L’alloro, una pianta nobile
L’alloro è una delle piante più note nell’antichità, tanto in Grecia quanto a Roma. Era il simbolo di trionfo tanto nelle imprese militari quanto nelle gare sportive. I vincitori, infatti, venivano coronati con rami di alloro intrecciati e questo rappresentava la massima onoreficienza.
Chiunque ottenesse la stima dei grandi, godeva del copricapo e conferiva al vincitore della gara o dell’impresa militare il titolo di “persona nobile”. Da qui il suo nome più noto, quello latino e scientifico, Laurus Nobilis.
La tradizione di premiare con le foglie di alloro si diffuse anche negli ambienti intellettuali nel periodo del Medioevo e del Rinascimento. Così anche i poeti divennero “laureati” e ancora oggi vi è la tradizione di posare sul copricapo dei neo-laureati una corona di alloro.
Una delle tante leggende dell'alloro
Alla bellissima Dafne piaceva il buio dei boschi e non gli
interessava l'amore. Incontrando il Dio Apollo, il quale se ne innamorò
perdutamente, lei fuggi nel bosco scappando da lui. Correndo i
suoi capelli al vento divennero sempre più lunghi e belli. Stanca della corsa
senza riuscire a fuggire da Apollo,
chiese aiuto al padre chiedendo di trasformare la sua figura troppo piaciuta da
apollo. Il padre pregò per esaudire il suo desiderio e i capelli si allungarono
in fronde e il corpo si fasciò di una fibra sottile, le braccia in rami, mentre
il volto svanisce in una cima, i piedi si trasformano in radici. Dafne si
trasforma in un Alloro, Albero sempreverde, immortale come i trionfi dei poeti,
degli atleti, dei condottieri che porteranno le sue fronde in corona sul capo.
Apollo l'amerà comunque, poiché non potrà essere moglie sua sarà almeno il suo
albero.
foto di Flavio Gorni- Principato di Seborga
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