Greco e latino lo confermano: i problemi di cuore sono tutta questione di temperatura.
La gelosia che ribolle.
Giovani o vecchi, celibi o sposati, la gelosia non risparmia nessuno.
Ma com'è venuta a trovarsi nella nostra lingua questa parola?
Sappiamo che deriva dall'aggettivo «geloso». E fin qui non ci piove.
Geloso, a sua volta, deriva da zeloso, forma arcaica, medievale, dal latino zelosus. Però lo zelosus dei nostri antenati non era il geloso di oggi, ma la persona «piena di zelo» (zelus in latino). Nessun riferimento all'amore tra due persone, ma al fervore, allo zelo per il raggiungimento di uno scopo.
Scavando ancora in profondità scopriamo che il latino zelus discendeva dal greco zelos. Ma in greco zelos voleva dire propriamente «ebollizione», dal verbo zeo che significava «bollire».
Di qui, dunque, un lungo viaggio della parola, dalle sue origini remote fino al bollore della passione amorosa che ci rende irrimediabilmente gelosi.
E quei serramenti alle finestre che si chiamano «gelosie» e permettono a chi è dentro di guardar fuori, ma proibiscono a chi è fuori di vedere chi c'è dentro?
Furono inventati proprio per ragioni di gelosia, per nascondere chi sta dietro le finestre, cioè le donne di casa.
E nacquero in Oriente, per l'esattezza in Persia. Tant'è vero che si chiamano anche «persiane».
(Paolo Pivetti)
Ma pensa un po'!! Grazie mille per le informazioni e... un bacione grande!!!!!
RispondiEliminaAntonella:)
Ciao Antonella, mi hanno chiesto questa etimologia e mi sembrava la più curiosa. Forse un po' semplice ma basta per averne una sommaria e facile spiegazione.
RispondiEliminaUn abbraccio colmo d'affetto
Enrica