LETTERA AI GENITORI (l consigli di
Sant’Ambrogio)
"L'educazione dei figli è impresa per
adulti disposti ad una dedizione che dimentica se stessa: ne sono capaci marito
e moglie che si amano abbastanza da non mendicare altrove l'affetto necessario.
Il bene dei vostri figli sarà quello che
sceglieranno: non sognate per loro i vostri desideri. Basterà che sappiano
amare il bene e guardarsi dal male e che abbiano in orrore la menzogna.
Non pretendete dunque di disegnare il loro
futuro: siate fieri piuttosto che vadano incontro al domani di slancio, anche
quando sembrerà che si dimentichino di voi; non incoraggiate ingenue fantasie
di grandezza, ma se Dio li chiama a qualcosa di bello e di grande non siate voi
la zavorra che impedisce di volare.
Non arrogatevi il diritto di prendere
decisioni al loro posto, ma aiutateli a capire che bisogna decidere e non si
spaventino se ciò che amano richiede fatica e fa qualche volta soffrire: è più
insopportabile una vita vissuta per niente.
Più dei vostri consigli li aiuterà la
stima che hanno di voi e la stima che voi avete per loro; più di mille
raccomandazioni soffocanti, saranno aiutati dai gesti che videro in casa: gli
affetti semplici, certi ed espressi con pudore, la stima vicendevole, il senso
della misura, il dominio delle passioni, il gusto per le cose belle e l'arte,
la forza anche di sorridere.
E tutti i discorsi sulla carità non mi
insegneranno di più del gesto di mia madre che fa posto in casa per un
vagabondo affamato, e non trovo gesto migliore per dire la fierezza di essere uomo
di quando mio padre si fece avanti a prendere le difese di un uomo
ingiustamente accusato. I vostri figli abitino la vostra casa con quel sano
trovarsi bene che ti mette a tuo agio e ti incoraggia anche ad uscire di casa,
perché ti mette dentro la fiducia di Dio e di vivere bene."
(Sant'Ambrogio, Vescovo di Milano - IV
sec. dopo Cristo - Tratto da: "Sette dialoghi con Ambrogio, Vescovo di
Milano")
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