"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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mercoledì 27 ottobre 2010

Halloween oppure «Holyween»?


Treats or tricks, dolcetti o dispetti? 
E sabba da discoteca, vestiti da menagramo, zucche ghignanti. 
C'è chi, come il compianto vescovo Alessandro Maggiolini, con saggezza gastronomica osservava che «le zucche sono buone per farci i tortelli». 
Il cardinale Carlo Maria Martini fu tra i primi, anni fa, a notare desolato che «questo tipo di feste è estraneo alla nostra tradizione, a valori immensi come il culto dei defunti che apre la speranza all'eternità». 
Il più duro è stato il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, nel pieno della polemica sui crocifissi nelle scuole: «L'Europa del terzo millennio ci lascia solo le zucche e ci toglie i simboli più cari!
No, Halloween non mi piace per niente, anche se arrivo dalle parti di Vercelli e mi piacciono i Celti...».
Festa pagana, festa consumistica, festa aliena: no, decisamente alla Chiesa non è mai piaciuto quel carnevale lugubre alla vigilia («Eve») di Ognissanti(«All Hallows»). 
Eppure non tutti i dispetti vengono per nuocere. 
Con buona pace dei rosarioni «riparatori» organizzati ogni anno contro «il capodanno di Satana» - secondo la sobria definizione del Gruppo di ricerca sulle sette di Imola - si fa strada l'idea che le zucche, tutto sommato, abbiano funzionato come «una provocazione provvidenziale», sorride monsignor Domenico Pompili, portavoce della Cei.
Non cambia il giudizio su Halloween, insomma, ma la strategia. 
«Dalla fase di critica si è passati a iniziative per riscoprire il significato di Ognissanti», spiega monsignor Pompili. «Del resto, la memoria dei defunti riceve significato dalla festa dei santi che la precede: nulla di triste o lugubre, perché i morti sono coloro che ci hanno preceduto nel cammino verso la vita eterna...».
Gian Guido Vecchi Corsera

2 commenti:

  1. Halloween, non mi piace per nulla, sono molto d'accordo con Card. Martini, inoltre la ritengo la solita idiozia o americanata qualsivoglia, creata ad hoc dai media e consumistica.
    Bella l'iniziativa dei Papa-boys, che condivido.
    Vulcano48

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  2. La notte è arrivata,una maschera è passata,un bambino spaventato ,si è già rannicchiato. anonimo)

    Simboli della festa di Halloween (frasi dolci.it)

    La zucca: La lanterna di Jack è la zucca intagliata dentro cui si accende una candela e che contribuisce a dare un'aria spettrale ad ogni Halloween party che si rispetti. Deriva dalla tradizione dei celti di intagliare verdure per farne delle lanterne.

    I gatti neri: Durante l'epoca della caccia alle streghe si pensava che i gatti neri fossero animali demoniaci. Talvolta venivano bruciati sul rogo con le loro padrone. Ancora oggi si pensa che i gatti neri portino sfortuna.

    I pipistrelli: I pipistrelli sono associati ad Halloween perchè sono animali notturni e da sempre considerati misteriosi e pericolosi. Inoltre è risaputo che streghe e vampiri si possono trasformare in pipistrelli!

    Le streghe: Quante cose si potrebbero raccontare delle streghe! Quello che sappiamo per certo è che esistono, per lo meno nel mondo della fantasia, che alcune di loro sono buone e altre sono davvero cattive e che sono le protagoniste di un'infinità di favole e di racconti.

    I fantasmi: I fantasmi sono gli spiriti dei defunti, che durante la notte di Halloween, quando le barriere tra il mondo dei vivi e il mondo dei defunti si fanno più sottili, si agitano per spaventare e fare scherzi.

    Dolcetti: I dolcetti sono il premio per i bambini che bussano di casa in casa la notte di Halloween, gridando: "Dolcetto o scherzetto?", traduzione del corrispondente americano "Trick or treats?". Questa tradizione deriva dall'antica usanza celtica di lasciare doni davanti alla porta di casa la vigilia di Ognissanti, nella speranza che gli spiriti non facessero scherzi o dispetti.

    Ragni: Ragni e ragnatele hanno suscitato timore e attenzioni particolari in ogni cultura. Sono inoltre associati alle streghe e alle loro magie, che spesso li utilizzano in gran quantità per preparare incantesimi e pozioni!

    Scopa: La scopa è ovviamente associata alle streghe. Nei tempi antichi le streghe erano in realtà delle guaritrici: erano donne semplici, spesso contadine, che però conoscevano le erbe e sapevano preparare pozioni curative. La scopa, il calderone, le erbe e le piante medicinali erano strumenti comuni per loro. Quando cominciò la persecuzione contro le streghe anche i loro strumenti divennero simbolo di malefici e stregonerie.

    Grazie Vulcano48 da Enrica.
    E' per questo che ho inserito un post..contro!!!

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