"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 24 giugno 2011

La camicina da morto (Giovanni Pascoli)

Mia mamma mi raccontava questa storia ed io pensavo fosse una storia vera!!!
A scuola me la ritrovai come poesia di Giovanni Pascoli!!!
Ora che sono “grande” la riscopro come fiaba dei fratelli Grimm!!!
…eppure questa semplice “poesia” mi ha accompagnato e mi accompagna nella mia vita e mi ha insegnato a non piangere continuamente per i miei cari che mi hanno lasciato…

La camicina da morto
L’è morto il bimbo.
La madre piange:
il giorno piange,
la notte piange.
E il bimbo morto
le riappare
con sola indosso
la camicina;
e dice: - Guarda:
delle tue care
lagrime è zuppa
la camicina,
ed io non posso dormire,
mamma:
non pianger più.
Sparisce il bimbo morto,
e la mamma non piange più.
 (Giovanni Pascoli 1855-1912)


La camicina da morto
Una madre aveva un bambino di sette anni, così bello e grazioso che non lo si poteva guardare senza volergli bene, ed ella lo amava più di ogni altra cosa al mondo. Ora avvenne ch'egli si ammalò all'improvviso, e il buon Dio lo chiamò a s‚; la madre non poteva consolarsi e piangeva giorno e notte. Era stato sepolto da poco quando il bimbo, di notte, prese a mostrarsi proprio là dove se ne stava a giocare quand'era vivo; se la madre piangeva, piangeva anche lui, e quando veniva il mattino spariva. Ma poiché‚ la madre non cessava di piangere, una notte egli le apparve con la bianca camicina da morto con la quale era stato messo nella bara, e con la coroncina in testa; si sedette ai suoi piedi, sul letto, e disse: -Ah, mamma, non pianger più, altrimenti non posso addormentarmi nella bara: la mia camicina da morto è sempre bagnata delle tue lacrime che vi cadono tutte sopra-. All'udire queste parole la madre si spaventò e non pianse più. E la notte dopo il bambino tornò con una candelina in mano e disse: -Vedi? La mia camicina è quasi asciutta, e io riposo nella mia tomba-. Allora la madre offrì il suo dolore a Dio, lo sopportò con pazienza e in silenzio, e il bimbo non tornò, ma dormì nel suo lettino sotto terra.

Fiaba dei fratelli Grimm (1785-1863) ( 1786- 1859)

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