27 Gennaio: Giorno della memoria-
La ballata di Chopin che salvò una vita
Wladyslaw Szpilman, ebreo, pianista alla Radio Polacca di Varsavia, viene catturato e si ritrova nel ghetto di Varsavia dopo l'invasione tedesca e la deportazione di migliaia di persone nei campi di concentramento. Da allora inizia per lui una vita fatta di fughe e stenti all'interno di una città devastata dai bombardamenti e dalla solitudine. Dopo aver intrapreso diversi lavori ed aver cambiato molteplici alloggi di fortuna, Szpilman riesce a sopravvivere fino alla liberazione avvenuta ad opera dell'Armata Rossa, anche grazie all'inaspettato aiuto di un ufficiale tedesco, Wilm Hosenfeld, che lo aiuta dopo averlo sentito suonare le note tristemente struggenti della “Ballata no.1 Op.23 in Sol minore di Chopin. Il figlio di Szpilman, Andrzej, ha lungamente chiesto che lo Yad Vashem annoverasse Hosenfeld come Giusto tra le nazioni, cosa avvenuta nel dicembre del 2008.
Il libro scritto da Szpilman, da cui Roman Polanski ha tratto il film omonimo vincitore della Palma D'Oro al Festival di Cannes, è un lungo e travagliato viaggio nella memoria, ma è soprattutto una sorta di manifesto della volontà di sopravvivenza di un Uomo ad ogni forma di soppressione fisica e psicologica e armato solo di una chiave di violino.
Ella Corradi
Wladyslaw-Szpilman
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