Una leggenda popolare sarda ha come
protagonista la quercia. Un giorno il diavolo si recò dal Signore dicendogli:
"Tu sei il signore e padrone di tutto il creato, mentre io, misero, non
possiedo nulla. Concedimi una signoria, pur minima, su una parte della
creazione; mi accontento di poco.
"Che cosa vorresti avere?" chiese
Dio.
Dammi, per esempio, il potere su tutto il bosco propose il diavolo.
"E sia” decretò il Signore "ma soltanto quando i boschi saranno
completamente senza fogliame, ovvero durante l'inverno: in primavera il potere
tornerà me.
Quando gli alberi a foglie decidue dei boschi seppero del patto,
cominciarono a preoccuparsi; e con il passare del tempo la preoccupazione si
mutò in agitazione. "Che cosa possiamo fare?" si domandavano
disperati. "A noi le foglie cadono in autunno.
Il problema pareva
insolubile quando al faggio venne un'idea: "Andiamo a consultare la
quercia, più robusta e saggia e di noi tutti la più anziana. Forse lei troverà
un espediente per salvarci" .
La quercia, dopo avere riflettuto gravemente,
rispose: "Tenterò di trattenere le mie foglie secche sui rami finché sui
vostri non spunteranno le foglioline nuove.
Così il bosco non sarà mai
completamente spoglio e il demonio non potrà avere alcun dominio su di
noi".
Da allora le foglie secche della quercia, coriacee e seghettate,
rimangono sui rami per cadere completamente soltanto quando almeno un cespuglio
si è rivestito di foglie nuove.
dal web di: Matilde's Hous
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