Il Tau nella Bibbia Il Tau è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico. Esso venne adoperato con valore simbolico sin dall'Antico Testamento; se ne parla già nel libro di Ezechiele: Il Signore disse: Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un Tau sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono... » (Ez 9,4).
Esso è il segno che, posto sulla fronte dei poveri di Israele, li salva dallo sterminio.
Con questo stesso senso e valore se ne parla anche nel libro biblico dell'Apocalisse (Ap 7, 2-3). Il Tau è perciò segno di redenzione. E' segno esteriore di quella novità di vita cristiana, più interiormente segnata dal Sigillo dello Spirito Santo, dato a noi in dono il giorno del Battesimo (Ef 1, 13).
Il Tau fu adottato prestissimo dai cristiani per un duplice motivo. Esso, appunto come ultima lettera dell'alfabeto ebraico, era una profezia dell'ultimo giorno ed aveva la stessa funzione della lettera greca Omega, come appare ancora dall'Apocalisse: «Io sono l'Alfa e l'Omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente dalla fonte dell'acqua della vita... Io sono l'Alfa e l'Omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine» (Ap 21,6; 22,13).
Ma soprattutto i cristiani adottarono il TAU perché la sua forma ricordava ad essi la croce, sulla quale Cristo si immolò per la salvezza del mondo.
Il Tau e san Francesco d'Assisi
San Francesco, in tutta la sua vita, ha fatto riferimento al Cristo, l'Ultima e definitiva Parola del Padre per l’umanità; per la somiglianza che il Tau ha con la croce, ebbe carissimo questo segno, tanto che esso occupò un posto privilegiato nella sua vita come pure nei suoi gesti , «Con tale sigillo, San Francesco si firmava ogni qualvolta, o per necessità o per spirito di carità, inviava qualche sua lettera» (FF 980); «Con esso dava inizio alle sue azioni» (FF 1347).
Non solo: egli lo tracciava sui muri, sulle porte e sugli stipiti delle celle.
Il Tau era quindi il segno più caro per Francesco, il segno rivelatore di una convinzione spirituale profonda: che solo nella croce di Cristo è la salvezza di ogni uomo. L'affermazione di Tommaso da Celano, primo biografò del Santo, concernente la scritta del Tau sui muri, e confermata dall'archeologia: al tempo del restauro della cappella di Santa Maddalena, nel Santuario di Fonte Colombo (in provincia di Rieti) su una parete fu rinvenuto un Tau, dipinto in rosso, ricoperto poi con una tinta del secolo XV. Un disegno attribuito allo stesso san Francesco.
Un segno di salvezza
Questo legame con il Tau, mantenuto da san Francesco, era rimarchevole in una epoca nella quale tutta una corrente catara o neo-manichea, rifuggiva dallo stesso segno di croce, considerandolo indegno dell'opera redentrice di Dio.
Con le braccia aperte, Francesco spesso ripeteva ai suoi frati che il loro abito religioso aveva lo stesso aspetto del Tau, intendendo dire che essi erano chiamati a comportarsi come "crocifissi", testimoni di un Dio compassionevole ed esempi di fedeltà fino alla morte.
Per questo Francesco fu talvolta chiamato “ L’angelo del sesto sigillo": l'angelo che reca, lui stesso, il sigillo del Dio vivente e lo segna sulla fronte degli eletti (cf. Ap 7, 2 s.) e San Bonaventura poté dire dopo la sua morte: Egli ebbe dal cielo la missione di chiamare gli uomini a piangere, a lamentarsi... e di imprimere il Tau sulla fronte di coloro che gemono e piangono" S. Bonaventura, Legenda maior, 2 (FF, 1022).
Non possiamo non ricordare la Benedizione per frate Leone, custodita nella sacrestia del Sacro Convento di Assisi. Il ramo verticale del Tau, tracciato dalla mano di Francesco, attraversa il nome del frate. Come se avesse voluto inondarlo personalmente della salvezza della croce.
La spiritualità del Tau
Per Francesco il Tau è simbolo della salvezza universale. «Con la tua santa croce hai redento il mondo»: così terminava la preghiera che il Santo e i suoi confratelli recitavano ogni volta che intravedevano una croce o una sua immagine.
Il Tau è per lui anche simbolo di conversione permanente, è farsi povero, rinunciando ad ogni povertà ad esempio del Cristo povero.
Il Tau è per lui esigenza di missione e di servizio agli altri, perché ricorda che il Signore si è fatto lui stesso nostro servo fino alla morte.
Infine, il Tau è per lui segno della bontà e dell'amore di Dio ed è dunque la fonte della sua “Perfetta Letizia".
Il Tau per noi, oggi
Oggi moltissimi amici di san Francesco, laici e religiosi, portano il Tau come segno distintivo della loro appartenenza alla famiglia o alla spiritualità francescana. Una croce che diventa "sigillo" del proprio impegno di vita cristiana, e perenne ricordo della vittoria di Cristo sul male e sulla morte.
Il Tau non è un ciondolo, né tanto meno un portafortuna: è il segno concreto di un cammino di fede; è soprattutto un impegno di vita nella sequela del Cristo povero e crocifisso.
Il segno di contraddizione è diventato segno di speranza, testimonianza di fedeltà fino al termine della nostra esistenza terrena.
Tratto da”Il Tau di San Francesco” edizione Porziuncola 2009
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