Qualche anno fa’ è morta la mia più cara amica ( leucemia fulminante). Tra le sue carte c’era una busta indirizzata a me e a mio marito che i suoi cari mi hanno consegnato da poco. Desidero onorare la sua, a noi tanto cara memoria, preparando questo post con lo scritto contenuto in quella busta.
FIORE DELL’AMORE PIÙ GRANDE
Voglio raccontarvi una bellissima storia
che sempre dovete tenere nella memoria!
Sembra una fiaba a lieto fine
perché è dolce, vissuta e gentile.
E’ la storia vera di un “AMORE” travolgente,
bellissimo, sincero commovente:
non un amore come Adamo ed Eva,
ma tra genitori e figlia.
Ed ora… presentiamo questa stupenda famiglia:
tanti anni son passati da quel lontano dì
che tutti commossi pronunciarono il “si”.
Una promessa per tutta la vita
che si preannunciava rosea e fiorita.
Passano i giorno, i mesi, gli anni,
ma nessun fiore pareva sbocciare
in quel terreno che era ideale.
Noi però non sappiamo
ciò che Dio aveva predestinato
per questa coppia giovane e bella
pronta a ricevere la lieta novella.
Un fiore sì a loro avrebbe dato
ma di quelli stupendi che vengon… buttati:
Cosi era scritto!!! Cosi è stato fatto.
Preghiere, paure, ansietà col respiro sempre sospeso
fino al giorno tanto atteso:
”Venite è qua…sarà la vostra felicità”.
E’ una piccola bambina da tanti rifiutata
perché nata, ma non accettata
Aveva un problema: era affetta da autismo
ed era chiusa nel suo mutismo.
E’ palpitato il cuore di un immenso “AMORE”:
l’hanno accolta, amata e coccolata
forse più della figlia tanto aspettata.
Sacrifici, rinunce, angosce a non finire
ma nulla è stato tralasciati pur di riuscire
a dare a Giuliana una vita bella, dolce, sana.
Cosi facendo ella ha incominciato a parlare
e a dischiudersi per farsi amare.
Giuliana sarà sempre un fiore delicato
ma non per questo meno amato.
travolgente
tanto da salvare la gente,
ha dato i suoi frutti,
e noi uomini tutti
dobbiamo meditare
per poter loro un poco assomigliare.
Questa tangibile realtà
è fatta d’amore, di tenacia e carità:
perché è solo amando soffrendo, perdonando,
ma soprattutto donando,
che alzando al Cielo il nostro viso
potremo intravedere il Paradiso.
Adelinda a Enrica e Giulio
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