Sotto lo stimolo di questa parola sempre più ci è entra nel cuore la domanda che Dostoevskij, nel suo romanzo L’Idíota, pone sulle labbra dell'ateo Ippolit al principe Myskin.
"E' vero, principe, che voi diceste un giorno che il mondo lo salverà la “bellezza”? Signori - gridò forte a tutti - il principe afferma che il mondo sarà salvato dalla bellezza-...Quale bellezza salverà il mondo?".
Il principe non risponde alla domanda. Sembrerebbe quasi che il silenzio di Myskin - che sta accanto con infinita compassione d'amore al giovane che sta morendo di tisi a diciotto anni - voglia dire che la bellezza che salva il mondo è l'amore che condivide il dolore.
La bellezza di cui parliamo non è la bellezza seducente, che allontana dalla vera meta cui tende il nostro cuore inquieto: è invece la “bellezza tanto antica e tanto nuova", che Agostíno confessa come oggetto del suo amore purificato dalla conversione, la bellezza di Dio.
E' la bellezza che caratterizza il Pastore che ci guida con fermezza e tenerezza sulle vie di Dio, che è detto dal vangelo di Giovanni «il Pastore bello, che dà la vita per le sue pecore " (Gv 10, 11).
E' la bellezza cui fa riferimento san Francesco nelle Lodi del Dio altissimo quando invoca l'Eterno dicendo: «Tu sei bellezza! "
E' la bellezza di cui recentemente ha scritto il Papa nella Lettera agli artisti affermando: «Nel rilevare che quanto aveva creato era cosa buona, Dio vide anche che era cosa bella...
La bellezza è in un certo senso l'espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza».
E’ la bellezza di fronte alla quale l’animo avverte una certa nobile elevazione al di sopra della semplice predisposizione al piacere sensibile» (IMMANUEL KANT, Critica del giudizio, 5 59).
Non si tratta quindi di una proprietà soltanto formale ed esteriore, ma di qúel momento dell'essere a cui alludono termini come gloria (la parola biblica che meglio dice la "bellezza» di Dio in quanto manifestata a noi), splendore, fascino, è ciò che suscita attrazione gioiosa, sorpresa gradita, dedizione fervida, innamoramento, entusiasmo; è ciò che l'amore scopre nella persona amata, quella persona che si intuisce come degna del dono di sé, per la quale si è pronti a uscire da noi stessi e giocarsi con scioltezza.
Parlarne con un cuore carico di amore compassionevole, facendo esperienza di quella carità che dona con gioia e suscita entusiasmo; irradiare la bellezza di ciò che è vero e giusto nella vita, perché solo questa bellezza rapisce veramente i cuori e li rivolge a Dio.
Occorre far comprendere ciò che Pietro aveva capito di fronte a Gesù trasfigurato ("Signore, è bello per noi restare qui!»: (Mt 17,4) e che Paolo, citando Isaia (52,7), sentiva difronte al compito di annunciare il vangelo “Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!”(Rom 10, 15).
Mettersí in ascolto delle domande vere del cuore umano vuol dire cogliere ogni nostalgia di bellezza, dovunque essa sia presente valorizzare l'esperienza del dialogo con i non credenti quale forma di comune ricerca della Bellezza che salva.
Vivere l'impegno ecumenico, il dialogo interconfessionale e interreligioso, è compito urgente per rispettare e promuovere insieme con tutti la Bellezza come giustizia, pace e salvaguardia del creato.
E’ bellezza vivere la gratuità dell'amore: la carità è la Bellezza che si irradia e trasforma chi raggiunge. Nella carità non c'è rapporto di dipendenza fra chi dà e chi riceve, ma scambio nella comune partecipazione al dono della Bellezza crocifissa e risorta, dell'Amore divino che salva.
Per chi si riconosce amato da Dio e si sforza di vivere l'amore solidale e fedele nelle diverse situazioni di prova della vita e della storia, diventa bello vivere questo nostro tempo, che pur ci appare così pieno di cose brutte e laceranti, cercando di interpretarlo nei suoi enígmi dolorosi e conturbanti.
E' bello cercare nella storia i segni dell'Amore Trinitario; è bello seguire Gesù e amare la sua Chiesa; è bello leggere il mondo e la nostra vita alla luce della croce; è bello dare la vita per i fratelli! E' bello scommettere la propria esistenza su Colui che non solo è la verità in persona, che non solo è il bene più grande, ma è anche il solo che ci rivela la bellezza divina di cui il nostro cuore ha profonda nostalgia e intenso bisogno.
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