Non esiste un luogo, presso gli Enti e Reparti dell’Aeronautica Militare dove non ci sia la statua della Madonna di Loreto e gli aviatori italiani la venerano con incredibile devozione.
PREGHIERA DELL’AVIATORE
Dio di potenza e di gloria / che doni l’arcobaleno ai nostri cieli / noi saliamo nella Tua luce per cantare, / con il rombo dei nostri motori / la Tua gloria e la nostra passione. / Noi siamo uomini ma saliamo verso di Te / Dimentichi del peso della nostra carne / purificati dei nostri peccati. / Tu, Dio, dacci le ali delle aquile, / lo sguardo delle aquile, l’artiglio delle aquile, / per portare, ovunque Tu doni la luce, / l’amore, la bandiera, la gloria d’Italia e di Roma. / Fa, nella pace, dei nostri voli il volo più ardito: / fa, nella guerra,della nostra forza / la Tua forza, o Signore, / perché nessuna ombra sfiori la nostra terra. / E sii con noi, come noi siamo con Te, / per sempre. / Amen.
Il Santuario lauretano è sorto nel luogo in cui, secondo la leggenda, la dimora della Vergine Maria sarebbe stata trasportata prodigiosamente dagli Angeli nella notte tra il 9 e 10 dicembre del 1294. Risale al IV secolo, è meta di continui pellegrinaggi e considerata la “Lourdes” italiana. La convinzione di questa miracolosa traslazione “volante” spinse papa Benedetto XV a nominare la Beata Vergine di Loreto “Patrona di tutti gli aeronautici”. Il Papa Benedetto XV, accogliendo la pressante richiesta dei piloti della prima guerra mondiale (1914-1918), proclamò, come detto, la Madonna di Loreto Patrona di tutti gli aviatori con il Breve Pontificio del 24 marzo 1920. Il Santo Padre approvò anche la formula di benedizione degli aerei, che fece inserire nel Rituale Romano. Il 12 Settembre dello stesso anno ebbe luogo a Loreto una cerimonia religioso-patriottica per la proclamazione della Madonna di Loreto a Patrona. Di lì a poco, il 28 marzo 1923, l’Aeronautica Militare sarebbe stata fondata quale Forza Armata. Da allora, in tutti i Reparti dell’Aeronautica Militare, si venera la Virgo Lauretana.
originale non esposta
Uno scatto della statua che è gelosamente custodita dai padri Cappuccini nella teca sopra l’altare della Santa Casa e che viene “fatta uscire” solo in occasioni speciali. Proprio a causa del difficile reperimento e dell’impossibilità di fotografarla “dal vivo”, ci siamo spinti alla ricerca di qualcuno che ne possedesse almeno un esemplare. Ecco allora che, con l’aiuto dei nostri amici di Loreto, siamo riusciti a contattare Bruno Longarini, fotografo ormai in pensione che si è mostrato disponibile a fornirci l’immagine della Madonna Nera da lui immortalata nel lontano 7 settembre del 1990: “Ho colto l’occasione più unica che rara – ci confida Bruno con un po’ di emozione – di fotografare la statua qualche ora prima che venisse portata in processione: mi piaceva conservare in uno scatto anche fugace la vera immagine della Madonna di Loreto”.Il volto della Vergine, si presenta ora in tutta la sua maestosità e regalità (lo confermano i decori, i dettagli della veste dalmatica e il globo crucigero retto da Gesù); eppure ciò che prevale – e che ci ha affascinato di più – è la semplicità e l’essenzialità della sua postura, della sua espressione materna. Attraverso questa novità, che non è altro che un tentativo di richiamare l’essenzialità dell’origine, tutti possiamo riscoprirci bisognosi di affidare la vita a quello Sguardo originale, divino, che si protende verso l’umile pellegrino per offrirgli la sua regale tenerezza. Solo così possiamo già da ora, ancora una volta, essere accolti da quegli occhi, essere “accarezzati dalla misericordia”. di Denisa Mahilaj
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