"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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mercoledì 15 giugno 2011

Sposi in Cristo (riflessione con l’icona della “Trinità” di Rublev

icona - parola - preghiera
Contemplando i tre angeli guardiamo il loro atteggiamento.
Tra le tre persone c'è uno sguardo di amore, di tenerezza, di bontà, c'è lo sguardo incantato e felice di quello che il Padre è.
C'è armonia, essi si accolgono e riposano uno nell'altro, trasudano pace, i loro sguardi ci invitano ad entrare nella loro gioia.
Ecco il modello di ogni coppia!
All'inizio del matrimonio si incontrano diverse difficoltà'. Ma davanti all'icona ci si chiede, quando abbiamo iniziato a comunicare insieme veramente? Quando abbiamo incominciato a volerci bene sul serio, a volere il bene dell’altro e non il proprio? Quando ci siamo accorti che amarci, accettarci era accettare un dono prezioso di Dio!
Quando abbiamo cominciato a vederci partendo dal cuore.
Ogni giorno il Signore attraverso la parola di Isaia ci ripete: "Tu sei prezioso ai miei occhi, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani”.
Da qui scopriamo la preziosità della persona, la sua ricchezza nella irripetibilità. Ognuno di noi, è irrepetibile, perché Dio dall'eternità l'ha pensato così per noi, perché camminassimo uniti verso la gioia della Trinità.
C'è complementarietà tra i tre Angeli.
La Trinità è seduta a cerchio, essi stanno conversando, c'è un consulto di famiglia, insieme stanno decidendo di salvare l'uomo. Anche noi dobbiamo vivere la complementarietà nell'accogliere e vivere il progetto di Dio su di noi.
Ma come capire il suo progetto?
Facendo nascere e alimentando l'atteggiamento di ascolto dell'altro l’atteggiamento di ascolto di Dio
Per aiutarci a crescere come coppia e maturare come persona, alcune righe tratte da “il profeta" dì Gibran possono essere di aiuto:
Cantate e danzate insieme e siate giocondi / ma ognuno di voi sia solo, / come sole sono le corde del liuto / sebbene vibrino di una musica uguale. / Dateví il cuore, ma uno non sia rifugio all'altro / perché soltanto la mano della vita può contenere i vostri cuori. / Ergetevi insieme ma non troppo vicini: / poiché il tempio ha colonne distanti, / e la quercia e il cipresso non crescono l'uno all'ombra dell'altro.
Accettarci così come siamo, scoprire i nostri vicendevoli doni.
Se le corde di un'arpa suonano la stessa nota non c'è più melodia, ognuno nella coppia deve suonare bene la sua nota perché insieme le corde vibrino in una musica armoniosa. Sviluppare gli atteggiamenti di ascolto dell'altro, favorendo i momenti di condono, cioè per dono sempre, anche se l'altro può avere momenti di stasi o di crisi, poiché i piani di Dio passano anche attraverso attimi di buio. Tendiamo sempre alla fedeltà certi della sua presenza, imparando a tenere lo stesso passo. Alimentando l'ascolto di Dio nella nostra coppia, avere sete di Lui, della sua Parola e Presenza. Ricerchiamo momenti particolari di preghiera, partecipando frequentemente all'Eucarestia.
Viviamo così coltivando due stati d'animo: la contemplazione nella nostra vita che è riconoscere che Dio è grande e il credere nella semplicità della nostra chiamata, e sempre nella linea di conversione essere segno di carità.
L'angelo di destra indossa la veste verde; quanta ricchezza ha per noi sposati la simbologia di questo colore! Il verde dell'acqua che dà la vita, della fertilità. Noi siamo fertili se indifesi lasciamo che la Parola - Presenza entri nella nostra vita, è allora che lo Spirito Santo ci rende fecondi, fertili nelle sue opere. Non nascondiamo le nostre opere sotto il moggio, nascondendole agli occhi del coniuge o della comunità perché "non noi siamo bravi" ma Dio è glorificato se andiamo e portiamo frutto.
Riconosciamo la grandezza la creatività di Dio.
Il Signore ci ha, a poco a poco, mostrato l'originalità e la profondità del suo pensiero, la ricchezza del suo dono.
Ed ecco anche per noi coppia la stola non ancora dorata, ma che tende al colore dell'oro.
Siamo inviati mandati nel mondo: come i due angeli anche noi scelti come collaboratori, non più servi ma amici, scelti per la nuova creazione dei mondo. Operando con gioia camminiamo tra gli uomini.
Slamo liberi collaboratori, anche nei momenti più tristi, più bui, ridiciamo il nostro sì, che abbiamo detto sull'altare, certi della Sua Presenza tra noi.
Nell'icona vediamo un calice simbolo che la Trinità è a mensa, ma vediamo anche una grande coppa il cui contenuto è il Cristo che si fa dono.
La grande coppa ci dice che la Trinità si fa mensa per la coppia, per ogni coppia, e le persone della Trinità vogliono farci partecipi della loro mensa per condividere e realizzare il progetto di essere un tutt'uno con loro, ce lo suggerisce anche la prospettiva inversa.
Balza subito agli occhi, allora ciò che Dio ha voluto, vuole da noi e cioè che noi /ci facciamo mensa l'uno per l'altro /nei momenti di gioia /nei momenti di sofferenza /nei momenti di dolore /ci facciamo insieme mensa per i figli /è la mensa quotidiana, la più difficile /ci facciamo assieme mensa per gli altri /parenti /amici /persone che accogliamo condividendo con gli altri i doni di Dio, vivendo nella Provvidenza.
In questo modo la coppia si offre nell'Eucarestia all'amore Trinitario di Dio, amore che cambia che fa di noi una tavola bianca, un mondo nuovo, quindi persone nuove, essa sta trasformando il nostro cuore di pietra in cuore di carne.
Abramo ha accolto gli angeli inviati da Dio ed essi gli hanno portato la Buona Novella della nascita del figlio Isacco.
Anche noi aprendoci agli altri, accogliamo come Abramo, degli angeli inviati da Dio come ci ricorda la lettera agli Ebrei.(13,2)
Allora marito e moglie sono angeli l'uno per l'altro.
Nella misura in cui la coppia vive nella chiesa, si ciba all'albero della vita (il Cristo) diventa per mezzo dello Spirito Santo Teofania, manifestazione di Dio. L'Amen, il sì dello Spirito Santo è lo stesso sì che la coppia pronuncia sull'altare. a Lui, lo Spirito Santo, garante del sì detto davanti al sacerdote e alla comunità. Da qui la forza di continuare, di rincuorarci, di riprenderci nei momenti bui della vita e addirittura di salvare situazioni che alla luce dei mondo possono sembrare disperate.

(Il testo è di M. Grazia Mussí e da me  modificato)

2 commenti:

  1. Carissima sorellina, "quando abbiamo inziato a vederci partendo dal cuore"? forse dopo il "buio" eppure sò che in quel buio che poteva essere abisso, Dio ha guardato il desiderio del cuore ed è venuto a salvarci. l'amore... un fiore che attraversando il gelo piano diviene frutto.
    Ora quel frutto esprime gioia e pace.
    Ora quell'uomo mi appare un angelo donatotomi per Amore immenso del Signore. Questa luce divina, s'irradia nella casa.

    Grazie Dio Misericordioso

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  2. Che bella testimonianza hai postato! Grazie sorellina e continuiamo a vederci partendo dal cuore...e Lui sorriderà per tanta complementarietà.
    Enrica

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