L'altare della reposizione (Sepolcro pasquale o scurolo) sito nella "nostra" Parrocchiale di Sasso di Bordighera e nella "nostra" Basilica di Sesto S. Giovanni.
Lo scurolo assume dunque vari significati: Altare del SS.mo, e pertanto adeguatamente preparato con la dovuta solennità; Monte degli Ulivi, dinanzi al quale sostare in preghiera con Gesù (dopo la Coena Domini); Luogo della Sepoltura del Signore (Venerdì Santo e Sabato Santo); Giardino fiorito dove le donne scoprono la Resurrezione.
Il termine “sepolcro” viene ancora oggi utilizzato nel linguaggio popolare di alcune regioni del Sud Italia per indicare quello che, più propriamente, andrebbe definito “altare” o “cappella della reposizione”. In parole più spicce, corrisponde allo spazio della chiesa allestito al termina della “Missa in Cena Domini” del Giovedì Santo. E’ noto che dopo la messa vespertina del Giovedì Santo non sono consentite altre celebrazioni eucaristiche sino alla notte di Pasqua, La pratica di allestire gli altari della reposizione si è affermata in Europa già a partire dall’Età carolingia ed esprime l’idea del lutto e della sepoltura, avendo però una forte giustificazione teologica: è vero che i Cristiani nell’Eucarestia adorano il Cristo vivente, ma è altrettanto vero che Gesù è passato alla vita incorrotta attraverso una morte cruenta. Nella consacrazione eucaristica si ripete e si riattualizza il triplice mistero di Passione, Morte e Resurrezione e, se alla sensibilità moderna sembra strano associare all’Eucarestia l’idea della tomba, è doveroso riguardare il mistero eucaristico in termini di reale sacrificio, in quanto la dimensione sacrificale non deve ridursi ad un fatto puramente simbolico ma fa realmente parte del “sacramento dell’altare”... Tutto il resto della Chiesa viene oscurato, in segno di dolore perché è iniziata la Passione di Gesù; le campane tacciono, l’altare più grande è disadorno, il tabernacolo vuoto con la porticina aperta.
- Caterina Lenti-
Nessun commento:
Posta un commento