"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 8 ottobre 2010

Se una cosa non è buona, non è vera e non è utile è meglio non dirla.

Socrate non scrisse nulla, tutto quello che sappiamo di questo filosofo, lo dobbiamo ad altri, soprattutto a Platone, al generale Senofonte e al commediografo Aristofane.
Socrate si esprime con brevi considerazioni e mai con pensieri lunghi, lascia la possibilità al dialogo di potersi sviluppare con le regole dell'alternanza. Interventi brevi e proposizioni corte detti brachilogie (dalle parole greche brachys = breve e logos = discorso) e fa “partorire”, ai suoi interlocutori, pensieri liberi, personali e originali riguardo al tema trattato.


Mentre Socrate è seduto in una piazza, un uomo gli si avvicina, in preda a visibile eccitazione.
“Buongiorno Socrate, sai cosa ho appena saputo?”
“No”, risponde il saggio, “come potrei saperlo?”
L’uomo, impaziente di condividere il suo segreto, si accinge a raccontare la sua storia.
Ma Socrate lo interrompe:
“Aspetta un momento! Prima di cominciare, puoi dirmi se hai fatto passare ciò che vuoi riferirmi attraverso i tre setacci?”
“I tre setacci?”, chiede l’altro stupito.
“Ma non so di che cosa stai parlando!”
“Il primo setaccio è quello della bontà.
Quello che vuoi raccontarmi è una cosa buona?”
“Ebbene, non ci avevo pensato.
Aspetta… no, non credo che si possa dire che si tratta di una cosa buona”.
“Allora, continua il filosofo, se non è una cosa buona, l’hai almeno fatta passare per il secondo setaccio, quello della verità?
Quello che vuoi dirmi è vero?”
“Devo confessare che non ne sono sicuro”, risponde l’altro sempre più imbarazzato.
“L’ho saputo da un amico che l’ha sentito anche lui da…”
“Quindi non sai se è vero”.
“No, per dirla sinceramente, non ne so nulla “.
Socrate allora continua: “Se quello che vuoi dirmi non è una cosa buona, né sicuramente vera, almeno passa
attraverso il terzo setaccio?
E’ utile che io venga a saperla?” “Insomma, non credo che sia davvero utile”, risponde l’altro,
a disagio. Allora ascolta!
Se quello che vuoi dirmi non è una cosa buona, né vera, né utile, preferisco non ascoltarla”.
Dal prologo del libro Non giudicare! Di Yves-Alexander Thalmann

4 commenti:

  1. il pensiero di Socrate relativo ai tre setacci, la condivido pienamente. Ma mi viene subito da pensare alla nostra televisione, dove succede quasi spesso l'esatto contrario, pur di fare la così detta audiance. (Infatti da un pò la snobbo). Anche nella vita di tutti i giorni si dovrebbe applicare la regola dei 3 setacci, ma succede raramente. Fortuna vuole che Tu parli ancora di amicizia e amore, queste si rispettano la regola di Socrate.
    vulcano48

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  2. Condivido ciò che hai scritto.
    Riflettendoci bisogna che impariamo a guardare il bello, il buono, il vero che vediamo nelle persone attorno a noi, e ce ne sono, e certamente tu sei una di quelle.
    Grazie Vulcano48
    enrica

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  3. Ciao Enrica :Grazie per aver condiviso questo bellissimo pensiero . basterebbe davvero poco per vivere meglio .

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    1. Ciao Marzia, grazie per il tuo commento:bontà, verità, utilità: tre parole che ci insegnano come parlare con chi ci sta a fianco: sono di difficile applicazione ma se aggiungiamo amore e misericordia forse il mondo sarebbe migliore. Ancora grazie nella buona serata.

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