"io sono qui per continuare ad imparare"

Una frase, un ringraziamento, un pensiero, una poesia, una nota citazione, una preghiera, una testimonianza che trattano i temi fondamentali della vita (che chiamerò "riflessioni") possono, qualche volta, tracciare un solco positivo nel cuore e in alcuni casi diventare motivo di stimolo, speranza, conforto, sostegno. Se alle mie "riflessioni" aggiungerete le vostre, condivideremo anche con altri qualche prezioso suggerimento, come meditazione sulla realtà del vivere quotidiano.


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lunedì 9 agosto 2010

Il dono delle lacrime


Dov'è la sorgente delle lacrime? Dove nascono queste lacrime che d'un tratto affiorano alla superficie di noi stessi e non riusciamo a trattenere? Acqua bruciante del dolore, acqua amara del rimorso, acqua soave della compassione, acqua appacificante del pentimento e della consolazione, acqua frizzante della gioia... Le lacrime sgorgano quando qualcosa nel nostro profondo viene toccato: certamente quando la sofferenza ci strazia, ci fa a pezzi, ma anche quando ci sconvolge il dolore per un altro, ci commuove la sua debolezza, ci colpisce la sua angoscia o siamo estasiati per un ritrovarci, per l'amore che si riceve, il perdono che si dà...(J. Venier)

IL DONO DELLE LACRIME
Il pianto fa parte dell'essere uomo.
Perciò non è vergognoso piangere.
Le lacrime non sono affatto
segno di fragilità psichica.
Anzi, sono segno di una personalità
matura ed aperta alla gioia,
al dolore, alla vita e all'amore.
Chi sa ridere, sa anche piangere.
Chi sa soffrire con speranza,
sa anche piangere.
Chi ama la vita, sa anche piangere.
Chi sa amare, sa anche piangere.
Il disperato, l'empio e lo stoico
hanno sempre gli occhi asciutti.
Il loro cuore non è di carne, ma di pietra.
Se hai voglia di piangere, piangi pure.
Non trattenere le lacrime.
E non dire neppure «scusami», mentre piangi.
Le lacrime sono la massima espressione
del sentimento che hai dentro.
Esse dicono molto di più delle parole.
Due occhi che lacrimano,
sono due perle di valore inestimabile.
Due occhi che non «sanno lacrimare»,
sono come due cisterne screpolate
che non tengono l'acqua.
Sai quando le lacrime infastidiscono?
Quando sono frutto di un capriccio.
Gli adulti che piangono per un capriccio,
o per un sentimento di auto-compassione,
non sono mai usciti dal loro infantilismo.
Questo tipo di adulti ha la lacrima facile.
Quando li vedi piangere, non offrire loro
neppure un fazzolettino per asciugarsi,
perché le loro lacrime,
che sono finte, non bagnano.
Esse scorrono sul loro volto come acqua
su una superficie impermeabile.
P. L. Montecalvo

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