, del turno dopo 8 settimane e la visione di Zaccaria è di Sabato ebraico, questo giorno risulta Sabato 9 giugno nel 4 a.C., cioè successivo alla morte di Erode il Grande! Ma mica il Vangelo secondo Luca si riferisce ad Erode il Grande, Ma al figlio Erode, re della Giudea. In realtà il Sabato ebraico, 9 giugno 4 a.C. è una data virtuale, cioè trovata senza correzione a ritroso. Il Sabato ebraico reale è tre anni prima, Sabato, 9 giugno 747 di Roma (7 a.C.).
    Quindi Zaccaria, terminato il turno, il 10 giugno si accorge che Elisabetta si è tenuta la gravidanza nascosta 5 mesi. Dall'11 giugno bisogna contare 10 mesi ebraici, cioè 295 giorni, cioè 29,5 × 10 = 295: 20 giorni a giugno, 31 a luglio, 31 ad agosto, 30 a settembre, 31 ad ottobre, 30 a novembre, 31 a dicembre, 31 a gennaio, 28 a febbraio, 31 a marzo e resta 1 di aprile. 20 + 31 + 31 + 30 + 31 + 30 + 31 + 31 + 28 + 31 + 1 = 295. Significa che il Vangelo secondo Luca pone la nascita di Gesù al censimento del primo aprile 3 a.C.
    Mentre per trovare il giorno del concepimento di Elisabetta bisogna retrodatare cinque mesi ebraici dal 10 giugno: 29,5 × 5 = 147,5 giorni col calendario reale di allora, cioè a ritroso dal 10 giugno 747 di Roma: 10 a giugno, 31 a maggio, 30 ad aprile, 31 a marzo, 29 a febbraio, 16,5 a gennaio. Il concepimento di Elisabetta risulta la notte tra il 14 e 15 gennaio del 747 di Roma. Dalla sovrapposizione dei calendari risulta che era il 15 dell'undicesimo mese ebraico, che oggi è il capodanno dei germogli, mentre allora, al tempo di Gesù, era il capodanno degli embrioni.
    Questo significa che gli Ebrei ortodossi programmavano la nascita del primogenito per l'inizio della Festa delle Capanne e la circoncisione all'ultimo giorno della Festa che dura otto, ancora oggi.
    Quindi dal Vangelo secondo Luca dai due estremi 15 dell'undicesimo mese ebraico per il concepimento di Elisabetta al primo aprile per la nascita di Gesù ottiene che fra le due gravidanze vi sono esattamente sei mesi ebraici. Sì, ma fa nascere Gesù al tempo di Erode, re della Giudea, figlio di Erode il grande!
    Gesù risulta nato invece al tempo di Erode, tetrarca, non semplice etnarca, re di una sola etnia.
    La madre di Gesù sarebbe arrivata al censimento a nove mesi esatti? Assurdo! Più logico che Gesù sia nato prematuro, diciamo al settimo mese, al reale censimento che contava il numero delle persone, cioè al censimento precedente del primo marzo 748 di Roma. Gesù è nato il 15 Adar, secondo giorno del Purim. I primi Cristiani hanno tramandato questa data corretta, ma poi dopo che verso fine secondo secolo è stato consegnato il Vangelo secondo Luca ad Ireneo, risultava il censimento che era allora ancora il primo aprile ed hanno cominciato col primo aprile, ma non ci credevano, così è venuto fuori il pesce d'aprile!

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