Giuliano della
Rovere, passato alla storia come Papa Giulio II, nasce il 5 dicembre 1443 ad
Albisola. Educato tra i Francescani sotto la protezione dello zio paterno (che
diventerà papa Sisto IV), si dedica allo studio delle scienze in un convento di
La Pérouse. Nel 1471 viene nominato vescovo di Carpentras, in Francia, proprio
mentre lo zio viene eletto pontefice.
Promosso cardinale
di San Pietro in Vincoli, ottiene l'arcivescovato di Avignone, reggendo nel
frattempo il vescovato di Catania come amministratore apostolico. Nel 1480
viene inviato come legato pontificio in Francia, e qui si stabilisce per
quattro anni: durante questo periodo, esercita una notevole influenza nei
confronti del Collegio dei Cardinali, specialmente durante il papato di
Innocenzo VIII. Nel 1483 diventa padre di Felice della Rovere, avuto dalla
moglie del maggiordomo di casa, Lucrezia Normanni.
Alla morte di
Innocenzo VIII, avvenuta nel 1492, Rodrigo Borgia tramite un accordo segreto
stipulato con Ascanio Sforza viene eletto papa superando la concorrenza di
Giuliano della Rovere. Poiché intercorre un'evidente rivalità tra il nuovo
pontefice, che assume il nome di Alessandro VI, e il Della Rovere, quest'ultimo
prova a rifugiarsi a Ostia prima di recarsi a Genova e da lì trasferirsi a
Parigi, dove induce re Carlo VIII ad andare alla conquista di Napoli.
Accompagna, quindi,
il giovane monarca nella campagna laziale (tra gli altri suoi vescovati c'è
anche quello di Velletri), e insieme con lui entra a Roma, sostenendo la
necessità di convocare un concilio finalizzato a indagare sui comportamenti del
papa. Le sue macchinazioni, tuttavia, non portano ai risultati sperati.
Alessandro VI muore comunque nel 1503: al suo posto viene eletto Pio III, il
cardinale Piccolomini di Siena, che rimane in carica meno di un mese a causa di
un male incurabile. Il conclave che ne segue porta alla nomina papale di
Giuliano della Rovere, eletto all'unanimità grazie anche all'appoggio di Cesare
Borgia: 216° papa della Chiesa cattolica, prende il nome di Giulio II.
Sin dall'inizio il
nuovo Papa mette in mostra un'audacia significativa e una decisione non comune
nel voler eliminare tutti i poteri che mettono a repentaglio la sua autorità
temporale: non è un caso la scelta del nome Giulio, che costituisce un
riferimento diretto a Giulio Cesare. Dal punto di vista artistico, poco dopo
essere stato eletto, Della Rovere nomina sovrintendente generale delle
fabbriche papali il Bramante, e gli affida il compito di realizzare un
collegamento tra la residenza estiva del Belvedere e il palazzo Apostolico. Con
la supervisione dell'architetto, viene deciso di aprire via Giulia e di
sistemare via della Lungara, che conduce dai Borghi alla porta Settimiana.
Sul fronte politico,
intanto, dopo avere impedito ai Borgia di rimanere negli Stati Pontifici, Papa
Giulio II si mette all'opera per favorire la riconciliazione tra la famiglia
dei Colonna e quella degli Orsini, legando a sé la nobiltà romana. Consolidato
il potere a Roma e nei dintorni, si dedica quindi ai territori più lontani,
agendo per cacciare i Veneziani dalle fortezze d'Italia (tra le quali Rimini e
Faenza) che avevano occupato dopo la scomparsa di Alessandro VI. Poiché i
lagunari si rivelano piuttosto ostili, il Papa stipula un'alleanza con la
Germania e la Francia (che pure hanno interessi rispettivi in contrasto tra
loro) per attaccare Venezia, sacrificando così l'indipendenza del territorio
italiano.
Intanto, nel 1505
Giulio II convoca a Roma Michelangelo allo scopo di affidargli la realizzazione
di una monumentale sepoltura da posizionare nella tribuna della basilica di San
Pietro che verrà costruita di lì a breve. Mentre il Buonarroti si trova a Carrara
per scegliere i marmi, però, il pontefice cambia idea, ritenendo che occuparsi
della propria tomba da vivo possa essere di cattivo augurio: e così, quando
l'artista torna a Roma e scopre che il progetto è stato abbandonato nonostante
l'impegno preso, tra i due il rapporto si interrompe.
Nel 1506 Giulio
abbatte le libere signorie di Bologna e di Perugia invadendo le città, mentre a
Forlì favorisce la pace tra i guelfi e i ghibellini. Anche oltre le Alpi, la
sua influenza cresce sempre più, e sia la Germania che la Francia fanno a gara
per averlo come amico. Nel frattempo decide di abbattere la basilica vaticana,
costruita ai tempi di Costantino, e di ricostruirla interamente: il progetto
viene affidato ancora a Bramante, che pensa a una croce greca con una cupola
emisferica al centro e alle estremità dei bracci quattro cupole più piccole.
Mentre la basilica
di San Pietro prende forma, il pontefice si riconcilia con Michelangelo
Buonarroti in occasione di una visita a Bologna: l'artista fonde per lui una statua
in bronzo (pochi anni più tardi verrà completamente ripagato ricevendo
l'incarico di decorare la volta della Cappella Sistina). Nel 1508, con Luigi
XII di Francia, Ferdinando II d'Aragona e l'Imperatore Massimiliano I, Giulio
II dà vita alla Lega di Cambrai, per contrastare la Repubblica Veneziana, che
l'anno successivo viene posta sotto interdetto.
In seguito alla
battaglia di Agnadello la Repubblica perde tutti i domini italiani: un evento
che va oltre le aspettative del Papa e che ben presto gli si ritorce contro.
Sia la Francia che l'Impero, infatti, si trasformano in una minaccia per la
tenuta dello Stato pontificio: e così Giulio II si ritrova a chiedere l'aiuto
proprio di Venezia. Mentre i veneziani vengono assolti, la Francia viene messa
sotto il bando papale.
Nel settembre del
1510 in occasione di un sinodo convocato dal monarca francese a Tours, i
vescovi transalpini si ritirano dall'obbedienza papale, decretando di
impegnarsi a favorire, con la collaborazione di Massimiliano, la deposizione di
Della Rovere: per questo motivo viene convocato un Concilio a Pisa nel 1511,
durante il quale Giulio II viene accusato di aver corrotto la Chiesa e viene
definito sodomita.
Al pontefice non
rimane altro da fare che allearsi contro la Francia, formando con i Veneziani e
Ferdinando II d'Aragona la Lega Santa, che include anche Enrico VIII
d'Inghilterra e più tardi accoglierà, in seguito all'ennesimo cambiamento di
fronte, Massimiliano. Nel 1512 a Roma va in scena il Concilio Lateranense V,
mentre i francesi vengono rimandati indietro al di là delle Alpi. A questo
punto l'Italia è occupata dalle altre potenze continentali, e il sogno di
Giulio II - di dare vita a un regno italiano indipendente - è praticamente
impossibile da portare a termine. Papa Giulio II muore all'età di 70 anni il 21
febbraio 1513, stroncato da una forte febbre: il suo cadavere viene sepolto
senza alcun monumento funebre nella Basilica di San Pietro.