E un giovanetto domandò:
Parlaci dell'Amicizia.
Ed egli rispose, dicendo:
Il vostro amico è il vostro bisogno saziato.
E’ il vostro campo che seminate con amore
e mietete con più riconoscenza.
E’ la vostra mensa e la vostra dimora.
Poi che, affamati, vi rifugiate in lui
e lo cercate per la vostra pace.
Se l'amico vi confida il suo pensiero,
non nascondetegli il vostro,
sia rifiuto o consenso.
Quando lui tace,
il vostro cuore non smette
di ascoltare il suo cuore;
Poi che nell'amicizia ogni pensiero,
desiderio, speranza
nasce in silenzio e si divide
con inesprimibile gioia.
Se vi separate dall'amico,
non provate dolore;
Poi che la sua assenza
può schiarirvi ciò che più in lui amate,
come allo scalatore la montagna
è più chiara dal piano.
E non vi sia nell'amicizia altro intento
che scavarsi nello spirito, a vicenda.
Poi che l'amore che non cerca soltanto
lo schiudersi del proprio mistero,
non è amore, ma il breve lancio di una rete
in cui si afferra solo ciò che è vano.
La parte migliore sia per il vostro amico.
Se egli dovrà conoscere
il riflusso della vostra marea,
fate che ne conosca anche il flusso.
Quale amico è il vostro,
per cercarlo nelle ore di morte?
Cercatelo sempre nelle ore di vita.
Poi che ègli può colmare ogni bisogno,
ma non il vostro nulla.
E dividetevi i piaceri,
sorridendo nella dolcezza dell’amicizia.
Poi che nella rugiada delle piccole cose
il cuore scopre il suo mattino e si conforta.
Gibran Kahlil Gibran - Il Profeta (BIBLIOTECA DELLA FENICE-GUANDA)1986
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