Voi che sapete vedere
sino a lambire i confini del campo
misurabile e ristretto dell'uomo;
che riuscite ad ascoltare
il silenzio di Dio
ma non lo maledite;
che percepite i profumi rimasti,
che vi abbandonate sui nostri
seni e sulle nostre gambe
per scioglierci con il vostro
sorriso e le carezze;
che avanzate da soli,
con un passo che pressate
al suolo come a fermare
il nostro correre folle;
aiutateci a vedere,
a raccogliere quel silenzio
ma a gridare per voi;
offriteci il braccio sulla strada
perché zoppichiamo vistosamente.
Se l'autosufficienza, la noncuranza
vi ignorano nello spirito e nelle menti
e vogliono strapparvi dai vostri luoghi
scordando le radici e gli affetti
ed ancora, astuzia e falsità
vi depositeranno in veri tuguri,
non maledite loro,
non maledite la nostra inerzia,
concedeteci di elemosinare
il vostro perdono.
E, se vi slancerete,
ancora, nelle nostre braccia
ove possiamo riafferrare qualche sollievo
ma raccoglieremo, un vostro sorriso, veloce,
allora avvertiremo, stracarica di piombo,
una umanità chiusa, rozza, malferma, inferma.
Benito Settineri
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