"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


mailto:g.enrica.g@gmail.com
http://www.youtube.com/enricasignorag
http://www.facebook.com/enrica.giulio.sciandra



giovedì 16 gennaio 2014

I Santi “mercanti della neve"

A GENNAIO, I SANTI “MERCANTI DELLA NEVE” 
ANNUNCIANO L’ARRIVO DELLA PRIMAVERA

Quando il clima, e la natura, non erano ancora manipolati e stravolti dal progresso e dall’inquinamento, i contadini, privi delle previsioni meteo che oggi ci assillano su tutti i mezzi di comunicazione, avevano il loro almanacco legato al calendario ma anche ai mutamenti climatici stagionali del loro territorio. Da qui nascevano i detti popolari che annunciavano l’arrivo di questi cambiamenti.
In Lombardia, ma anche in altre regioni italiane, nel mese di gennaio sono tante le feste popolari dedicate ai santi chiamati “Mercanti della neve” a causa delle abbondanti nevicate che, di norma, si verificano durante questo mese.
San Mául, un fréc dal diául, sant'Antóni, un fréc da demóni; san Sebastiän, un fréc da cän
(San Mauro, un freddo del diavolo; sant'Antonio, un freddo da demonio; san Sebastiano, un freddo da cani).

San Mauro, 15 gennaio, viene celebrato con la vendita sulle bancarelle dei “filsòn”, castagne secche raccolte in lunghe collane.

Sant' Antonio Abate, 17 gennaio (nell'immagine: Sant' Antonio dalla barba bianca, se non piove la neve non manca). Questo grande patrono del mondo contadino è ancora oggi festeggiato con un gran numero di manifestazioni, riti e consuetudini antiche non solo nei paesi della pianura padana: falò, mercatini e benedizione degli animali. I falò che si accendono nella sera della vigilia sono ricchi di significati propiziatori e rimandano alla leggenda che narra come sant'Antonio sia sceso all'inferno per riscaldarsi e rubare al diavolo un tizzone ardente da donare agli uomini: da qui la sua elezione a protettore contro i pericoli degli incendi.

San Bassiano, 19 gennaio, si celebra solennemente a Lodi. In cambio del patrocinio riceve ogni anno l'omaggio dei ceri e dei prodotti della terra, mentre fuori dalla cattedrale romanica la folla si snoda quasi in corteo fra le bancarelle inebriandosi di aromi di vino e di buseca, saporita trippa fumante.

Il 20 gennaio, San Sebastiano (San Sebastiän, 'n'úrä in mäan; A san Sebastiano, un'ora in mano.) che annuncia la primavera. San Sebastiano, giovane martire milanese, famoso per la sua bellezza efebica, venne raffigurato da molti insigni pittori legato e trafitto da frecce.

Nel calendario lo segue Santa Agnese, 21 gennaio (Sänta Gnèsä, la risärtä la cûr in da la scésä; A sant'Agnese la lucertola corre nella siepe) giorno in cui si vuole che le lucertole escano dalle siepi.
Attenzione però, a smentire i presagi di primavera, sono in agguato, a fine mese. i giorni della merla. Ma questa è un’altra storia.

Autore: Umberta Testa


Nessun commento:

Posta un commento