Eccoli ora sulla soglia: la porta è aperta, una tavola con una bella fruttiera campeggiano in primo piano ad indicare la quotidianità dell’esistenza; i due invitano il misterioso pellegrino ad entrare e a restare con loro per quella sera, per quel brano di cammino fatto insieme. Se prima c’erano delle ombre ora è pura luce, se prima erano piegati dalla delusione ora sono eretti, in atteggiamento di supplica, se prima i loro occhi erano ciechi ora vedono e insieme guardano il loro compagno di cammino. Il pellegrino è una forma scura contro la luce dello sfondo, si nota il bastone, il suo leggero piegarsi: accetta l’invito e con loro si siederà a mensa.
Il dipinto è “Emmaus” di Arcobas
E, camminando per via,
tra passi trascinati a fatica
e passi stremati
dalla fretta, riconoscere
la danza di Dio
che celebra, irrefrenabile,
il dono della vita ....
Questa è Pasqua!
E, colmi di stupore,
riconoscere,
nel volto dello Straniero
avanti a sé,
lungo la strada
e dentro casa,
oltre i confini di uno spazio
costruito a misura di io,
il volto di un amico ....
Questa è Pasqua!
E, guardando gli occhi
scavati di chi soffre,
entrare nel tempio
in cui il dramma
dell’uomo consuma
nel fuoco
di un inappagato
sacrificio
vite e speranze ...
e tra la puzza di bruciato
scoprire che
nell’ indicibile olocausto
è Amore a consumare,
inappagato,
la sua offerta ....
Questa è Pasqua!
E, arrivati a casa,
chiusa la porta
dietro di sé,
a sigillare il proprio
spazio vitale,
ricordarsi
di apparecchiare per due,
memori
di una presenza
che ha invaso
la vita,
e pronti ad ogni nuovo
incontro ..
Questa è Pasqua
(Don Luigi Perduca)
Che il Signore, con la forza della sua resurrezione, trasfiguri le nostre vite e riempia la nostra quotidianità della vitalità dell’amore ...Buona Pasqua
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