"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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venerdì 25 gennaio 2019

Perché un cavallo nella conversione di S. Paolo?

Grazie padre Constantino Bada Prendes de La Granda e monsignor Davanzo 
Da dove si tira fuori che S. Paolo è caduto dal cavallo se San Paolo racconta in quattro testi la sua conversione (Hch 9,1-9; 22,1-10; 26,9-18; 1 Cor 15,6-10) e non compare in nessuno di loro cavallo alcuno?...

Giacomo, Giacomo...!
Infatti è stato il frate domenicano Giacomo del vortice, chi a metà del XIII secolo dice nella sua famosa opera compilatoria sui santi, " la leggenda aurea ": "[Paolo] cadde a terra, abbattuto dal cavallo, affinché avesse occasione di ribellarsi interiormente cambiato ". quando l'opera del frate italiano è stata portata in tipografia, appena inventata là dal xv già si è illustrato la storia con Paolo a terra, caduto da un cavallo. Così alla fine del XVI o all'alba del XVII si è rappresentato anche montato o caduto dalla sua montatura da molti pittori come Parmigianino, Caravaggio, Murillo, Rubens, e altri. Sicuramente si è aggiunto il cavallo, che qui non è mai stato presente, perché era elemento di forza, potere, prestigio, altezza, ricchezza. E dalla bassa età media si pensava che Saulo fosse ricco, potente e superbo.

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