Una curiosità: S.Antonio abate e la tradizione dei fuochi.
Sant'Antonio è considerato anche il protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella.Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.
La tradizione di benedire gli animali (in particolare i maiali) nasce nel Medioevo in terra tedesca, quando era consuetudine che ogni villaggio allevasse un maiale da destinare all'ospedale, dove prestavano il loro servizio i monaci di sant'Antonio eremita.
UN RITO ANTICHISSIMO - «Questo rito, a tutti gli effetti canonico, era caduto in disuso con il mutamento sociale che ha marcato le nostre campagne - come in generale il mondo agricolo - e con la scomparsa dell’allevamento diffuso», per riaffacciarsi ultimamente, grazie anche a una sensibilità crescente verso il mondo animale.
Anche L'USO DEL FUOCO per la celebrazione può rispondere a diverse simbologie, riconducibili comunque al fatto che il santo è protettore di coloro che «hanno a che fare con il fuoco» e ne sono afflitti (vedi il fuoco di Sant’Antonio e l’herpes zoster, per esempio).Chiarisce l’antropologo che «la diffusione dell’uso cerimoniale del fuoco, rimane fondamentale, nell’efficacia di questo operatore rituale, il suo rompere le tenebre, e in qualche caso rompere anche il freddo della notte invernale, per generare uno spazio imprevisto di condivisione e di socialità... E accanto a ogni fuoco acceso, c’erano gruppi di giovani che coglievano l’occasione per stare insieme, per rubare al buio un po’ di luce, e alla notte o al sonno, l’allegria (avrebbe detto De André)».
-tratto dal Corriere della sera e Cronaca Lucca -
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