"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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giovedì 26 aprile 2012

Sognai una bicicletta a due posti: un tandem...




La bicicletta di Dio
In una calda sera d'estate, un giovane si recò da un vecchio saggio: "Maestro, come posso essere sicuro che tutto ciò che faccio è quello che Dio mi chiede di fare?".
Il vecchio saggio sorrise compiaciuto e disse: "Una notte mi addormentai con il cuore turbato; anche io cercavo, inutilmente, una risposta a queste domande.
Poi feci un sogno: Sognai una bicicletta a due posti: un tandem. E notai che Dio stava dietro e mi aiutava a pedalare.
Ma poi avvenne che Dio mi suggerì di scambiarci i posti.
Acconsentii e da quel momento la mia vita non fu più la stessa. Dio la rendeva più felice ed emozionante.
Che cosa era successo da quando ci scambiammo i posti?
Capii che quando guidavo io, conoscevo la strada. Era piuttosto noiosa e prevedibile. Era sempre la distanza più breve tra due punti.
Ma quando cominciò a guidare Lui, conosceva bellissime scorciatoie, su per le montagne, attraverso luoghi rocciosi a gran velocità a rotta di collo.
Tutto quello che riuscivo a fare, era tenermi in sella!
Anche se sembrava una pazzia, Lui continuava a dire: "Pedala, pedala!".
Ogni tanto mi preoccupavo, diventavo ansioso e chiedevo: "Signore, ma dove mi stai portando?".
Egli si limitava a sorridere e non rispondeva. Tuttavia, non so come, cominciai a fidarmi.
Presto dimenticai la mia vita noiosa ed entrai nell'avventura e quando dicevo: "Signore, ho paura...", Lui si sporgeva indietro, mi toccava la mano e subito un'immensa serenità si sostituiva alla paura.
Mi portò da gente con doni di cui avevo bisogno; doni di guarigione, accettazione e gioia.
Mi diedero i loro doni da portare con me lungo il viaggio.
Il nostro viaggio, vale a dire, di Dio e mio. E ripartimmo.
Mi disse: "Dai via i regali, sono bagagli in più, troppo peso".
Così li regalai a persone che incontrammo, e trovai che nel regalare ero io a ricevere e il nostro fardello era comunque leggero.
Dapprima non mi fidavo di Lui, al comando della mia vita.
Pensavo che l'avrebbe condotta al disastro.
Ma Lui conosceva i segreti della bicicletta, sapeva come farla inclinare per affrontare gli angoli stretti, saltare per superare luoghi pieni di rocce, volare per abbreviare passaggi paurosi.
E io sto imparando a star zitto e pedalare nei luoghi più strani e comincio a godermi il panorama e la brezza fresca sul volto con il delizioso compagno di viaggio, la mia potenza superiore.
E quando sono certo di non farcela più ad andare avanti, Lui si limita a sorridere e dice: "Non ti preoccupare, guido io, tu pedala".
(di: se staremo zitti noi-grideranno le pietre)

2 commenti:

  1. Nel commento del 25 aprile, dicevo che è in atto la crisi, sopratutto la non fiducia nel Buon Dio; Penso che dbbiamo tutti prendere questo tandem.
    Vulcano48

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  2. Sì Vulcano48, noi pedaliamo e Lui guida...Grazie da Enrica

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