"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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sabato 9 ottobre 2010

Umiltà e...illusione di umiltà

Con il gruppo “Ascolto del Vangelo” (del quale sono responsabile) composto da 20 persone abbiamo sviluppato il tema dell’umiltà e desidero portare a tutti voi questa meditazione sulla quale ci siamo confrontati:
 UMILTA'
Che cos'è l'umiltà?
Gli psicologi preferiscono certamente il vocabolo «autenticità». È pericoloso predicare l'umiltà e farne una legge perché occorre valutare la ricezione che di essa possono avere le diverse persone...
La stessa definizione più attestata, e che meglio coglie il suo carattere proprio, la vede non tanto come una virtù, ma come il fondamento e la possibilità di tutte le altre virtù. (Enzo Bianchi)

ILLUSIONI DI UMILTA’

Umiltà ad uncino. E' l'astuzia di rendersi spregevole per provocare lodi. «Sono una povera creatura, buona a nulla» Ho l'apparenza di non interessarmi della stima degli altri ma vi penso continuamente. Ho perso un'occasione buona per star zitto. La virtù è meno credibile quando l'uomo è conscio di possederla.

Gretta. E' la pusillanimità nello zelo; è il rifiuto della prestazione d'opera e delle responsabilità. Mi scuso in timidezza, che è poi falsa umiltà. Se giunge il successo, lo decanto come frutto della mia abilità, ma se viene il fallimento, l'ascrivo agli altri, commentando con sussiego: «l'avevo detto!».

Insolita. Compie gli atti da eco e da plauso. Non era di questo stampo il fariseo? Fugge gli atti comuni e banali, i servizi umili, gli antipatici e le persone emarginate. Il malato che si ostina a rifiutare cure e servizi, con il pretesto d'essere di peso, non appartiene a questa categoria?

Ombrosa. Come un salice piangente ci si sente incompresi e offesi in ogni  parola che sfugge inavvertitamente al prossimo. Si temono trame ovunque e sempre; si mette il broncio ad un permesso negato. Non dover ammettere un errore compiuto.

Presuntuosa. Mi persuado che sulle mie spalle gravi una croce pesante che eroicamente porto. Mi ritengo a mani pulite e a cuore puro. E’ orgoglio la compiacenza a dipingersi a fosche tinte.

Ingegnosa. In caso di errore, l'io istintivamente cerca di scuse. E’ tattica dell'orgoglio non riconoscere i propri torti e attribuirli alle circostanze ed alle persone. «E’ perfezione somma accettare senza scusarsi qualsiasi correzione e rimprovero anche ingiusto. Del resto non sono mai incolpata senza ragione, essendo sempre piena di difetti » (T. d'Avila).

Complessata. La personalità è deformata dal complesso di superiorità: si passano periodi di vita in smania impaziente, in risentimento continuo. E' deformata anche da un complesso d'inferiorità: opprime l'ottica dei limiti e delle tare che chiude agli altri e rende introversi.
Mario Oggioni

«Il primo passo è l'umiltà; il secondo passo è ancora l'umiltà; il terzo ancora l'umiltà; e per quanto tu chieda, io darò sempre la stessa risposta: l'umiltà». (Sant'Agostino, lettera 118,22).

4 commenti:

  1. Premesso che non pensavo che il gruppo di "Ascolto", discutesse anche di questi argomenti, ciò è buono e utile; Volevo dire che condivido molto le riflessioni fatte, e ciò porta molto a meditare sul proprio comportamento verso gli Altri e se stessi. D'ora in poi mi sforzerò ancora di più nell'essere disponibile verso tutti, e terrò sempre presente la bellissima risposta che dà S. Agostino.
    Anche questa volta mi ritrovo a dire Grazie.
    Meno male che esiste la Sig.a "G".
    Vulcano48

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  2. Carissimo Vulcano48 ,
    lo spunto parte sempre dal commento del Parroco sul Vangelo, poi ognuno di noi responsabile lo gestisce liberamente.
    Questi sono solo una parte di appunti sull'umiltà che avevo preparato e mi sembrava interessante proporre l'"illusione" di umiltà.
    Anche sull'umiltà avevo preparato una buona spiegazione ma ho optato per la seconda perchè toccava di più il nostro vivere quotidiano.
    Cerchi, cerchi e poi speri di trasmettere il meglio.
    Grazie a te che hai apprezzato ciò che ho scritto sul post. Mi sarebbe piaciuto sentire un tuo intervento ma in diretta!!!!!
    Ero indecisa se farlo poi mi sono fatta coraggio: dentro c'è tanto Amore e tante ricerche.(sai sono un po' gelosa dei miei appunti! Sorridi...(non sarà mancanza di umiltà, la mia reticenza a non condividere con altri, al di fuori del gruppo, i miei appunti?)
    Buona e serena domenica con affetto e gratitudine.
    enrica signorag

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  3. Carissima Enrica,
    Ascoltare e pregare la Parola di Dio in un gruppo è diverso perchè si parla, si ascolta il pensiero dell'altro che ci apre ad un rapporto anche umano di amicizia sincera. Quando invece si partecipa in Chiesa si esce con il rapporto con Dio - ma quasi estranei tra noi.
    Infatti in questo gruppo ci sentiamo veramente amici, mi sembra proprio il gruppo dei primi discepoli.
    Tu sei come la fede, incontrarti e conoscerti è un privilegio non di tutti. Da un gruppo di ascolto del Vangelo hai creato un bel gruppo di persone "pensanti e partecipanti in modo attivo". Brava! Grazie per la tua calda ospitalità (compreso Giulio) e le belle e illuminanti serate.
    DM

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  4. Cara DM grazie per le belle parole e se non sbaglio le due iniziali del tuo nome mi rendono sicura che tu da dieci anni fai parte del gruppo e ho sempre ammirato i tuoi mirati interventi.
    Nel medesimo gruppo tutti diamo e tutti riceviamo, allo stesso tempo o in momenti diversi. Tutti insegnamo, tutti apprendiamo. Tutti serviamo e tutti siamo servitori. Il rispetto per le opinioni altrui non ci impedisce di testimoniare con le opere e con le parole, la nostra fede. Ogni relazione rinnovata dall’annuncio del Vangelo porta a un ulteriore conversione personale, poiché è la testimonianza della propria vita trasformata dall’amore di Gesù che rende efficace la testimonianza verso chi già ci conosce bene.
    Già duemila anni fa i discepoli di Gesù Cristo crescevano insieme in piccoli gruppi per vivere alla luce della Parola, nella preghiera, nell'amicìzia e per far crescere la comunità. Il libro degli Atti riporta la vitalità di questi piccoli gruppi e la loro esperienza centrata sulla persona di Cristo.
    Desidero portare a tua conoscenza le parole di Marcello Candia (scritte sulle pareti della sua abitazione, in Brasile), che ci ha lasciato in eredità:”Non si può condividere il pane del cielo, se non si condivide quello della terra”.
    GRAZIE MD,quando serviamo gli altri, stiamo servendo Gesù Cristo. Nel momento in cui riversiamo il nostro amore su qualcuno mostriamo un cuore disposto a servire, e l’altro comincia ad aver fiducia in noi.
    La gente vede ciò che siamo , prima di ascoltare quello che diciamo.
    Continuiamo a lasciarci guidare dal Signore e questa esperienza del gruppo rimarrà sempre nel cuore come una delle più belle della nostra vita.
    Ci ritroveremo all'11 novembre a casa mia.
    A presto carissima ringraziando il Signore che dona tanto.
    enrica

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